Con atto di vertice sottoscritto lo scorso mese di settembre , la UPLS ha deciso di confluire nel Co.I.S.P. di Domenico Pianese, unica organizzazione sindacale con uno statuto in cui il valore dell’ “ indipendenza” e’ alla base della convivenza e del confronto tra appartenenti alla stessa amministrazione con culture, ideologie e percorsi politico sindacali eterogenei.
Quando nel 2018 nacque la U.I.L. Sicurezza , pensavamo che il riformismo nel nostro mondo sindacale potesse in qualche modo essere sostenuto da chi quei valori dice di professarli da sempre, ma così non e’ stato.
Abbiamo allora pensato che quei valori potessero essere meglio caratterizzati in un sindacato che, frequentando oggi gli ambienti riformisti, domani quelli progressisti e poi quelli dell’ autonomia, avrebbe in qualche modo potuto accogliere anche i nostri, ma così non e’ stato anche in quel caso.
Anzi, l’unica cosa che abbiamo potuto, per così dire apprezzare, di quel sindacato, e’ stato il tentativo del proprio leader maximo di far passare dei congegni israeliani per la presunta cura del Covid come la soluzione da adottare per i poliziotti italiani al fine di non contrarre il virus.
Tornando alle cose serie e pur nutrendo il massimo rispetto per chi rappresenta i sindacati cosiddetti minoritari, alla base della nostra scelta vi e’ stata la constatazione di fatto che non vi e’ e non vi sara’ mai la volonta’ di unire il variegato mondo dei sindacati di polizia non rappresentativi, in un unico contenitore che possa dare voce a chi sino ad oggi l’ ha delegata ad altri. E questo perche’ si tende a conservare lo status quo, la cosiddetta poltrona che tanto e’ cara anche a chi, ormai alla soglia dei 70 anni, ancora ambisce a qualche ruolo di rappresentanza autonoma slegata dall’ attuale partner sindacale. Ma questa ipotesi si fonda sulla storia di personaggi in cerca d’ autore come diceva Pirandello, quello stesso autore per il quale si grida allo scandalo se si modificasse l’ art. 35, cosa che ci auguriamo avvenga in senso propositivo e non punitivo nonostante la UPLS non abbia piu’ questo problema.
E, come dicevo nella parte iniziale di questo documento, la scelta di un sindacato non rappresentativo come il nostro di confluire nel Co.I.S.P. di Domenico Pianese, peraltro per la prima volta nella storia del sindacalismo in polizia, vuole proprio essere d’ esempio in quanto e’ possibile conservare valori, percorsi sindacali e ideologie anche in contenitori rappresentativi come il Co.I.S.P. dove non si vendono ciondoli ma si cerca di alzare il livello della politica sindacale sia nazionale che locale attraverso un confronto con l’ Amministrazione scevro da compromessi al ribasso .
Questo e’ il vero riformismo, la vera capacita’ di non guardare all’ interesse personale , alla propria poltrona ma ad un progetto serio, ambizioso ed innovativo.
Altro che “ ritorno al futuro”, come ha scritto sui social qualche mio amico che dalla UPLS e’ transitato in altra O.S. non rappresentativa alcune settimane orsono. Qui il rischio per molti e’ di ritornare al passato…..quel passato che tanto ha fatto male al sindacalismo della polizia di stato ove, invece di rafforzare progetti politici si sono rafforzate persone che sino ad allora erano state estromesse da tutte le organizzazioni sindacali nelle quali avevano militato, per il sol fatto di vantare rapporti personali con coloro che all’ epoca erano ai vertici di importanti organizzazioni sindacali, quasi a voler premiare l’ appartenenza prima ancora che i progetti. Non potranno mai essere i servizi che si offrono ai poliziotti a fare la differenza ma, viceversa, le proposte politico sindacali ed il livello e la qualita’ dell’ azione sindacale stessa.
E voglio partire proprio da quest’ ultimo aspetto per cercare di valorizzare la proposta del sindacato nel quale siamo confluiti, sulla questione green pass. Mentre alcune OO.SS. si sono completamente appiattite sulle posizioni del Governo e della nostra Amministrazione, l’unico sindacato che ha avuto il coraggio di avere una posizione equidistante dagli interessi di parte e’ stato il Co.I.S.P. che, giustamente, da un lato ha rivendicato la liberta’ di scelta in capo ad ogni collega, sull’ opportunita’ o meno di vaccinarsi e, dall’ altro ha cercato di tutelare principi alla base di qualsiasi organizzazione sindacale tale di questo nome, che tutelassero chi in questo momento e’ piu’ in difficolta’ vuoi perche’ a costoro e’ bandito l’ accesso alle mense di servizio vuoi perche’ sempre a costoro e’ fatto obbligo di effettuare periodicamente il tampone per la ricerca del covid , con un esborso mensile di centinaia di euro che ha un impatto devastante rispetto alle nostre retribuzioni.
Retribuzioni che, anche in questa tornata contrattuale, sia da un punto di vista economico che normativo, stentano a decollare per l’ incapacita’ dei Governi di turno di valorizzare la nostra specificita’ che, anche se riconosciuta per legge, non ha mai visto il favore dei Governi quando si e’ trattato di aprire i cordoni della spesa in nome della tanto vituperata sicurezza, patrimonio di tutte le opposizioni di Governo ma vittima di tutti i Governi.
In questo contesto ed in un momento in cui il sindacalismo della polizia di stato ha toccato a mio avviso uno dei momenti piu’ bassi della propria storia, andiamo con fierezza a rafforzare il progetto Co.I.S.P , sia numericamente sia qualitativamente in quanto ogni dirigente sindacale della UPLS portera’ in dote il proprio bagaglio di esperienza sindacale e personale che solo nel Co.I.S.P. indipendente dalla politica e dalla nostra Amministrazione potra’ essere valorizzato.
E’ questo il vero riformismo, la vera capacita’ di fare un passo indietro in nome di una scelta politico sindacale di prospettiva, di crescita continua e di capacita’ di rappresentare, come una volta , le poliziotte ed i poliziotti italiani. Faremo ogni sforzo possibile affinche’ questo progetto sindacale possa essere ampliato soprattutto verso i giovani colleghi che, arruolatisi, hanno avuto un impatto non positivo verso il nostro mondo sindacale fatto di divisioni incomprensibili e di unioni non basate sulla salvaguardia di proposte politico sindacali volte a tutelare i colleghi ma, viceversa, su percorsi volti a combattere il fronte sindacale opposto. Prova ne e’ il cartello sindacale del tutto eterogeneo che si e’ formato con l’ apertura delle trattative sul rinnovo del CCNL che ha fatto della richiesta di modifica dell’ art. 35 del DPR 164/2002 il proprio cavallo di battaglia.
Ed infine, consentitemi di ringraziare tutti i colleghi che hanno creduto nel progetto UPL Sicurezza e che insieme a me hanno creduto nella necessita’ di abbandonare il mondo sindacale non rappresentativo per proiettare la nostra azione sindacale in un progetto rappresentativo e moderno. A loro ed a noi tutti un in bocca al lupo per questa nuova esperienza sindacale che sta nascendo nel Co.I.S.P. nella certezza che il lavoro che faremo sara’ tutto proiettato alla salvaguardia del collega .-
Un fraterno saluto,
Roma, lì 23.10.2021
Il Segretario Generale
Antonio Lanzilli