La nuova “moda” dei criminali: fingersi agenti di polizia – Il Segretario Generale del COISP, Domenico Pianese, intervistato da Il Giornale

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La nuova “moda” dei criminali: fingersi agenti di polizia

Rapinano i turisti, truffano gli anziani e commettono furti in appartamento, ma non sono dei delinquenti qualsiasi. Sono ladri che si presentano come agenti di polizia o carabinieri per trarre in inganno le loro vittime

È questa la nuova moda della criminalità nelle grandi città.

Nelle ultime settimane a Romanel quartiere Casilino, un imprenditore è stato derubato di rolex e gioielli del valore di 50mila euro, mentre in via Veneto due turisti israeliani sono stati ingannati da un cittadino rumeno che prima aveva mostrato loro un tesserino falso e poi era scappato col portafoglio. “Fingersi appartenenti alle forze dell’ordine è un espediente per fare in modo che i cittadini abbassino il loro livello di attenzione dal momento che tendono a fidarsi di più di chi si qualifica come agente di polizia o carabiniere”, spiega Domenico Pianese, segretario nazionale del Coisp.

Come riconoscere un finto poliziotto

Le vittime preferite sono, ovviamente i turisti che visitano le nostre città d’arte perché “non conoscono i nostri emblemi e le modalità con cui operano gli appartenenti alle forze di polizia nel nostro Paese”, aggiunge il sindacalista. Secondo Pianese si tratta di un fenomeno altalenante che si riaffaccia ciclicamente da circa 20 anni e “diventa quasi una sorta di specializzazione”. Generalmente non persone in divisa, ma criminali vestiti normalmente a cui basta mostrare un tesserino falso con una loro foto appiccicata sopra o una placca di riconoscimento artefatta ‘per farla franca’. Oggetti comprati al mercato nero e sui quali si scrive Polizia di Stato oppure Carabinieri. “I cittadini devono stare attenti soprattutto quando vengono fermati da persone che non indossano l’uniforme e in questi casi devono chiedere che gli venga esibito sia il tesserino sia la placca di riconoscimento personale dove devono essere riportati lo stemma della Repubblica e il numero di matricola dell’agente che si ha di fronte”, avverte Pianese. Chi si finge carabiniere, poliziotto, vigile o finanziere viene comunque smascherato in tempi relativamente rapidi e rischia un aggravante di alcuni mesi.

La truffa più comune è quella, appunto, di avvicinarsi ai turisti e rubare loro il portafoglio con la scusa di chiedere i documenti, ma non è l’unica. A volte adoperano la “truffa dello specchietto”. In questo caso ci sono sempre almeno due complici: il primo finto agente (o carabiniere) ferma la vittima accusandola di aver urtato un’auto con lo specchietto della propria macchina, mentre l’altro finto agente (o carabiniere) provvede al sequestro del veicolo ‘incriminato’. Nel caso in cui al volante ci sia una donna, allora, i ladri potrebbero limitarsi a portarle via semplicemente la borsetta prima di scappare a gambe levate.

Le truffe agli anziani

Gli anziani, invece, sono vittime dei furti in appartamento. “Capita spesso che chi commette questi reati arrivi in un’abitazione che ha già monitorato e magari va a colpo sicuro da un persona che è molto in là con gli anni e che abita da sola. Questa apre convinta di trovarsi di fronte un uomo delle forze dell’ordine e, poi, si ritrova con il ladro in casa”, racconta Pianese. Alcuni delinquenti, invece, fingono di essere operatori di qualche società che sponsorizza contratti di acqua, luce o gas e carpiscono così la buona fede delle loro vittime. Altri, invece, si avvicinano agli anziani spacciandosi come amici di lunga data di uno dei loro figli che, purtroppo, ha avuto un incidente, si trova in ospedale e ha bisogno di soldi. Tutte menzogne che servono per colpire le loro vittime su quello che hanno di più caro, gli affetti familiari. “Ogni giorno troviamo nuovi sistemi e anche nuove modalità con cui si cerca di truffare i cittadini”, dice Pianese che conclude con un’avvertenza per i cittadini: “Quando non si ha la certezza di trovarsi davanti a un appartenente alle forze dell’ordine, chiamate il 112, il numero unico di emergenza e chi è un vero poliziotto, un vero carabinieri o un vigile urbano non ha alcun timore, mentre i falsari saranno smascherati”.

L’appello al governo

Pianese, infine, rivolge un appello anche al ministro Lamorgese e al premier Giuseppe Conte per aiutare le forze dell’ordine, soprattutto a Roma che, al di là delle truffe, è sempre di più la Capitale dello spaccio di droga e della criminalità organizzata. “Noi dal 2011 abbiamo subìto tagli di bilancio enormi, i cui effetti si stanno riverberando ancora oggi e perciò chiediamo stanziamenti straordinari per assunzioni straordinarie e maggiori investimenti per i veicoli e i supporti info-investigativi”, chiosa il segretario del Coisp.

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