SICUREZZA: PSICOLOGI POLIZIA, NO A SUPEREROI MA OCCORRE GESTIRE STRESS (Adnkronos)

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SICUREZZA: PSICOLOGI POLIZIA, NO A SUPEREROI MA OCCORRE GESTIRE STRESS = BASTA CON 'EFFETTO ALONÈ, L'ERRORE DI UNO NON PUÒ DIVENTARE LO SBAGLIO DI TUTTI Roma, 8 giu. (Adnkronos) – Poliziotti sotto pressione. Stufi di avere il dito puntato contro nelle manifestazioni e di finire nel calderone dei luoghi comuni se uno di loro sbaglia. Ad affiancare il lavoro quotidiano di uomini e donne impegnati per garantire la sicurezza e l'ordine pubblico, opera da tempo una 'squadrà di psicologi della Polizia di Stato, che offre anche metodi di approccio alle problematiche di gestione e modelli comportamentali. L'obiettivo è una selezione ancora più mirata e specifica del personale, per fronteggiare ogni situazione e gestire al meglio le emozioni. «Non ci serve più il poliziotto supereroe che non ha paura di niente, perché poi la paura da qualche parte uscirà fuori. Abbiamo invece bisogno di poliziotti consapevoli delle proprie risorse, dei punti di forza ma anche di debolezza perché possano essere capaci di riconoscerli e controllarli», spiega all'Adnkronos Ida Bonagura, primo dirigente tecnico psicologo della Polizia di Stato, direttore del centro Psicotecnico. «Per i poliziotti -aggiunge- essere additati e identificati come carnefici o persecutori dopo anni di servizio trascorsi ad aiutare persone, è una condizione che crea malessere, anche perché spesso distorce l'immagine pubblica della Polizia. Ciò che più pesa è che venga disconosciuto l'impegno operativo di ogni giorno, e per 'effetto alonè l'errore di un singolo agente diventa lo sbaglio di tutti».

SICUREZZA: PSICOLOGI POLIZIA, NO A SUPEREROI MA OCCORRE GESTIRE STRESS (2) = FRUSTRAZIONI NON DEVONO TRASFORMARSI IN RABBIA – 'UNDERCOVER' SELEZIONATI CON CURA (Adnkronos) – «Il fatto di aver difficoltà a far passare questo messaggio -spiega ancora Bonagura- può portare frustrazione, ma i dati mostrano come sia fondamentale nei moduli di formazione l'inserimento della psicologia e delle 'strategie di coping', ovvero la capacità di fronteggiare situazioni stressanti». «I poliziotti -prosegue il direttore del centro Psicotecnico- sono addestrati a riconoscere segnali di stress o disagio emotivo, e aiutati a relazionarsi meglio anche negli ambienti lavorativi». Sono 'armatì, dunque, per fronteggiare situazioni che possono esporre il fianco a pressioni, «per evitare che quella frustrazione possa diventare sfida e poi trasformarsi in rabbia. Noi -rimarca Bonagura- offriamo loro gli strumenti per guardarsi dentro e non solo dietro, come fanno gli 'sbirrì per strada». Grazie all'azione degli psicologi, «i poliziotti riconoscono i primi segnali di disagio, come la demotivazione o l'irascibilità. Se vengono presi in tempo, questi indicatori non diventano disturbi». Tra i servizi più a rischio stress, quello dell'ordine pubblico. Ma anche altre situazioni che possono dar luogo a «momenti di paura o perdita di consapevolezza in quell'istante. Gli 'undercover', ovvero gli agenti che operano sotto copertura, vengono selezionati con cura perché devono sostenere il peso di una doppia identità, stando attenti a non farsi intrappolare da questo status. E devono gestire situazioni di malessere emotivo dovuto alla distanza dai loro cari anche per un lungo periodo di tempo».

SICUREZZA: PSICOLOGI POLIZIA, NO A SUPEREROI MA OCCORRE GESTIRE STRESS (3) = RISCHIO DISAGIO PER CHI INDAGA SU PEDOPORNOGRAFIA E AGENTI STRADALE (Adnkronos) – Nel 'mirinò degli psicologi della Polizia di Stato, c'è soprattutto la formazione del personale: «La selezione -indica Bonagura- è sempre più efficace: in Polizia si entra dopo un'attenta valutazione psicotattitudinale che valuta e misura la capacità e il comportamento che rende una persona adatta a un determinato compito. Stringiamo le maglie delle selezioni, e quindi 'passanò gli uomini e le donne più adatte all'inserimento i quel contesto lavorativo», ma «esiste anche una selezione per orientare i poliziotti a servizi specifici». «Un'altra situazione a rischio di disagio o malessere -sottolinea ancora la psicologa- può manifestarsi anche per i poliziotti che indagano sulla pedopornografia. Visionare immagini scabrose che hanno come oggetto minori, può infatti determinare reazioni di shock, disgusto e rabbia, soprattutto in coloro che possono identificarsi nel ruolo dei genitori di quelle vittime. Aumentano i rischi anche per gli agenti della Polizia Stradale, che incontrano la morte tutti i giorni e sono formati anche dal punto di vista psicologico per intervenire in caso di incidenti e tragedie che spesso sulle strade spezzano la vita a persone e famiglie». «La cosa importante è selezionare bene i poliziotti e formarli sempre meglio -ribadisce il direttore del centro Psicotecnico- il capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, e i vertici del Corpo, sono molto sensibili a tutto ciò che può favorire il benessere del poliziotto. Dobbiamo utilizzare al massimo le nostre tecniche e integrare il sapere psicologico con il sistema della sicurezza».

SICUREZZA: PSICOLOGI POLIZIA, NO A SUPEREROI MA OCCORRE GESTIRE STRESS (4) = POLIZIOTTI SONO MOTIVATI, INTERVENIRE SUBITO SU SEGNALI DI MALESSERE (Adnkronos) – «Abbiamo poliziotti motivati, che amano il loro lavoro», assicura Bonagura. «Hanno capito che la prevenzione è più importante della repressione, e viene prima. Per questo motivo, facciamo molta formazione anche nelle scuole, promuovendo una cultura della sicurezza diffusa». Del resto, il Capo della Polizia «ha dimostrato interesse per ampliare il numero degli psicologi della Polizia sul territorio, a protezione della sicurezza. Soprattutto attraverso una selezione sempre più professionale del personale, e legata a parametri scientifici». «Ad oggi -sottolinea la psicologa- sono solo alcune le questure (tra cui Roma, Bologna, Bolzano, Foggia, Frosinone e Milano) che prevedono la presenza costante di psicologi di Polizia. Diversi i poliziotti che chiedono colloqui. I motivi principali che li portano a rivolgersi agli psicologi della Polizia sono di carattere familiare, o derivanti da incidenti critici in servizio. Ma ci sono anche richieste di aiuto per elaborazione di eventi luttuosi o legati a problematiche relazionali. Tutte situazioni che possono produrre, come in ogni attività lavorativa e umana, piccoli segnali di malessere che però vengono ammortizzati e contenuti dalla presenza degli psicologi». «Da tre anni -rimarca il direttore del centro Psicotecnico- stiamo facendo una preparazione per poliziotti della Sala operativa, i primi a entrare in contatto con i cittadini che chiamano il 113. Offriamo loro le tecniche più precise e specifiche relative all'ascolto e alla comunicazione con gli utenti, perché la 'prima Polizià con cui queste persone entrano in contatto è quella del 113. Se in quei secondi di colloquio si perde la fiducia dei cittadini, si rischia di compromettere anche l'efficacia dell'intervento. Stiamo infatti lavorando in maniera strategica con la Scuola Controllo del territorio di Pescara per preparare in modo nuovo questi operatori e offrire loro strumenti piscologici che li mettano in condizione di accorciare le distanze con l'utente».

SICUREZZA: PSICOLOGI POLIZIA, NO A SUPEREROI MA OCCORRE GESTIRE STRESS (5) = RISULTATI IN QUESTURE CHE FANNO ASCOLTO PROTETTO MINORI E ACCOGLIENZA DONNE VITTIME VIOLENZA (Adnkronos) – «Buoni risultati -assicura Bonagura- si ottengono anche in quelle questure, a cominciare da Roma, che da diverso tempo operano per l'ascolto protetto dei minori e l'accoglienza di donne vittime di violenza. Una segnalazione particolare merita la Scuola di formazione di ordine pubblico di Nettuno, voluta da Antonio Manganelli e sostenuta dall'attuale Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ha inserito all'interno dei diversi moduli didattici l'approccio formativo pisicologico. Anche grazie a realtà come questa, sta crescendo una diffusa consapevolezza dell'importanza della psicologia nei vari contesti operativi». Una task force di psicologi di polizia si è riunita martedì scorso a Roma, alla Scuola Superiore di Polizia, diretta da Roberto Sgalla, per fare il punto sul contributo scientifico offerto negli ultimi vent'anni nella Polizia di Stato, e per proporre le future strategie legate al miglioramento del benessere e della qualità del servizio dei poliziotti, nonché delle attività legate alla sicurezza. Di particolare rilievo, i nuovi approcci metodologici per la formazione degli operatori addetti all'ordine pubblico, e il contributo della ricerca scientifica nelle strategie di contrasto al fenomeno della violenza nelle manifestazioni sportive. Nel corso dell'incontro, si è parlato anche del supporto investigativo per il contrasto alla pedopornografia on line, e della gestione psicologica dei collaboratori di giustizia e delle loro famiglie. Insomma, conclude Bonagura,«lo psicologo è una risorsa per il benessere e la sicurezza di poliziotti e cittadini. Auspichiamo che la sua attività possa essere implementata e valorizzata. Per il bene di tutti».

 

 

 

 

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