Reparto Prevenzione Crimine Campania – Impiego del personale – Problematiche. Richiesta visita ispettiva. SEGUITO

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Roma, 21 ottobre 2025

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Reparto Prevenzione Crimine Campania – Impiego del personale – Problematiche. Richiesta visita ispettiva. SEGUITO

Lo scorso 1° agosto questa Segreteria Nazionale segnalava a codesto Ufficio l’impiego inadeguato del personale del Reparto Prevenzione Crimine Campania, nonché la conseguente e inutile esposizione al rischio degli operatori, sottolineando l’esigenza imprescindibile di garantire adeguati livelli di sicurezza al personale impiegato nei servizi di controllo del territorio in affiancamento alle Questure (Allegato 1).
In data 5 settembre u.s., codesto Ufficio forniva riscontro alla suddetta nota (Allegato 2), ma le argomentazioni addotte si sono rivelate assolutamente non soddisfacenti, rendendo necessario un ulteriore intervento di questa Segreteria al fine di chiarire le legittime preoccupazioni in materia di sicurezza del personale della Polizia di Stato.
L’attuale scenario di crescenti e brutali aggressioni che quotidianamente colpiscono le donne e gli uomini delle Forze di Polizia e delle cosiddette helping professions, preoccupante e in costante espansione, non risparmia certamente gli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, sempre più frequentemente impiegati dalle Questure nella gestione delle movide e dei servizi di ordine pubblico in generale.
A differenza degli operatori delle Volanti, che – pur in numero di due unità – operano su autovetture blindate, dotate di parabrezza e vetri antisfondamento, porte rinforzate e dispositivi di bloccaggio dell’arma lunga, gli operatori dei RPC non dispongono di alcuna di tali protezioni. Le autovetture in uso ai predetti Reparti non sono blindate né equipaggiate con sistemi di sicurezza per l’arma lunga, con la conseguenza che l’impiego di soli due operatori espone inevitabilmente il personale a rischi elevatissimi.
Già la Direzione Centrale per gli Affari Generali del Ministero dell’Interno, con nota n. 559/A/1/CONF/131.2.1.3/2787 del 28 aprile 2005, ha precisato che «le autovetture non blindate devono essere utilizzate esclusivamente per servizi di vigilanza, pattugliamento, trasporto, ordine pubblico, gestionali, ecc., e non per servizi di controllo del territorio».
È quindi evidente che, poiché i Reparti Prevenzione Crimine dispongono esclusivamente di mezzi non blindati e vengono frequentemente impiegati in servizi di controllo del territorio, la composizione minima dell’equipaggio – pari a tre unità – rappresenta una condizione di sicurezza imprescindibile e coerente con la ratio della normativa vigente.
Tale orientamento è ulteriormente confermato dal percorso formativo seguito dal personale dei RPC, che, nelle esercitazioni e nelle tecniche operative, è addestrato a operare in equipaggi composti da tre operatori, e non da due. Risulta pertanto irrilevante, sotto il profilo della sicurezza, che il servizio venga svolto nell’ambito del progetto “Strade Sicure” o “Stazioni Sicure”: il rischio per l’incolumità dell’operatore resta il medesimo.
Alla luce di quanto sopra, appare ancor più grave che la risposta di codesto Dipartimento abbia posto l’attenzione sul Decreto del 30 settembre 2002, tralasciando la sostanza della questione, ossia la necessità di tutelare concretamente la sicurezza del personale dei Reparti Prevenzione Crimine.
Ad abundantiam riteniamo opportuno citare anche una risposta di codesto stesso Ufficio ad altra sigla sindacale, recante prot 555/25/01/58/1/3601 datata 19.9.2016 ed avente ad oggetto “Modalità di impiego dei Reparti Prevenzione Crimine” (Allegato 3).
Nella circostanza codesto Ufficio puntualizzò che “la Direzione Centrale Anticrimine ha fornito i seguenti elementi: …… per quanto riguarda il numero minimo di Agenti della singola pattuglia, è stato precisato che la composizione dell’equipaggio resta invariata nel numero di tre operatori, non essendo le autovetture di servizio dei Reparti dotate dell’allestimento previsto per la Volante……”.
È del tutto evidente, quindi, alla luce di quanto sopra e del contenuto dell’allegato 3 l’Amministrazione deve porre al centro di ogni valutazione l’obbligo di salvaguardare l’incolumità del personale della Polizia di Stato.
Per tutto quanto sopra, il COISP ribadisce la richiesta di un urgente intervento volto a ripristinare condizioni operative conformi ai dettami normativi e di sicurezza, nonché di predisporre un’apposita attività ispettiva per accertare le gravi criticità gestionali più volte denunciate che espongono i Poliziotti a gravi ed evitabili rischi.
Si resta in attesa di un sollecito riscontro e si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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