Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) – Criticità e richiesta di intervento

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Roma, 22 luglio 2024

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Unità Operative di Primo Intervento (UOPI) – Criticità e richiesta di intervento.

Le Unità Operative di Primo Intervento (UOPI), composte da personale altamente selezionato e specializzato, oltre a concorrere al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica ed al dispositivo di prevenzione disposto dalle Questure attraverso attività di vigilanza sia dinamica che statica, prevengono azioni violente o di matrice terroristica e gestiscono eventi di criminalità (ancorché non riferibili a contesti terroristici) ove sia gravemente compromessa la sicurezza delle persone e degli altri operatori delle Forze dell’Ordine.
L’addestramento delle predette Unità Operative è chiaramente di fondamentale importanza per garantire la sicurezza primaria degli operatori, l’incolumità dei cittadini e la buona riuscita del servizio, deve essere costante ed è legato a peculiari tecniche e tattiche d’intervento tanto da poter essere attuato solo con una mirata e specifica formazione propria degli operatori stessi.
Ebbene, la carente presenza, nelle UOPI, di istruttori di tiro, di difesa personale, di tecniche operative e di guida, è causa di non poche problematiche.
Per esemplificare, il Nucleo UOPI operante a disposizione della Questura di Bolzano è attualmente composto da nr. 8 operatori (nr. 2 Ispettori, nr. 2 Sovrintendenti nr. 4 Assistenti/Agenti) e nel corso degli ultimi anni ha visto trasferiti un istruttore di tiro/armaiolo e un istruttore di tecniche operative, rimanendo così privo di tali importantissime figure professionali. Attualmente, quindi, sebbene sia anche disponibile la location della ex Scuola Allievi Agenti di Bolzano dove poter addestrare e mantenere pienamente operativo il personale del nucleo UOPI in parola, non avendo più istruttori di tiro e tecniche operative in organico, i colleghi di Bolzano, dovendo effettuare mensilmente almeno una giornata di addestramento al tiro ed almeno due giornate di tecniche operative (peraltro sempre in squadra unita e
completa, in rispetto del regolamento Squadre UOPI e delle precise indicazioni fornite dal Direttore del Servizio) devono portarsi presso la sede di Milano/Malpensa.
Non è difficile comprendere quale possa essere sia l’aggravio di spesa per il Dipartimento nel dover movimentare tutto il nucleo UOPI di Bolzano sino a Varese Malpensa (a/r circa 800 km) oltre alle spese di vitto, alloggio e trasferta, sia e soprattutto il “vuoto operativo” che si viene a creare mensilmente considerato che ridetto obbligo di trasferta per tutta la squadra, lascia non presidiato il territorio di competenza per almeno 4/5 giorni al mese.
Laddove si volesse fare a meno di istruttori “propri” sono facilmente evidenti le difficoltà di un addestramento adeguato.
Ad oggi la presenza nelle UOPI di personale istruttore vede il Nucleo di Bolzano, come prima detto, totalmente carente di tali figure e medesima condizione la si trova alla UOPI Ancona, mentre molte altre Unità Operative ne sono provviste di un numero oltremodo insufficiente (Verona, Livorno, Firenze, Ancona, Napoli e Ravenna).
Ora, se da una parte citata carenza è grave e rischia di peggiorare, d’altra parte vi sono domande a partecipare ai corsi di istruttori che sono state formulate da alcuni operatori UOPI e che sono inevase dal Dipartimento (ancora esemplificando, alla UOPI di Bolzano sono tre i colleghi che hanno fatto istanza in tal senso).
Altrettanto complessa è la situazione d’impiego della U.O.P.I. di Venezia, infatti, dall’inizio del conflitto bellico in Ucraina (febbraio 2022) la predetta Unità ha svolto prevalentemente servizio fuori sede con continue aggregazioni mensili in prossimità della base militare di Aviano a disposizione della Questura di Pordenone. I servizi di aggregazione fuori sede predisposti dal Servizio Controllo del Territorio ed essendo la Sezione U.O.P.I. di Venezia quella con maggior numero di operatori dipendenti rispetto alle altre Sezioni di Padova, Verona e Trieste, di fatto viene inviata in aggregazione con maggiore frequenza, assicurando la permanenza in fuori sede di almeno 4 operatori per più settimane nell’arco di un mese.
Appare evidente che molteplici e frequenti servizi ed aggregazioni fuori dalla città di Venezia distolgono necessariamente l’attività di prevenzione e pronto intervento nel capoluogo lagunare. Infatti talvolta è accaduto addirittura che non fosse presente la U.O.P.I. nella città di Venezia perché chiamata a prestare servizio in più sedi (es. Aviano, Vicenza, Padova, Cortina) o comunque qualora presente in sede, ha potuto garantire il servizio a Venezia per un solo quadrante di turno.
La situazione raffigurata obbliga quindi l’Amministrazione ad una riflessione sulla funzionalità ed efficienza che essa vuole continuare a garantire attraverso le Unità Operative di Primo Intervento.
Se, come ipotizziamo, l’intento è di continuare a fruire delle professionalità di tale settore, allora è certamente necessario un intervento finalizzato a sollecitare e promuovere la formazione di nuovi istruttori per compensare le mancanze rilevate, come appare imprescindibile aumentare l’organico della U.O.P.I. di Venezia.
Sicuri di un fattivo interessamento da parte di codesto Ufficio, si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

La Segreteria Nazionale della Federazione COISP MOSAP

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