Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, una mobilità interna ingiustificata e irragionevole, che testimonia un chiaro intento discriminatorio e punitivo.

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Roma, 01 marzo 2022

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto – Una mobilità interna ingiustificata e irragionevole, che testimonia un chiaro intento discriminatorio e punitivo. Richiesta di intervento urgente.

Condividendone appieno i contenuti, che questa Segreteria Nazionale fa propri, si trasmette l’unita lettera della nostra Segreteria Provinciale di Venezia, indirizzata al dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, con la quale si contesta l’assegnazione temporanea dal predetto funzionario disposta in data 21.2 u.s. e che ha riguardato due dipendenti (avvicendati nei rispettivi pregressi incarichi): un Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore che dall’Ufficio Amministrativo Contabile-Ufficio Servizi è stato assegnato all’Ufficio Tecnico Logistico … ed un Assistente Capo Coordinatore che dall’Ufficio Tecnico Logistico è stato assegnato all’Ufficio Amministrativo Contabile-Ufficio Servizi.

Detta mobilità, «per la durata di 6 mesi», è stata motivata con il fatto che il Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore stava fruendo «di istituti contrattuali che non consentono di garantire la continuativa presenza in servizio» e con il fatto che era transitato dal ruolo ordinario al «ruolo del personale che espleta attività tecnico-scientifica con profilo professionale tecnico logistico amministrativo», … ma nella realtà si evidenzia – come puntualmente denunciato dal COISP di Venezia – per la sua irragionevolezza e per il chiaro intento
discriminatorio e punitivo nei riguardi del citato Sovrintendente, colpevole di aver inteso fruire «di istituti contrattuali che non consentono di garantire la continuativa presenza in servizio», e di chiunque in futuro intenda fruire degli stessi istituti, in quanto:
1) risulta agli atti del Compartimento in parola che in precedenza tre dipendenti sono passati dal ruolo ordinario a quello tecnico scientifico, profilo tecnico logistico amministrativo, e ciò nonostante hanno continuato ad essere impiegati negli stessi settori in cui operavano prima … con ciò testimoniando che l’assegnazione temporanea disposta nei confronti del menzionato Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore, che stava fruendo «di istituti contrattuali che non consentono di garantire la continuativa presenza in servizio», nulla ha a che fare anche con il suo passaggio al ruolo tecnico-scientifico;
2) risulta agli atti del Compartimento in parola che il Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore ha presentato istanza per la fruizione fino a fine marzo 2022 «di istituti contrattuali che non consentono di garantire la continuativa presenza in servizio», garantendo comunque la presenza di almeno un giorno a settimana, … talché una movimentazione temporanea «per la durata di 6 mesi», con «decorrenza immediata» dal 21 febbraio 2022, testimonia la sua non pertinenza con la motivazione di dover far fronte all’assenza del collega, superando detta movimentazione il periodo di fruizione dei ridetti «istituti contrattuali» di ben 5 mesi;
3) l’assegnazione temporanea in altro settore del Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore, con la motivazione che lo stesso stava fruendo «di istituti contrattuali che non consentono di garantire la continuativa presenza in servizio», oltre a difettare – come specificato al precedente punto 2) – delle ragioni fondanti, risulta ancor più illogica nel momento in cui si considera che presso il settore ove lo stesso è momentaneamente assegnato (Ufficio Tecnico Logistico) vi è altro dipendente che, per ragioni familiari/personali, beneficia di istituti contrattuali che ne determinano l’assenza prolungata;
4) risulta agli atti del Compartimento in parola che l’Assistente Capo Coordinatore aggregato all’Ufficio Amministrativo Contabile-Ufficio Servizi, ove prestava servizio il Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore, non ha alcuna esperienza né conoscenza della materia che dovrà andare a trattare (Amministrativo Contabile);
5) la momentanea assegnazione del Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore presso l’Ufficio Tecnico Logistico per il fatto che lo stesso stava fruendo «di istituti contrattuali che non consentono di garantire la continuativa presenza in servizio» è ancor più illogico se si pensa che proprio la fruizione di tali istituti non gli consentirebbe di svolgere il “nuovo” incarico … per cui non ha avuto alcun senso spostarlo di ufficio;
6) risulta agli atti del Compartimento in parola che ad un altro dipendente che era stato assente per periodi prolungati non era stato modificato l’impiego, mantenendolo al suo incarico;
7) risulta agli atti del Compartimento in parola che presso l’Ufficio AA.GG. vi è un numero di dipendenti pari a sei unità e che uno di questi dipendenti era già stato in passato aggregato all’Ufficio Amministrativo Contabile, ragione per cui sarebbe stato più logico e funzionale al settore investire su chi conosce già la materia invece di aggregarne uno che non ha conoscenza di cosa dovrà andare a fare.
Ebbene, tutto quanto sopra evidenzia in maniera più che chiara che le reali motivazioni che hanno determinato la suesposta mobilità, seppur temporanea, del Sovrintendente Capo Tecnico Coordinatore è da ricondurre ad un intento discriminatorio del dirigente del Compartimento, il quale verosimilmente avrà voluto attestare a tutti quanti che è lui che comanda e che determinate libertà (quale la fruizione «di istituti contrattuali che non consentono di garantire la continuativa presenza in servizio») non sono più graditi e chi ne fa richiesta subirà d’ora innanzi pesanti ripercussioni.
Ha pienamente ragione, quindi, la nostra Segreteria Provinciale di Venezia, quando conclude la propria missiva al dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto puntualizzandogli che il COISP non resterà inerme e non gli consentirà “di dare vita ad una gestione del personale improntata a decisioni che sottendono più alla voglia di dimostrare che ‘qui comando io’ invece che manifestare il desiderio del buon governo”.
Chiaramente ci aspettiamo una chiara presa di posizione a parte di codesto Ufficio volta ad evitare uno stato di agitazione della categoria con tutte le conseguenze che ciò comporterà non solo a livello di “relazioni sindacali” ma anche per l’immagine pubblica della nostra Polizia di Stato.
In attesa di cortese urgentissimo riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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