COISP, NEGATO AFFIDAMENTO IN PROVA A CALDAROZZI E CANTERINI…

1046

 

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA DEL 30 APRILE 2013

Oggetto: G8 Genova, Caldarozzi e Canterini sconteranno alcuni mesi ai domiciliari, il Coisp: “Negato l’affidamento in prova, che viene concesso a chiunque altro, solo perché portano la divisa”

“L’avevamo anticipato che presto qualcun altro sarebbe stato ‘legalmente’ dato in pasto alla dilagante famelica ricerca di singoli capri espiatori per attenuare esigenze ed aspettative pubbliche che affondano le proprie radici molto più in profondità, e che non saranno in realtà soddisfatte dall’accanimento contro queste singole persone. Ora anche Caldarozzi e Canterini pagano più severamente di chiunque altro abbia da saldare qualsivoglia tipo di debito con il Paese e con i cittadini per il solo ed unico motivo di indossare una divisa”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia che il Tribunale di Sorveglianza di Genova ha negato la misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali all’ex Capo dello Sco, Gilberto Caldarozzi (nella foto), e all’ex Capo del settimo Reparto Mobile di Roma, Vincenzo Canterini, che dunque dovranno scontare ai domiciliari 8 mesi il primo e 3 mesi il secondo, residui delle pene inflittegli per falso divenute definitive dopo la pronuncia della Cassazione.

“La giustizia ha fatto il suo corso, le sentenze sono state emesse e devono essere rispettate – precisa subito Maccari -. Nel frattempo un’intera nefasta e complessa vicenda è stata affrontata e sviscerata milioni di volte, in tutti i modi possibili, con fiumi e fiumi di inchiostro ed oceani di parole, immagini, commenti, in tutta la sua complessità e in tutte le sue caratteristiche storiche, politiche, sociali. Ed ora, dopo un decennio di tutto ciò, c’è ancora la necessità di manifestare con tutta la forza un atteggiamento esemplare nei confronti di due Poliziotti ritenuti responsabili del reato di falso, che per questo vengono trattati diversamente da come avviene per tutti gli altri imputati d’Italia da quarant’anni a questa parte”.

“E’ difficile dire quel che stiamo dicendo – argomenta il Segretario del Coisp – perché la prima reazione sarà certamente quella di pensare che contestiamo la loro condanna o chiediamo impunità. Ma non è affatto così. Vogliamo solo rilevare, ma con tutta la determinazione di cui siamo capaci, che misure come l’affidamento in prova ai servizi sociali vengono normalmente concesse a chiunque si trovi nella situazione di Caldarozzi e Canterini, ed anzi in situazioni anche ben peggiori. Questo vogliamo dire e non è poco. Non è poco perché rientra nel solito trattamento riservato agli Appartenenti alle Forze dell’Ordine, considerati come i supereroi dei fumetti, tanto da ritenere che non abbiano mai bisogno di nulla, che non debbano essere difesi da alcuno, che non possano sbagliare e che, comunque, poiché portano la divisa debbano essere puniti più severamente”.

“E’ vero – conclude Maccari -, certe persone devono dare l’esempio, essere essi stessi un esempio. Ma proprio su questo terreno non possiamo che rifarci alle parole degli avvocati di Caldarozzi e Canterini, che hanno rispettivamente commentato che ‘lascia sgomenti constatare che l’investigatore che negli ultimi dieci anni ha risolto i maggiori casi di polizia criminale italiana, compreso l’arresto di Bernardo Provenzano, si veda negare l’accesso all’affidamento in prova ai servizi sociali. Tutti sanno a quale tipologia di soggetti viene normalmente concesso’; ed il secondo ricordando pure come ‘nell’arco di 12 anni di processo il mio assistito ha continuato a lavorare come zelante Servitore dello Stato senza alcun problema di sorta’”.

Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale – Responsabile: Olga Iembo Collaboratori: Antonio Capria, Piero Affatigato

 

G8: GENOVA, PENA ALTERNATIVA AL CARCERE PER MAZZONI, CERCHI E DI NOVI Genova, 30 apr. – (Adnkronos) – Pena alternativa al carcere concessa oggi dal Tribunale di Sorveglianza di Genova a tre poliziotti condannati in via definitiva al processo per l'irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 del 2001 nel capoluogo ligure: l'ex ispettore dello Sco Massimo Mazzoni, l'ex sovrintendente della squadra mobile della Spezia Renzo Cerchi e l'ex ispettore capo della squadra mobile della Spezia Davide Di Novi verranno affidati ai servizi sociali. Tutti e tre erano stati condannati dalla Corte di Cassazione a 3 anni e 8 mesi di carcere e, dopo il condono di 3 anni, dovevano scontare 8 mesi. Dopo la definizione, comunicata ieri, delle posizioni di Vincenzo Canterini e Gilberto Caldarozzi, che trascorreranno il residuo di pena in detenzione domiciliare, il Tribunale di Sorveglianza di Genova deve esaminare ancora il ricorso di altri 12 poliziotti che hanno chiesto la pena alternativa dopo essere stati condannati per i fatti della Diaz. (Sca/Ct/Adnkronos) 30-APR-13 17:07 NNNN 

>>>ANSA/ DIAZ: DOMICILIARI A CALDAROZZI E CANTERINI DETENZIONE DI 8 E 3 MESI, SONO I PRIMI POLIZIOTTI A SCONTARE PENA (di Luisella Rossi) (ANSA) – GENOVA, 29 APR – Per la prima volta nella vicenda decennale dei fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova, due poliziotti, dopo la sentenza definitiva di condanna della Cassazione, dovranno scontare un periodo di detenzione, seppure ai domiciliari. E' la decisione presa dai giudici del tribunale di Sorveglianza di Genova per l'ex capo dello Sco, Gilberto Caldarozzi, e per Vincenzo Canterini, ex capo del settimo Reparto Mobile di Roma. Entrambi avevano chiesto, insieme agli altri 15 funzionari di polizia condannati in Cassazione, la concessione dell'affidamento in prova ai servizi sociali. Ma il tribunale di Sorveglianza ha respinto la richiesta e ha stabilito che dovranno scontare 8 mesi il primo e e 3 mesi il secondo, residuo pena entrambi per falso. Questa 'esecuzione presso il domicilio' e' una forma di detenzione domiciliare prevista dalla legge 199 del 2010, la cosiddetta 'svuota carceri'. Caldarozzi, difeso dall'avvocato Valerio Corini, era stato condannato dalla Corte d'appello di Genova a 3 anni e 8 mesi di reclusione, confermati dalla Cassazione. Gli restano 8 mesi perche' i tre anni sono stati condonati. Per Canterini, difeso da Silvio Romanelli, la condanna della Corte d'appello di Genova a 5 anni di reclusione era stata rideterminata dalla Cassazione a 3 anni e 3 mesi in quanto il reato di lesioni gravi era stato dichiarato prescritto. Tre anni sono stati condonati, ed e' rimasto cosi' il residuo pena di 3 mesi che scontera' ai domiciliari. Il difensore di Caldarozzi, Valerio Corini, ha commentato: ''Lascia sgomenti constatare che l'investigatore che negli ultimi dieci anni ha risolto i maggiori casi di polizia criminale italiana, compreso l'arresto di Bernardo Provenzano, si veda negare l'accesso all'affidamento in prova ai servizi sociali. Tutti sanno a quale tipologia di soggetti viene normalmente concesso''. La decisione dei giudici della Sorveglianza e' stata presa polemicamente anche dal difensore di Canterini. ''Lascio all'opinione pubblica stabilire se sia una cosa giusta, corretta, equa. Nell'arco di 12 anni di processo il mio assistito ha continuato a lavorare come zelante servitore dello Stato senza alcun problema di sorta''. L'irruzione della polizia nella scuola Diaz avvenne di notte mentre diversi ospiti dormivano. Furono oltre 60 le persone ferite e 93 gli arrestati per i disordini in citta', poi prosciolti. Le immagini dei volti feriti, del sangue nei locali devastati della scuola fecero ilgiro del mondo. In una memoria, il Procuratore Generale di Genova, Vito Monetti, aveva chiesto al Tribunale di Sorveglianza ''rigore valutativo'' nei confronti dei poliziotti condannati in Cassazione. (ANSA). YL1-CLE 29-APR-13 20:02 NNN

G8 GENOVA: GIOVANARDI, BASTA CON FORZE ORDINE NEMICI DA ABBATTERE (AGI) – Roma, 30 apr. – "I capi della Polizia, a cui sono state negate le misure alternative a seguito della condanna per i fatti della Diaz, non meritano le parole umilianti del Tribunale di sorveglianza, che ha del tutto ignorato decenni di esemplare servizio contro la criminalita' e a difesa delle istituzioni democratiche". Lo afferma il senatore Pdl Carlo Giovanardi. "Non e' possibile – riprende – che in questa Italia poliziotti e carabinieri vengono esaltati ed applauditi soltanto quando perdono la vita nell'adempimento del dovere mentre continuano campagne diffamatorie nei loro confronti, alimentate – conclude – da antiche pregiudiziali ideologiche che vedono nelle forze dell'ordine dei nemici da combattere". (AGI) Bal 301604 APR 13 NNNN

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here