Roma, 25 luglio 2022
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO
OGGETTO: Ufficio di Polizia di Frontiera di Birgi – È necessario che il dirigente si conformi agli obblighi di buona amministrazione, rispetto delle norme e delle prerogative sindacali.
Condividendone appieno i contenuti, che questa Segreteria Nazionale fa propri, si trasmette l’unita nota della nostra Segreteria Provinciale di Trapani, con la quale si lamenta, presso la Polizia di Frontiera di Trapani, l’irragionevole gestione delle risorse umane, il mancato rispetto dei diritti del personale, nonché le contraddittorie disposizioni del dirigente.
Partendo da un messaggio WhatsApp del predetto funzionario (le disposizioni e comunicazioni adesso vengono fatte dall’Amministrazione in tal modo?!) dello scorso 14 maggio, diretto a tutti i Capiturno e membri delle squadre di sicurezza e dal seguente contenuto: “Buongiorno, vorrei ricordare ai Capisquadra che il dispositivo di sicurezza, durante l’attività volativa, deve essere minimo di tre unità.
Il Caposquadra smontante deve aspettare che il turno montante sia al completo prima di lasciare l’aeroporto. Se la terza unità non arriva, deve contattare la segreteria o il Dirigente per ricevere disposizioni in merito”, la Segreteria della Federazione COISP MOSAP di Trapani, congiuntamente ad altra O.S., ha denunciato le innumerevoli volte in cui i Colleghi sono stati costretti a proseguire il turno di servizio effettuando lavoro straordinario obbligatorio per attendere che l’Ufficio provvedesse ad individuare una terza unità per il turno successivo, quando l’assenza di tale terzo elemento poteva quasi sempre essere preventivata ed in alcuni casi è stato anche coscientemente disposta.
Quanto sopra – come si legge nella predetta nota – non ha mai originato da un fatto imprevedibile ed eccezionale atteso il fatto che la programmazione dei voli viene comunicata all’Ufficio Polizia di Frontiera con anticipo quantomeno settimanale ma da una evidente «mancanza organizzativa e/o una scorretta visione degli obblighi e dei diritti del personale da parte del Dirigente dell’Ufficio, che determinano la vanificazione della contrattazione dell’orario di lavoro settimanale e di quello giornaliero, con conseguenti ricadute sul personale sotto una serie di profili tutelati, anche, dalle norme contrattuali».
Ebbene, ferma la necessità che codesto Ufficio per le Relazioni Sindacali intervenga per imporre una giusta organizzazione dei servizi nel rispetto dei diritti del personale, non si può tacitare la grave condotta del funzionario in questione ogni qualvolta i suoi collaboratori (i Capisquadra), «con spirito costruttivo e finalizzato alla risoluzione dei problemi dei colleghi, per senso di responsabilità e per cercare di migliorare questo ambiente di lavoro, sia sotto il profilo professionale che per la serenità e il benessere che determinano la qualità del lavoro e della vita di ognuno» gli si sono rivolti per far comprendere l’opportunità di una più adeguata pianificazione dei servizi così da evitare il ridetto costante obbligo di permanere in servizio in attesa dell’individuazione di un terzo elemento per la squadra del turno successivo.
Anziché ringraziare e provvedere a rimediare alle proprie mancanze organizzative, il menzionato funzionario «è solito inalberarsi oltremodo, minando ogni forma di dialogo sereno e costruttivo e, anzi, paventando ai predetti capiturno ripercussioni di ogni genere, finanche a cambiare loro compiti, squadra, ufficio e addirittura turnazione, passandoli a quella in turni non continuativi 8/14 e 14/20, ove perderebbero le indennità proprie dei turni “in quinta”».
E c’è stato anche di peggio!
«… durante un recente chiarimento telefonico originato dall’ennesimo obbligo nei confronti di un’unità del turno smontante, emerso solo a fine servizio, a permanere in “straordinario obbligatorio”, il Capoturno in servizio, nonché Segretario Generale Provinciale della componente Mosap di questa Federazione, ha informato il dirigente dell’Ufficio di Polizia di Frontiera che queste ripetute e irrisolte anomalie sarebbero state oggetto di un comunicato sindacale …. ed il rappresentante dell’Amministrazione … ha dapprima effettuato una inversione a U asserendo che non vi era alcun obbligo degli operatori smontanti a rimanere in servizio (ma come??), quindi ha cambiato ancora rotta disponendo che il cambio della terza unità giungesse alle ore 13 e non alle ore 14 … pretendendo però che tutti gli operatori smontanti, anche se ricevuto il cambio in orario, lo chiamassero dal loro Ufficio al termine dell’orario di lavoro per conoscere le sue disposizioni definitive, ovvero se era permesso loro di smontare dal servizio o se sarebbero dovuti rimanere… quindi, evidentemente non del tutto soddisfatto, ha annunciato che se fosse uscito un volantino sindacale in proposito, egli avrebbe provveduto quanto prima a cambiare di turnazione “alcuni” sottufficiali capiturno, spostandoli ad altro incarico con orari non continuativi 8/14 e 14/20, risolvendo così, a suo parere, tutte le problematiche lamentate».
Un esternazione che – come peraltro evidenziato nella nota qui allegata – «esplicita l’atteggiamento dirigenziale di sprezzo assunto verso chi rappresenta le problematiche di servizio di cui un Dirigente DEVE farsi carico senza reazioni abnormi, inopportune e tali da minare la serenità e la fiducia nei rapporti di lavoro e, ulteriormente, denota una grave condotta antisindacale che la Federazione COISP MOSAP e l’O.S. SILP per la CGIL confidano vorrà essere fermamente censurata, monitorando gli sviluppi futuri» e che esige un immediato intervento di censura da parte di codesto Ufficio per le Relazioni Sindacali.
In attesa di cortese urgente riscontro anche in merito a ciascuno dei punti riportanti nell’unito documento, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.
La Segreteria Nazionale della Federazione COISP MOSAP