Roma, 23 novembre 2022
OGGETTO: Disegno di legge n. 274 recante “Conversione in legge del decreto-legge 31 ottobre 2022, n.162, recante misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n.150, di obblighi di vaccinazione antiSARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali”. OSSERVAZIONI.
SPETT.LE COMMISSIONE 2A (GIUSTIZIA)
DEL SENATO DELLA REPUBBLICA
AL SIGNOR PRESIDENTE
Preg.mo Sen. Giulia BONGIORNO
AI SIGNORI VICEPRESIDENTI
Preg.mi Sen. Sandro SISLER e Ilaria CUCCHI
AI SIGNORI SEGRETARI
Preg.mi Sen. Sergio RASTRELLI e Walter VERINI
AI SIGNORI MEMBRI
Preg.mi Sen. Alfredo BAZOLI, Gianni BERRINO, Anna BILOTTI, Susanna Donatella
CAMPIONE, Ada LOPREIATO, Franco MIRABELLI, Giovanna
PETRENGA, Manfredi POTENTI, Ernesto RAPANI, Anna
ROSSOMANDO, Salvatore SALLEMI, Ivan SCALFAROTTO, Roberto
Maria Ferdinando SCARPINATO, Erika STEFANI, Julia
UNTERBERGER, Pierantonio ZANETTIN.
Preg.mi Signori Presidenti, Signori Vice Presidenti, Signori Segretari e Signori Membri della 2a Commissione (Giustizia) del Senato della Repubblica, ringraziamo innanzitutto le Ecc.me SS.VV. per aver ritenuto opportuno chiedere a questa Organizzazione Sindacale “Federazione COISP MOSAP” di formulare proprie osservazioni in merito ai contenuti del disegno di legge in oggetto richiamato.
Il predetto disegno di legge, così come esplicitato nella sua relazione, è volto alla conversione in legge del decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162, recante, tra l’altro, misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali.
In particolare, per quanto di particolare interesse di questo Sindacato, vengono dettate disposizioni urgenti in tema di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia e sono introdotte misure volte a rafforzare il sistema di prevenzione e di contrasto del fenomeno dei grandi raduni musicali, organizzati clandestinamente (cosiddetti «rave party»).
Il primo intervento, più che condivisibile, in tema di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia è conseguenziale – come noto – ad una ordinanza della Corte Costituzionale che nel sottolineare l’incompatibilità con la Costituzione delle norme che individuano nella “collaborazione” l’unica possibile strada per accedere alla liberazione condizionale, da parte del condannato all’ergastolo per un reato che impedisce di accedere alla sospensione dell’esecuzione della pena, all’affidamento in prova ai servizi sociali o ad altre misure alternative alla detenzione, ha demandando al legislatore il compito di operare scelte di politica criminale tali da contemperare le esigenze di prevenzione generale e sicurezza collettiva con il rispetto del principio di rieducazione della pena.
Il secondo intervento, anch’esso assolutamente apprezzabile e anzi ricercato da questa stessa Federazione che in più occasioni ha evidenziato l’insufficienza delle norme vigenti, è relativo alle occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali.
Finalmente viene rafforzato il sistema di deterrenza, prevenzione e contrasto dei raduni musicali clandestini, i rave party, con l’inserimento nel codice penale di un art. 434-bis con il quale si punisce l’organizzazione e la promozione (in misura minore anche la mera partecipazione) dell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica.
Parimenti apprezzabile è la statuizione della confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere l’invasione e di quelle utilizzate nei casi medesimi per realizzare le finalità dell’occupazione, nonché l’introduzione dell’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza anche nei confronti degli indiziati del delitto di cui al nuovo articolo 434-bis.
La nostra viva soddisfazione è anche dovuta alla piena coscienza che in questi raduni circolano droghe di ogni tipo e spesso, di conseguenza, siamo stati costretti ad assistere a epiloghi infausti per i giovani che vi prendono parte.
I raduni illegali, che finora nel nostro Paese erano soggetti a un vulnus legislativo, rappresentano anche un costo sociale enorme: basti pensare alle centinaia di Poliziotti che ogni qualvolta sono stati impegnati nella gestione dell’ordine pubblico di tali eventi e che sono stati distolti dal controllo del territorio a detrimento della sicurezza degli altri Cittadini.
Le nuove norme costituiranno un potente deterrente per il futuro. Per tutelare le nostre città e i nostri giovani è necessaria tolleranza zero per questo tipo di raduni.
L’auspicio è che vi sia piena convergenza di tutte le parti politiche che compongono il Parlamento verso le suddette norme sui rave party.
Cordiali saluti
Il Segretario Generale della Federazione COISP MOSAP
Domenico Pianese