Modifiche delle procedure per l’accesso al ruolo direttivo ed al ruolo degli ispettori. Razionalizzazione dei Reparti Prevenzione Crimine. Lettera al Ministro dell’Interno

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Roma, 5 aprile 2024

AL SIGNOR MINISTRO DELL’INTERNO
Prefetto Matteo PIANTEDOSI

OGGETTO: Modifiche delle procedure per l’accesso al ruolo direttivo ed al ruolo degli ispettori. Razionalizzazione dei Reparti Prevenzione Crimine.

Preg.mo Signor Ministro,
nella tarda mattinata odierna ha avuto inizio un incontro tra questa Federazione COISP MOSAP ed il Signor Capo della Polizia Prefetto Vittorio Pisani.
L’incontro, cui ha preso parte lo scrivente Segretario Generale, ha visto la partecipazione anche di rappresentanti delle altre OO.SS. e aveva all’ordine del giorno la discussione di alcune tematiche, che ci erano state anticipate molto sinteticamente, attinenti la professione degli appartenenti alla Polizia di Stato e le disposizioni che ne regolano il rapporto di lavoro nonché concernenti la stessa funzionalità dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.

Ebbene, l’aver appreso, durante l’incontro, di alcune iniziative che il Dipartimento della P.S. avrebbe assunto al fine di ottenere modifiche alle norme che dispongono le modalità di arruolamento nei ruoli della Polizia di Stato, nonché la verosimile volontà di razionalizzare importanti settori della nostra Amministrazione, ci ha profondamente amareggiati e ci ha obbligati, già in quella sede, a manifestare il nostro fermo dissenso, e ci obbliga adesso a disturbare la Preg.ma S.V. per quei profili che sono di interesse generale.

Nel dettaglio, durante la riunione si è appreso che il Dipartimento della P.S., tenendone del tutto all’oscuro le Organizzazioni Sindacali, ha promosso alcuni provvedimenti legislativi la cui discussione – ci è stato detto – dovrebbe essere calendarizzata in sede parlamentare il prossimo mese di giugno, per la successiva approvazione.

Ciò che si vorrebbe prevedere è una doppia procedura concorsuale per l’accesso alla carriera dei funzionari della Polizia di Stato, di cui una riservata a chi è in possesso di laurea con un corso di formazione, per i vincitori, di 14 mesi, e l’altra riservata a chi è in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore con la previsione, per i vincitori, di un corso di formazione di ben 5 anni.

Analogamente, per l’accesso al ruolo degli ispettori della Polizia di Stato si vorrebbe prevedere sempre una doppia procedura concorsuale, di cui una riservata a chi è in possesso di laurea triennale con un corso di formazione, per i vincitori, di un anno, e l’altra riservata a chi è in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore con la previsione, per i vincitori, di un corso di formazione di ben 3 anni.

In buona sostanza – si vorrebbe riportare la Polizia di Stato a oltre 20 anni addietro quando si riteneva che doveva essere garantita una formazione accademica fortemente in contrasto con la figura del Funzionario di Polizia quale rappresentazione della società civile e con una formazione universitaria maturata negli atenei del Paese, …. e pretendere lo stesso anche per gli Ispettori.

Una regressione formativa che riteniamo inaccettabile e che oltre a non tenere affatto conto delle gravi esigenze dell’Amministrazione della P.S. di sopperire in breve tempo all’attuale emorragia dell’organico dovuto alle migliaia di pensionamenti che si registrano in questi anni in tutti i ruoli, compresi quelli il cui accesso si vorrebbe fortemente stravolgere, non tiene nemmeno conto del fatto che eventuali modifiche nel senso prospettateci non possono non comportare un doppio binario nell’avanzamento in carriera del personale interessato dalle diverse procedure, con verosimili gravi disparità di trattamento e comunque la necessità di rivedere tutte le norme che oggi afferiscono alla progressione della carriera dei funzionari e del ruolo degli ispettori, con la tralasciata necessità anche – una tra le tante – di prevedere un correttivo al riordino delle carriere che preveda di racchiudere in quest’ultimo ruolo anche le qualifiche di vice commissario, commissario e commissario capo.

L’incontro odierno con il Capo della Polizia ha anche portato ad apprendere la volontà del Dipartimento della P.S. di “razionalizzare” i Reparti Prevenzione Crimine in quanto si riterrebbe superflua la presenza di più di un Reparto in Emilia Romagna, in Puglia, in Calabria ed in Sicilia ed in altre regioni proprio inutile la presenza di alcuni degli RPC attualmente presenti.
Anche in questo caso questa O.S. oltre a chiedere l’immediata apertura di un confronto ha rappresentato la propria ferma contrarietà.

Pare difatti che sfugga l’importantissimo lavoro da sempre espletato dai citati Reparti Prevenzione Crimine che nel solo anno 2023 hanno controllato 1 milione e 863mila persone, impiegando 73.184 equipaggi, oltre a ben 68 operazioni alto impatto … e che all’interno degli stessi vi sono le Squadre di intervento critico e le U.O.P.I. (Unità operative di primo intervento) e che queste ultime, sempre nel 2023, hanno operato nel territorio nazionale con 7.018 team.

Pare proprio che sia sottovalutato l’apporto determinante dei Reparti Prevenzione Crimine nei dispositivi di controllo del territorio e nelle operazioni ad alto impatto e che gli stessi, nella loro complessità, sono strutture importantissime che di certo non possono essere soppresse men che meno in regioni gravemente aggredite dalla criminalità organizzata perché costituirebbe un pericoloso arretramento dei presidi territoriali delle Forze di Polizia che di certo non possiamo permetterci.

In ultimo, durante l’incontro odierno con il Capo della Polizia è emersa una lentezza per ciò che riguarda la “previdenza dedicata” per i Poliziotti, che oltre ad alcune decine di milioni già disponibili ha ricevuto ulteriori importanti stanziamenti da parte del Governo ma le cui misure attuative paiono aver trovato stallo in quelle “interlocuzioni all’interno del Comparto” che sovente hanno frenato gli interessi legittimi delle donne e degli uomini “in divisa”.

Preg.mo Signor Ministro, al di là della forte amarezza per aver riscontrato una volontà, incomprensibile, di escludere le Organizzazioni Sindacali da importanti temi che riguardano non solo la funzionalità dell’Amministrazione della P.S. ma anche gli interessi del personale della Polizia di Stato, come non fosse vero che in innumerevoli circostanze le nostre osservazioni e proposte sono state ritenute giuste, da approfondire o da far immediatamente proprie, preoccupano davvero, come prima esplicitato, gli intenti di attuare misure che a parere nostro non farebbero altro che danneggiare l’apparato sicurezza del Paese e creare nuove inaccettabili sperequazioni e problematiche.

La preghiamo quindi di valutare un Suo diretto intervento riguardo alle tematiche brevemente tratteggiate … ma anche finalizzato a garantire una partecipazione concreta e reale del Sindacato di Polizia alle eventuali progettualità legislative che riguardano le donne e uomini della Polizia di Stato com’è sempre stato.

Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale della Federazione COISP MOSAP
Domenico Pianese

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