Roma, 01 luglio 2024
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO
OGGETTO: Ruolo Tecnico della Polizia di Stato. Istituire urgentemente un tavolo di confronto.
Facendo seguito a precedente corrispondenza e interlocuzioni per le vie brevi, si intende porre nuovamente all’attenzione di codesto Dipartimento la disparità di trattamento riservata ai ruoli del personale della Polizia di Stato che espleta attività tecnico-scientifica o tecnica (c.d. “ruoli tecnici”), rispetto agli omologhi colleghi che espletano attività di polizia (c.d. “ruoli ordinari”).
Per i ruoli ordinari il c.d. Riordino delle Carriere (d.lgs. n. 95/2017 e s.m.i.) ha stabilito il principio della carriera aperta dalla base, che permette a ciascun dipendente del ruolo assistenti ed agenti (al quale si accede con concorso pubblico riservato ai possessori di diploma di scuola secondaria di secondo grado), di poter progredire in carriera ed accedere ai ruoli superiori tramite concorsi interni, in ragione del titolo di studio posseduto: con il possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado (c.d. diploma di maturità) si può concorrere sia per il ruolo sovrintendenti (concorso interno) che per il ruolo ispettori (concorso interno o riserva di posti per il concorso pubblico) ed arrivare fino alla qualifica di ispettore capo; con il possesso di diploma di laurea (c.d. laurea triennale) si può accedere allo scrutinio comparativo per la promozione ad ispettore superiore per poi arrivare fino alla qualifica di sostituto commissario (ruolo ispettori) … e si può inoltre concorrere per l’accesso alla qualifica di vice commissario, raggiungendo la qualifica di commissario capo; con il possesso del diploma di laurea magistrale si può accedere alla qualifica di vice questore aggiunto mediante concorso interno.
Per il personale che espleta funzioni tecnico-scientifiche o tecniche, invece, ed in particolare per gli appartenenti al settore sanitario, il principio di equi ordinazione, sempre ostentato dalle varie Amministrazioni del Comparto Sicurezza e Difesa per l’ordinamento del personale, viene purtroppo disatteso proprio tra i vari
Ruoli della Polizia di Stato.
Nello specifico, si evidenziano le seguenti sperequazioni:
1. Nel ruolo tecnico, con il possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado (c.d. diploma di maturità) si può concorrere per il ruolo degli ispettori tecnici (concorso interno o riserva di posti nel concorso pubblico) ed arrivare fino alla qualifica di ispettore capo tecnico; per quelli del settore servizio sanitario, poi, oltre al diploma di maturità quinquennale è obbligatoriamente richiesto il possesso della laurea (triennale) … e qui si evidenzia la prima sperequazione: per accedere allo stesso ruolo ed essere inquadrati nella stessa qualifica iniziale (ed avere poi lo stesso sviluppo di carriera) ad alcuni è richiesto solo il diploma di maturità e ad altri è richiesta una laurea triennale;
2. Mentre nei ruoli ordinari esiste la possibilità di accedere alla carriera dei funzionari anche per i laureati triennali (concorso interno per vice commissario), nei ruoli tecnici manca tale previsione, la qualifica omologa a vice commissario non esiste e la carriera dei funzionari tecnici parte direttamente mda commissario tecnico con il possesso di laurea magistrale specifica a seconda del ruolo.
3. Infine, l’accesso alla carriera dei funzionari tecnici di fatto non è previsto per tutti i profili professionali dei ruoli tecnici. Infatti per gli appartenenti al ruolo degli ispettori tecnici del settore sanitario, laureati triennali obbligatoriamente (infermieri, fisioterapisti, etc.) non esiste il successivo profilo per la loro laurea quinquennale nel ruolo dei funzionari m(anche gli infermieri, fisioterapisti, etc. possono avere la laurea magistrale specifica per il loro ruolo LM/SNT-1, etc.).
A parere quindi di questa O.S., il personale tecnico ed in particolare del ruolo degli ispettori tecnici subisce una evidente disparità di trattamento, poiché il possesso della laurea di durata triennale non viene in alcun modo riconosciuto e valorizzato. Per poter andare “oltre” il ruolo degli ispettori tecnici è necessario conseguire una laurea magistrale obbligatoriamente tra quelle selezionate per i pochi settori. Tale previsione risulta maggiormente penalizzante per gli ispettori tecnici del settore servizio sanitario, per i quali semplicemente non esiste uno sbocco nella carriera direttiva nonostante siano gli unici assunti con il requisito indispensabile ed esclusivo della laurea. Se infatti un ispettore tecnico del settore motorizzazione può conseguire una laurea magistrale (ad esempio in ingegneria meccanica) per partecipare al concorso pubblico per commissario tecnico ingegnere, un infermiere o un fisioterapista con la sua laurea magistrale non avranno mai questa possibilità vista l’assenza del Ruolo.
Un infermiere o un fisioterapista non sono dei “mini” medici, ma rientrano in altre categorie di professionisti sanitari con campi propri di competenza e dunque con formazione diversificata, che avviene in ambito accademico al pari della professione medica; quindi dovrebbero necessariamente intraprendere un percorso di studi ex novo e dovrebbero necessariamente cambiare ruolo/lavoro se volessero progredire in carriera.
Allo stato attuale, l’unico momento in cui la laurea triennale e/o magistrale di un ispettore tecnico verrebbe presa in considerazione, è per lo scrutinio per la promozione ad ispettore superiore tecnico, per la quale però bisognerà attendere 16 anni di anzianità nel ruolo degli ispettori tecnici.
A tal proposito, si evidenzia che mentre per il ruolo ordinario sono previsti nel 2026 e nel 2027 dei concorsi straordinari per l’accesso alla qualifica di ispettore superiore, analoga previsione risulta assente per il ruolo tecnico, nonostante siano evidenti le carenze numeriche attuali rispetto alle previste dotazioni organiche.
Ora, pur comprendendo che l’attualità impone cautela ed attenzione alle manovre che possono comportare aggravi di bilancio, la soluzione più immediata, con un risibile impatto per le finanze pubbliche, potrebbe essere quella di bandire, analogamente al ruolo ordinario, due concorsi straordinari per titoli di servizio per ispettore superiore tecnico, riservato agli ispettori capo tecnici che rivestano tale qualifica negli anni 2026 e 2027.
Per quanto attiene invece la fase a regime, occorre dare effettivo seguito alla previsione dello “sviluppo direttivo” per la carriera degli ispettori tecnici ed occorre dare concrete opportunità di carriera al ruolo degli ispettori tecnici prevedendo l’istituzione di un nuovo profilo di Funzionario Tecnico Sanitario, mper dare sbocco alla laurea quinquennale anche degli ispettori del Settore Sanitario.
In analogia al ruolo ordinario prevedere l’istituzione del ruolo direttivo tecnico ad esaurimento, mantenendo l’attuale dotazione di 40 funzionari per il settore sanitario e 40 funzionari per tutti gli altri settori tecnici. Analoga previsione dovrebbe essere attuata per la qualifica iniziale di vice commissario tecnico fino alla qualifica di commissario capo tecnico, con procedura selettiva da individuare e riservata al personale del ruolo degli ispettori tecnici in possesso della laurea triennale. Tutto ciò si potrebbe realizzare attraverso una modifica al decreto legislativo 95/2017.
In considerazione delle particolari e specifiche peculiarità del Ruolo Tecnici-Scientifico è opportuno istituire nuovamente il Servizio Tecnico Scientifico, infatti, la soppressione del predetto Servizio ha generato una situazione di disorientamento con mancanza di referenti specializzati nel settore tecnico.
Il COISP chiede che vengano predisposte opportune iniziative volte ad istituire urgentemente un tavolo tecnico che analizzi dettagliatamente le esigenze del Ruolo Tecnico-Scientifico.
In attesa di cortese riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.
La Segreteria Nazionale del COISP