Zagaria: Pianese (Coisp), ora boss sono dove devono stare, in galera
Roma, 22 Settembre 2020
“Dopo il rientro in carcere di Pasquale Zagaria, tutti i boss in regime di 41 bis sono tornati dove avrebbero sempre dovuto essere: in cella. L’auspicio è che in futuro non si debba più assistere a scarcerazioni eclatanti: non possiamo permetterci di mandare nuovamente pericolosi messaggi di permissivismo verso chi delinque”. Così Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. “Anche in occasione di un recente incontro con il Ministro Lamorgese – prosegue – abbiamo ribadito la necessità di correttivi legislativi che rendano certa l’espiazione della pena e che impediscano ai criminali già condannati in via definitiva di continuare a commettere reati. È in ballo il rispetto dovuto sia a chi rischia la vita per assicurare alla giustizia delinquenti e mafiosi sia ai familiari delle tante vittime assassinate da chi è stato scarcerato. Nessuno nega il diritto alla salute di chi è in regime di detenzione, ma questo deve essere assicurato presso gli istituti di pena”, conclude.
AGENZIE STAMPA
ZAGARIA: COISP, ORA BOSS SONO DOVE DEVONO STARE, IN GALERA
(ANSA) – ROMA, 22 SET – “Dopo il rientro in carcere di Pasquale Zagaria, tutti i boss in regime di 41 bis sono tornati dove avrebbero sempre dovuto essere: in cella. L’auspicio e’ che in futuro non si debba piu’ assistere a scarcerazioni eclatanti: non possiamo permetterci di mandare nuovamente pericolosi messaggi di permissivismo verso chi delinque”. Cosi’ Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.
“Anche in occasione di un recente incontro con il Ministro Lamorgese – prosegue Pianese – abbiamo ribadito la necessita’ di correttivi legislativi che rendano certa l’espiazione della pena e che impediscano ai criminali gia’ condannati in via definitiva di continuare a commettere reati. E’ in ballo il rispetto dovuto sia a chi rischia la vita per assicurare alla giustizia delinquenti e mafiosi sia ai familiari delle tante vittime assassinate da chi e’ stato scarcerato. Nessuno nega il diritto alla salute di chi e’ in regime di detenzione, ma questo deve essere assicurato presso gli istituti di pena”, conclude. (ANSA).
CARCERI: PIANESE (COISP), ‘ORA BOSS SONO DOVE DEVONO STARE, IN GALERA’
Roma, 22 set. (Adnkronos) – ”Dopo il rientro in carcere di Pasquale Zagaria, tutti i boss in regime di 41 bis sono tornati dove avrebbero sempre dovuto essere: in cella. L’auspicio è che in futuro non si debba più assistere a scarcerazioni eclatanti, non possiamo permetterci di mandare nuovamente pericolosi messaggi di permissivismo verso chi delinque”. Così Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.
”Anche in occasione di un recente incontro con il Ministro Lamorgese – prosegue – abbiamo ribadito la necessità di correttivi legislativi che rendano certa l’espiazione della pena e che impediscano ai criminali già condannati in via definitiva di continuare a commettere reati. È in ballo il rispetto dovuto sia a chi rischia la vita per assicurare alla giustizia delinquenti e mafiosi sia ai familiari delle tante vittime assassinate da chi è stato scarcerato. Nessuno nega il diritto alla salute di chi è in regime di detenzione, ma questo deve essere assicurato negli istituti di pena”. (Sil/Adnkronos)
GIUSTIZIA. PIANESE (COISP): ORA BOSS SONO DOVE DEVONO STARE, IN GALERA
(DIRE) Roma, 22 set. – “Dopo il rientro in carcere di Pasquale Zagaria, tutti i boss in regime di 41 bis sono tornati dove avrebbero sempre dovuto essere: in cella. L’auspicio e’ che in futuro non si debba piu’ assistere a scarcerazioni eclatanti: non possiamo permetterci di mandare nuovamente pericolosi messaggi di permissivismo verso chi delinque”. Cosi’ Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.
“Anche in occasione di un recente incontro con il Ministro Lamorgese – prosegue – abbiamo ribadito la necessita’ di correttivi legislativi che rendano certa l’espiazione della pena e che impediscano ai criminali gia’ condannati in via definitiva di continuare a commettere reati. È in ballo il rispetto dovuto sia a chi rischia la vita per assicurare alla giustizia delinquenti e mafiosi sia ai familiari delle tante vittime assassinate da chi e’ stato scarcerato. Nessuno nega il diritto alla salute di chi e’ in regime di detenzione, ma questo deve essere assicurato presso gli istituti di pena”, conclude. (Com/Ago/ Dire)
CARCERI: PIANESE (COISP), ORA BOSS SONO DOV’E’ GIUSTO, IN GALERA =
(AGI) – Roma, 22 set. – “Dopo il rientro in carcere di Pasquale Zagaria, tutti i boss in regime di 41 bis sono tornati dove avrebbero sempre dovuto essere: in cella. L’auspicio e’ che in futuro non si debba piu’ assistere a scarcerazioni eclatanti: non possiamo permetterci di mandare nuovamente pericolosi messaggi di permissivismo verso chi delinque”. Ad affermarlo e’ Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp. “Anche in occasione di un recente incontro con il ministro Lamorgese – prosegue – abbiamo ribadito la necessita’ di correttivi legislativi che rendano certa l’espiazione della pena e che impediscano ai criminali gia’ condannati in via definitiva di continuare a commettere reati. E’ in ballo il rispetto dovuto sia a chi rischia la vita per assicurare alla giustizia delinquenti e mafiosi sia ai familiari delle tante vittime assassinate da chi e’ stato scarcerato. Nessuno nega il diritto alla salute di chi e’ in regime di detenzione, ma questo deve essere assicurato presso gli istituti di pena”. (AGI)Com/Bas
Zagaria, Pianese (Coisp): ora boss sono dove devono stare, in galera
Roma, 22 set. (askanews) – “Dopo il rientro in carcere di Pasquale Zagaria, tutti i boss in regime di 41 bis sono tornati dove avrebbero sempre dovuto essere: in cella. L’auspicio è che in futuro non si debba più assistere a scarcerazioni eclatanti: non possiamo permetterci di mandare nuovamente pericolosi messaggi di permissivismo verso chi delinque”. Così Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.
“Anche in occasione di un recente incontro con il Ministro Lamorgese – prosegue – abbiamo ribadito la necessità di correttivi legislativi che rendano certa l’espiazione della pena e che impediscano ai criminali già condannati in via definitiva di continuare a commettere reati. È in ballo il rispetto dovuto sia a chi rischia la vita per assicurare alla giustizia delinquenti e mafiosi sia ai familiari delle tante vittime assassinate da chi è stato scarcerato. Nessuno nega il diritto alla salute di chi è in regime di detenzione, ma questo deve essere assicurato presso gli istituti di pena”, conclude.