Roma, 20 settembre 2019
AL SIGNOR MINISTRO DELL’INTERNO
PREFETTO LUCIANA LAMORGESE
ROMA
OGGETTO: Servizi di vigilanza presso il centro di accoglienza dell’Isola di Lampedusa –
Vogliamo il rispetto dei diritti dei Poliziotti.
Preg.mo Ministro,
non vi è alcuno che possa affermare che questa Segreteria Nazionale del COISP, in rappresentanza di migliaia di Poliziotti dalle idee politiche giustamente eterogenee, abbia posto in essere condotte diverse a seconda di coloro che si trovano a governare il Paese.
Il nostro impegno è sempre stato uno: tutelare i diritti dei Poliziotti, ottenere attenzione verso le loro legittime aspettative, garantire rispetto per la loro persona, per i loro sacrifici e per l’abnegazione che quotidianamente dimostrano nell’assolvimento dei compiti istituzionali.
Tale impegno lo abbiamo sempre portato avanti con correttezza, ragionevolezza, in maniera propositiva, ricercando condivisione nell’Amministrazione e nei vari soggetti politici.
Quando c’è stato da elogiare una iniziativa del Governo a favore delle donne e degli uomini
della Polizia di Stato l’abbiamo fatto senza remore. Parimenti duri sono stati i nostri interventi quando i bisogni ed i diritti dei Poliziotti venivano ignorati e calpestati.
È stato sempre così e continuerà ad esserlo.
Andando dritto all’argomento di questa missiva, non è superfluo chiarire che per quanto riguarda questo Sindacato il Governo può indirizzare le politiche dell’accoglienza nel modo che ritiene più opportuno, aiutando a venire in Italia anche mille cittadini extracomunitari al giorno, sia quei pochi che qui vengono per fuggire a guerre o conflitti sia i migranti economici.
Che ne arrivi uno o mille al giorno a noi interessa unicamente in che modo se ne dovranno
occupare i Poliziotti, visto che da sempre soltanto a questi ultimi è attribuita gran parte dell’attività che la politica dispone in merito ai cittadini extracomunitari clandestini dal momento del loro sbarco in Italia e per tutta la loro permanenza in questo Paese.
Ebbene, quanto si sta verificando in questi giorni a Lampedusa ci lascia esterrefatti
e nel contempo ci preoccupa.
Per fare fronte ai servizi di vigilanza presso il centro di accoglienza presente sull’isola,
ove è stato riversato un enorme numero di extracomunitari (profughi o migranti economici che siano) giunti a Lampedusa in fuga dai loro rispettivi paesi di origine, pochi Poliziotti, unitamente a personale di altre Forze di Polizia sono indotti ad un’attività di servizio massacrante: doppi e tripli turni senza alcuna interruzione.
È questo quello che sta accadendo e non è accettabile.
Poliziotti che sono costretti a lavorare per 12-18 o anche più ore di seguito.
Poliziotti ripetutamente chiamati ad intervenire nelle poche ore che vengono loro concesse
per riposare e cercare di recuperare un minimo di energie psico-fisiche.
La sospensione, di fatto, di ogni diritto sia di quelli basilari spettanti ad ogni lavoratore
che quelli specifici dei Poliziotti rende le condizioni d’impiego del personale in questi contesti insostenibile.
Preg.mo Ministro, portiamo in Italia anche diecimila extracomunitari al giorno se il Governo
ritiene di poter garantire loro quei servizi minimi essenziali che lo Stato Italiano dovrebbe dare a tutti coloro che si trovavo sul territorio nazionale … ma quelle diecimila persone devono essere vigilate in strutture ricettive che siano sicure sia per chi è chiamato a vigilarle sia per i migranti.
La prego quindi di voler opportunamente valutare nella predisposizione delle politiche
migratorie del Paese, le condizioni degli organici della Polizia di Stato, il rispetto dei diritti
dei Poliziotti e lo stato delle strutture ricettive ove vengono condotti i migranti, non riteniamo tollerabile che il peso delle politiche migratorie sia riversato sulla Polizia di Stato e sui Poliziotti, costringendoli a colmare le carenze strutturali del sistema di accoglienza.
Con profonda stima,
Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese