COMUNICATO STAMPA DEL 07 NOVEMBRE 2012
Oggetto: Il Coisp sull’accorpamento delle Province: “L’organizzazione burocratica del territorio è una cosa, la sicurezza reale degli italiani un’altra. Non si può pensare di tagliare le Questure, presidi indispensabili perché possiamo rendere il nostro servizio agli italiani”
“L’organizzazione ‘burocratica’ del territorio è cosa ben diversa dalla gestione delle esigenze reali e concrete dei cittadini che ci vivono, prima fra tutte la più importante, quella della sicurezza, prerogativa dell’esercizio pieno e concreto di tutti gli altri diritti. Ecco perché modificare la struttura degli uffici, ridimensionando sprechi e inefficienze, non può voler dire tagliare indiscriminatamente i presidi di sicurezza, comprimendo così il livello di vivibilità del territorio a vantaggio del malaffare, dell’illegalità, dell’insicurezza degli italiani. Detto più semplicemente, è impensabile ricorrere alla soppressione delle Questure che garantiscono ad un determinato bacino di utenza il mantenimento dell’ordine e della legalità”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito del provvedimento che prevede l’accorpamento di molte province italiane nell’ambito della cosiddetta spending review, e che potrebbe di conseguenza portare all’eliminazione di altri presidi pubblici connessi per l’appunto all’esistenza “burocratica” delle province, come le Questure.
“Il fatto che alcune zone del territorio italiano continuino a chiamarsi oppure no Province – aggiunge Maccari – non può assolutamente implicare il coinvolgimento delle strutture come le Questure, a noi indispensabili per rendere adeguatamente il nostro servizio al Paese ed ai cittadini, cosa che già stentiamo a fare a causa dei numerosi e disastrosi interventi governativi degli ultimi tempi, che stanno mettendo in ginocchio l’intero Comparto. Su questo fronte è quantomeno confortante sapere che i gruppi parlamentari di maggioranza intendono reperire i fondi per lo sblocco del turn over del Comparto, altrimenti lasciato alla folle intenzione di ridurre il ricambio dei colleghi che verranno a mancare ad una percentuale completamente insufficiente per garantire ordine e sicurezza. Ma ora una nuova emergenza si profila nel nostro orizzonte – conclude il Segretario del Coisp -, l’ennesima brillante azione demolitrice della garanzia dei cittadini di vivere in un Paese dove le Forze dell’Ordine possano continuare ad essere un baluardo a difesa della sicurezza, e cioè della democrazia e della libertà. Non è più possibile che chi governa l’Italia vada puntualmente a togliere i mattoni che reggono in piedi il muro che impedisce il dilagare indiscriminato e irrefrenabile dell’illegalità, della corruzione, dell’insicurezza. L’ordine delle priorità deve essere chiaro e mostrato chiaramente e concretamente agli italiani”.
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