Questura di Gorizia, l’obbligo di occuparsi del disagio del personale

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Roma, 14 luglio 2022

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Questura di Gorizia – L’obbligo di occuparsi del disagio del personale.

Le assegnazioni degli Agenti in prova sta chiaramente obbligando i vari Uffici e Reparti di Polizia a riorganizzare gli alloggi di servizio di cui hanno disponibilità stante la necessità di accogliervi tali nuovi Colleghi.
Tale obbligo, ovviamente, non preclude il doversi preoccupare anche dei bisogni di quegli altri Colleghi “più anziani” che, per varie vicissitudini personali o a causa della lontananza della propria abitazione dalla sede di servizio, hanno trovato un appoggio in tali alloggi.
Ebbene, tale fondamentale impegno solidaristico pare non trovare spazio in qualche funzionario della Questura di Gorizia.
I nuovi Agenti assegnati alla citata Questura sono stati accolti con entusiasmo dal personale già presente, costituendo, il loro arrivo, un innalzamento numerico ed un abbassamento anagrafico dell’organico complessivo dell’Ufficio … e conseguentemente una maggiore efficacia dei precipui compiti della nostra Amministrazione a favore della cittadinanza.
Ovviamente tali arrivi hanno reso necessario sin da subito affrontare la problematica degli alloggi di servizio presso la caserma “Massarelli” ed il dirigente dell’UTL si è premurato di chiedere al personale già alloggiato i motivi della fruizione del “posto letto”.
Ebbene, già dall’arrivo dei nuovi Agenti dello scorso mese di febbraio, si è registrato un inspiegabile accanimento in particolare nei confronti di tre Colleghi utilizzatori da lungo tempo degli alloggi per giusti motivi e non certo per capriccio.
A febbraio scorso era stato chiesto loro di trasferirsi da una camera ad un’altra, in una sorta di immotivato e continuo nomadismo… e ovviamente lo hanno fatto. Adesso il dirigente UTL ha intimato loro di lasciare definitivamente l’alloggio.
Vista la posizione rigida assunta dal predetto funzionario, la nostra Segreteria Provinciale COISP ha informalmente messo al corrente della situazione il Vicario del Questore che si è dimostrato al contrario molto più comprensivo delle gravi problematiche che riguardano i Colleghi.
In conclusione, i tre colleghi sono stati benevolmente “graziati” ottenendo l’uso di una stanza (denominata ‘foresteria’) dove però, secondo il dirigente dell’UTL, dovrebbero temporaneamente
“appoggiarsi”, in attesa che al termine del periodo di prova degli Agenti neo assegnanti venga rivalutata la posizione degli aspiranti fruitori dell’alloggio di servizio.
Per “appoggiarsi” si è inteso che i predetti debbano arrivare con uno zainetto per i giorni di lavoro da trascorrere a Gorizia al termine dei quali dovrebbero liberare totalmente il posto letto.
Di fronte alle loro rimostranze è stato riferito che sarebbero stati messi a disposizione degli armadi in esubero, collocati in una camera occupata da altri colleghi!
Non pago di tutto ciò, il dirigente dell’UTL ha provveduto a collocare al Corpo di Guardia della caserma n. 5 copie della chiave della porta della stanza in questione (5 in quanto sono presenti 5 letti) con tanto di registro in cui l’addetto alla vigilanza oltre a smarcare entrate e uscite deve far apporre la firma all’utilizzatore ogni volta che questo preleva e riconsegna una chiave, come da consegne scritte, allegate al registro stesso.
Questo trattamento “di favore” è stato riservato solo ed esclusivamente ai tre citati Colleghi in argomento, mentre l’utilizzo di camere senza ulteriori formalità è stato consentito ad altri Colleghi e Colleghe prevalentemente molto lontani dai luoghi di origine, per i quali si dimostra la giusta e corretta comprensione.
Ora, sappiamo tutti molto bene che il diritto all’alloggio collettivo termina con la fine del periodo di prova e con esso ovviamente anche l’obbligo dell’Amministrazione di garantirlo. Tuttavia qui si sta parlando di tre persone e certamente non con richieste pretenziose: non chiedono appartamenti, camere singole con bagno o altri privilegi.
È abbastanza facilmente intuibile che la richiesta di poter usufruire di un posto letto in camera multipla con bagno in comune non è un capriccio: i tre Colleghi si aggirano su un’età di circa 50 anni (chi poco più chi poco meno) e circa 30 anni di servizio. Nessuno di loro ha mai creato alcun problema, anzi hanno sempre svolto il loro servizio con diligenza ed abnegazione anche quando hanno dovuto fare i conti con le difficoltà della vita, …… ed hanno sempre utilizzato gli alloggi con massima cura e rispetto.
La chiusura da parte dell’Amministrazione risulta veramente inspiegabile. Vi è la possibilità di alloggiarli in maniera decente ed invece si preferisce mortificarli.
Lo ribadiamo: non si sta chiedendo l’applicazione di un diritto, ma si sta parlando della capacità di questa Amministrazione di occuparsi nel concreto del disagio dei suoi Uomini e Donne come d’altronde aveva caldamente raccomandato in una circolare il precedente Capo della Polizia e che l’attuale Capo, il Prefetto Lamberto Giannini, non ci pare abbia mai smentito ma ha anzi caldeggiato in più occasioni.
Codesto Ufficio è pregato di intervenire sulla questione con cortese urgenza.
In attesa di riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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