«Supporre che si possa prendere a calci un poliziotto perché la ribellione è considerata l’unica difesa per impedire un atto percepito come ingiusto, come ad esempio un decreto di espulsione emanato dall’autorità giudiziaria, equivale a legittimare la violenza nei confronti delle donne e degli uomini delle Forze di Polizia».
Le dichiarazioni del COISP riprese da quotidiani ed agenzie stampa.