Poliziotto morto a testa in giù. A tutto deve esserci un limite

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Roma, 22 febbraio 2021

PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI

OGGETTO: Poliziotto morto a testa in giù – A tutto deve esserci un limite

Indignazione è il termine giusto per rappresentare ciò che ha suscitato un video, dal titolo «Audi» (veicoli e maglie del noto marchio automobilistico sono al centro della scena), pubblicato su YouTube alla pagina https://www.youtube.com/watchv=pXeRTawOiZo&feature=youtu.be e presente anche alla pagina https://open.spotify.com/artist/5dyw486dtX9cNjRBVttWnQsi=IAscG0TKQPm3b1qdtueytg& d=1 della piattaforma musicale Spotify, dove l’autore si dichiara per «Matteo Fumagalli, conosciuto come “Fuma” classe 1999».
Un “Poliziotto” rincorso, catturato, picchiato e appeso morto a testa in giù … il tutto accompagnato da musica e parole, rappate, che inneggiano alla violenza nei confronti degli appartenenti alla Polizia di Stato e verso lo Stato stesso: questo è il contenuto del video di questo presunto rapper «Matteo Fumagalli»
Ora, siamo lieti dell’immediato intervento del vertice del Dipartimento della P.S. che ha
prontamente ottenuto la rimozione del video in questione da YouTube (su Spotify pare invece purtroppo ancora presente), così come apprezziamo la presa di posizione di Audi Italia che ha pubblicamente manifestato il proprio sdegno e distanza valoriale nei confronti di qualsiasi esternazione di odio e violenza o loro incitazione, esprimendo nel contempo la totale solidarietà e sostegno alla Polizia di Stato e a tutte le Forze dell’Ordine.
Non possiamo tuttavia esimerci dal chiedere formalmente a codesta Spett.le Procura della
Repubblica e al Dipartimento della P.S. di effettuare una giusta valutazione sui contenuti del video in argomento e quindi di sostenere, ciascuna per le proprie competenze, quella che a parer nostro deve essere una doverosa e giusta azione penale nei confronti dell’attore principale e dei suoi compari, tutti artefici e tra loro complici, del citato video immorale, offensivo e istigatore alla violenza verso Poliziotti e Istituzioni.
Riteniamo difatti assolutamente necessario perseguire in modo esemplare i predetti individui anche per disincentivare effetti emulativi di chi pensa che la violenza e il violare le regole di una civile convivenza sia una forma d’arte.
Quanto sopra chiaramente fermo restando che il COISP si costituirà parte civile nel processo penale che auspichiamo a breve venga formalizzato nei confronti dei citati individui.
Cordiali Saluti.

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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