La sicurezza degli operatori e degli utenti delle REMS in capo a tutte le Forze di Polizia causa un grave pregiudizio all’attività quotidiana a tutela dei cittadini e dei loro beni

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Roma, 23 luglio 2024

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Onorevole Giorgia MELONI

OGGETTO: La sicurezza degli operatori e degli utenti delle REMS in capo a tutte le Forze di Polizia causa un grave pregiudizio all’attività quotidiana a tutela dei cittadini e dei loro beni

Preg.mo Signor Presidente del Consiglio,
è attualmente in discussione, presso il Senato della Repubblica, il disegno di legge n. 1183 concernente la “Conversione in legge del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, recante misure
urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia”.
Risulta che i “Relatori” abbiano presentato un emendamento (8.0.200) volto ad aggiungere un art. 8-bis recante “Disposizioni in materia di REMS di primo livello”. In breve si vorrebbe istituire “una nuova struttura per l’esecuzione della misura di sicurezza detentive, denominata REMS di primo livello … ad alta sicurezza a gestione mista, sanitaria per quanto riguarda l’assistenza delle persone ospitate, e giudiziaria per quanto attiene la sicurezza degli operatori e degli utenti, assicurata dalla polizia interforze”.
Le REMS, ricordiamo, sono già esistenti e sono le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza previste dalla l. 81/2014 per accogliere le persone affette da disturbi mentali, autrici di reati, a cui viene applicata dalla magistratura la misura di sicurezza detentiva del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario o l’assegnazione a casa di cura e custodia. Hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e l’internamento di persone nelle stesse ha carattere transitorio ed eccezionale in quanto applicabile solo nei casi in cui sono acquisiti elementi dai quali risulti che è la sola misura idonea ad assicurare cure adeguate ed a fare fronte alla pericolosità sociale dell’infermo o seminfermo di mente.
Le nuove REMS, così come indicato nell’emendamento in questione, avrebbero una gestione sanitaria ed una finalizzata alla sicurezza degli operatori e degli utenti e tale attività dovrebbe essere svolta “dalla polizia interforze”, ovvero anche dalla Polizia di Stato e le altre Forze di Polizia a competenza generale.
Ora, è del tutto evidente, Preg.mo Signor Presidente del Consiglio, che non si sta tenendo conto non soltanto della mancata formazione del personale della Polizia di Stato a svolgere un servizio, la gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o
limitazione della libertà, che invece è propria di altra Amministrazione, ma ancor peggio non si tiene conto della grave carenza di organico che attanaglia la Polizia di Stato ed a causa della quale a tale Istituzione oggi è possibile (lo è da tempo, in realtà) adempiere ai “propri” compiti solo grazie all’enorme sacrificio del proprio personale, le cui “necessarie” centinaia di migliaia di ore di lavoro straordinario sono peraltro indennizzate miseramente o addirittura pagate dopo circa due anni.
Già si arriva appena a svolgere le nostre funzioni e aggiungerne ulteriori, peraltro non “proprie” della nostra Amministrazione e così particolarmente gravose, pare davvero
improvvido.
La citata ipotesi, peraltro, si porrebbe in palese contrasto con i principi affermati dalla Corte Costituzionale nella sentenza nr.22/2022 che ha statuito, ai sensi degli articoli 2 e 25 della nostra Carta Costituzionale, che la misura di sicurezza del ricovero in REMS è una forma di tutela da parte dello Stato dei diritti inviolabili della persona alla vita e all’incolumità, per proteggere i terzi dalle condotte violente che possono essere poste in essere dagli autori del reato non imputabili per incapacità di intendere e di volere, e per questo risulta affidata al Pubblico Ministero con le modalità e le disposizioni compatibili previste per l’ordinamento e il regolamento penitenziario. A confermare la natura detentiva della misura di sicurezza di ricovero in REMS vi è poi la giurisprudenza della Corte di Cassazione (Sez. IV N.28369 del 19/7/2022). Auspichiamo quindi un Suo autorevole intervento volto ad evitare il gravissimo pregiudizio alla sicurezza dei cittadini e dei nostri territori che si avrebbe con l’approvazione del citato emendamento e in particolare con l’attribuzione a tutte le Forze di Polizia di compiti di vigilanza alle REMS.

In attesa di cortese riscontro, si inviano i più cordiali saluti.

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