Servizi di scorta internazionali effettuati dal personale della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere – La disparità di trattamento persiste tutt’ora. SEGUITO

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Roma, 4 marzo 2020

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Franco Gabrielli

OGGETTO: Servizi di scorta internazionali effettuati dal personale della Direzione Centrale
dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere – La disparità di trattamento
persiste tutt’ora. SEGUITO

Preg.mo Signor Capo della Polizia,
il 7 novembre scorso questa O.S. si trovò costretta a chiedere il Suo diretto intervento per far cessare le gravi disparità di trattamento poste in essere nei servizi di scorta internazionali effettuati dal personale della Direzione Centrale in oggetto richiamata.

Ciò che si verificava da circa due anni, nonostante i continui interventi della nostra Segreteria Provinciale di Roma, era che alcuni colleghi della citata Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere venivano obbligati in molteplici servizi di scorta internazionale che comportavano compensi economici irrisori mentre altro personale riusciva ad evitare tali servizi e a svolgere solamente quelle scorte caratterizzate da un considerevole guadagno.

Il suo immediato interessamento veniva testimoniato da una pronta risposta da parte del Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali che il successivo 13 novembre ci riferiva che la suddetta Direzione Centrale aveva riconosciuto una non perfetta distribuzione dei servizi di specie e che la stessa stava provvedendo ad apportare alcuni correttivi ai criteri attualmente seguiti per la selezione interna del personale “scortista”, che potranno essere implementati già dall’inizio del prossimo anno.

Lo scorso 12 febbraio eravamo costretti a chiedere un ulteriore Suo cortese intervento in quanto nulla era cambiato. La Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere non aveva apportato la benché minima modifica ai criteri seguiti per la selezione del personale da inviare alle varie scorte internazionali e permaneva una iniqua ripartizione di detti servizi.

Il giorno successivo, dopo un’inerzia di due anni, il Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere emanava disposizioni volte a ridisciplinare i criteri per la designazione del personale da impiegare nei servizi in argomento … continuando a non garantire alcuna parità di trattamento.

Dopo aver esordito facendo riferimento ad una ordinanza del 2014, che ha trovato applicazione solo nel 2016, e un programma di gestione denominato “scort app”, riguardo il quale si afferma che “…pur se astrattamente idoneo a supportare una rigorosa rotazione del personale impiegato, l’applicazione di tale sistema in vigore dal 1 gennaio 2014 ha però riportato nel corso del tempo un oggettivo squilibrio dovuti a fattori eccezionali…”, laddove di eccezionale c’era solo la volontà di privilegiare taluni a discapito di tanti altri, il menzionato Direttore Centrale ha disposto nuovi criteri di scarsissima comprensione, la cui unica certezza è che continueranno a consentire le disparità più volte denunciate.

Alcuni operatori si vedono attribuire coefficienti irrisori (che consentiranno loro di mantenere a lungo le posizioni di vantaggio in graduatoria) mentre altri avranno dei coefficienti che renderanno il loro impiego residuale.

L’azzeramento dei coefficienti da noi chiesto non è stato realizzato, così perseguendo a garantire quei privilegi dal COISP costantemente denunciati.
Tutto ciò, peraltro, a fronte di una spesa considerevole di denaro pubblico per la realizzazione di un software non funzionale (come pure riconosciuto dalla Direzione Centrale in argomento) e un verosimile ulteriore rilevante impegno economico per l’aggiornamento del servizio di messaggistica.
Preg.mo Signor Capo della Polizia, tempo addietro, nel corso di un incontro tra la nostra Segreteria Provinciale di Roma ed il menzionato Direttore Centrale, quest’ultimo ebbe ad affermare che c’era interesse esclusivo affinché i servizi di scorta venissero effettuati prescindendo dall’equa distribuzione degli stessi.

Le recenti disposizioni emanate dal predetto Direttore Centrale gli danno merito di essere coerente: dette prescrizioni, viziate dal mancato azzeramento dei punteggi, continueranno a generare le iniquità da noi lamentate.
Viene tuttavia affrontata la problematica, dal COISP segnalata, che riguardava gli operatori
trasferiti da altri uffici presso la Direzione Centrale in argomento ed in possesso della qualifica di scortisti, i quali non si vedevano impiegati nei servizi in argomento nel breve/medio periodo. Il Direttore Centrale scrive che “…il personale abilitato assegnato a questa Direzione Centrale dal 1 gennaio 2018 (chissà poi perché proprio da tale data) venga collocato con il punteggio conseguente alla media aritmetica dei singoli punteggi, data dalla somma complessiva dei punteggi, quest’ultima divisa per il numero complessivo degli operatori…” …. roba da matematici!

Ingenti somme di denaro spese, eccezioni alle regole, punteggi vari … e le problematiche rimangono: una Direzione Centrale, che per istituzione dovrebbe coordinare gli Uffici territoriali, che non riesce a garantire al personale quella parità di trattamento che ad esempio l’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma, con eguale numero di operatori da impiegare nelle scorte, riesce appieno ad assicurare … e che è incapace o incredibilmente non ha interesse ad importare tale efficiente e trasparente sistema.

Insomma tante parole, tanti soldi spesi e ingiustizie non sanante … dopo quasi due anni.
In buona sostanza la resistenza di chi finora ha goduto di sacche di privilegio continua a trovare garanzie.

Certo della Sua attenzione le porgo i più cordiali saluti.
Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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