La professoressa di Torino e la volontà di ucciderci, paura che entri in classe…

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COMUNICATO STAMPA DEL 28 FEBBRAIO 2018

Oggetto: Il Coisp dopo le parole della professoressa di Torino: “Nessuna frase choc, esplicita ciò che sappiamo già, la chiara volontà di certi ‘manifestanti pacifisti’ di ucciderci. Ma la vera paura è che una così possa ‘insegnare’ ai nostri figli”.

“Il senso di nausea e raccapriccio che ci provocano le parole della ‘professoressa’ torinese che vuole che i Poliziotti muoiano è inferiore solo al senso del dovere che, ancora e nonostante tutto,
ci porta nelle strade a svolgere il nostro servizio, anche per lei e per quelli che, come lei, manifestano continuamente il loro chiaro intento. Perché è bene chiarire che la frase della ‘signora’ non ha nulla di scioccante per noi. Il senso di quelle parole, con cui esplicita chiaramente la volontà di vederci morti e persino di ucciderci, noi lo misuriamo ogni giorno facendo questo lavoro, lo ‘sentiamo’ sulla nostra pelle rischiando continuamente la vita per i più disparati motivi, non ultimo, purtroppo, il pervicace accanimento dei ‘pacifisti’ che ormai quotidianamente sciamano nelle strade per il corteo di turno”.
Così Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito del filmato in cui un’insegnante in prima linea negli scontri di piazza a Torino
tra antifascisti e Casapound, Lavinia Flavia Cassaro, urla alle Forze dell’Ordine schierate in strada: “Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire”. Intervistata da Matrix ha poi ribadito: “Sì, ho detto quelle parole perché loro stanno proteggendo i fascisti, e perché un giorno potrei trovarmi fucile in mano a combattere contro questi individui”. In studio la replica di Matteo Renzi: “Dovrebbe essere licenziata”.
“Non possiamo che condividere totalmente le parole di Renzi – conclude Pianese -. Perché se noi Poliziotti italiani andiamo in strada a difendere la legge, le regole ed i cittadini, pur tornando
a casa sistematicamente con ossa rotte, schegge di metallo addosso, bastonate e chi più ne ha più ne metta, per quattro soldi e senza alcuna seria tutela, abbiamo la forza e lo spirito di sacrificio per farlo. Ma pensare che una donna così possa entrare in un’aula ed ‘insegnare’ ai nostri figli, magari agli orfani di uno dei tanti Poliziotti morti per questo Paese, questo sì che ci fa paura”.


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