Polizia Stradale di Rimini, surreali motivazioni della Prefettura alla base del diniego del rimborso del pasto non fruito, durante la missione, per esigenze di servizio

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Roma, 04 dicembre 2023

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Polizia Stradale di Rimini – Surreali motivazioni della Prefettura alla base del diniego del rimborso del pasto non fruito, durante la missione, per esigenze di servizio.

L’art 9 del dPR 57/2022 statuisce in merito al “Trattamento di missione” prevedendo in particolare, per quanto qui di interesse, che “al personale inviato in missione di durata superiore a dodici ore compete il rimborso delle spese documentate nel limite di euro 30,55 per un pasto e di complessivi euro 61,10 per due pasti. Per incarichi di durata non inferiore a otto ore compete il rimborso di un solo pasto. I medesimi limiti di rimborso si applicano al personale in trasferta che dichiari di non aver potuto consumare i pasti per ragioni di servizio o per mancanza di strutture che ne consentano la consumazione pur avendone il diritto ai sensi della vigente normativa”.
Quanto sopra era precedentemente contemplato dall’art. 13 del dPR 51/2009 e ancora prima da altre disposizioni contrattuali.
Ebbene, dall’11 al 18 giugno 2022 alcuni nostri colleghi della Sezione Polizia Stradale di Rimini sono stati comandati in servizio fuori sede per assolvere ai servizi di scorta in occasione della competizione ciclistica del “45° Giro d’Italia Under 23” organizzata dalla società “Nuova Ciclistica Pacci 2013 SSD”, per tutte le giornate di impiego sono stati impossibilitati a fruire del pasto, lo hanno dichiarato nel foglio di viaggio (come di consueto) … e la Prefettura di Rimini ha negato loro il rimborso statuito dalla prima richiamata norma.
Il citato diniego, giunto definitivamente dopo mesi di corrispondenza tra vari Uffici, anche Dipartimentali, nonché in riscontro alla pressante pretesa della nostra Segreteria Provinciale di Rimini di corrispondere quanto costituisce un diritto dei Poliziotti, ha riportato motivazioni surreali:

Nel “Dispositivo” (NDA: le “Disposizioni di servizio”) allegato, il Compartimento della Polizia Stradale di Bologna, alla voce “LOGISTICA”, nell’indicare l’organizzatore dell’evento quale responsabile dell’alloggiamento e del vitto per il personale al seguito, con contestuale presa in carico dei relativi costi, precisava testualmente “… anche la fornitura del 1° ordinario, sarà a carico della società organizzatrice …”. Di fatto, l’Amministrazione dell’Interno, veniva sollevata da ogni eventuale onere al riguardo.
> Nel “Dispositivo” del Compartimento di Bologna, è espressamente indicato che il vitto, così come l’alloggio, sarebbe stato a carico dell’organizzazione;
> Dal suddetto “Dispositivo”, risulta che il giorno precedente la gara, sia stato effettuato un “briefing” introduttivo, dove sarebbero state impartite disposizioni varie e per la logistica, e, non sembra che siano emerse criticità tali da far rivedere le condizioni e le intese iniziali;
> Nella nota del Dirigente della Sezione della Polizia Stradale di Rimini, si apprende che agli stessi agenti, siano stati forniti dalla società organizzatrice, generi alimentari, ritenuti evidentemente anche dal Responsabile della Logistica e dai Funzionari dell’Amministrazione dell’Interno, sufficienti ad affrontare la giornata di scorta considerato che, come anzidetto, non risultano segnalate criticità.
Verosimilmente gli stessi generi alimentari, venivano assimilati al 1° pasto ordinario.
Quanto sostenuto dal Dirigente della Sezione di Rimini, ovvero, che gli stessi generi alimentari, non siano poi stati consumati per i motivi tecnico/logistici, risulterebbe fisiologicamente inammissibile e non valutato nel “provvedimento dispositivo”, nonostante le riunioni tecniche ….

Suddette affermazioni non solo non trovano alcun sostegno nelle norme che regolano il rapporto di lavoro dei Poliziotti ma sono assolutamente sconcertanti.
Lo spieghiamo nella maniera più concisa possibile: le sopra richiamate norme contrattuali
– se ne infischiano del fatto che l’Amministrazione abbia concordato con enti o società terze (pubbliche o private come in questo caso) che siano queste ad assumersi l’onere del pasto dei Poliziotti.
Il rapporto di lavoro dei Poliziotti sussiste con lo Stato e l’Amministrazione non può attribuire ad altri i propri obblighi sollevandosi dagli stessi;
– se ne infischiano che l’Amministrazione abbia “previsto” (nelle proprie “Disposizioni di servizio”) di far pranzare i Poliziotti … ciò che importa è se poi ha garantito tale diritto e nel caso di specie non è accaduto;
– se ne infischiano del fatto che ai Poliziotti siano stati dati “due panini ed una bottiglietta d’acqua” perché gli stessi non potranno mai essere assimilati ad un pasto ordinario (vi sono peraltro numerose circolari ministeriali al riguardo che evidentemente la Prefettura di Rimini sconosce!) oltre al fatto che i nostri colleghi non hanno nemmeno potuto consumarli (è la stessa Amministrazione a dichiararlo in atti!).

Ora, codesto Ufficio è pregato di leggere la documentazione allegata e quindi, condivise le nostre richieste (non potrà essere altrimenti), vorrà disporre, nei riguardi dei colleghi in questione, l’immediato rimborso per i pasti che gli stessi, durante il servizio di missione, non hanno potuto fruire per esigenze di servizio disposte dall’Amministrazione.

In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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