Questura di Milano – Disastrosa accoglienza degli Agenti in prova del 216° Corso. SEGUITO

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Roma, 08 luglio 2022

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Lamberto Giannini

OGGETTO: Questura di Milano – Disastrosa accoglienza degli Agenti in prova del 216° Corso. SEGUITO

Preg.mo Signor Capo della Polizia,
lo scorso 4 luglio ci trovammo costretti, ancora una volta, a porre alla Sua attenzione l’evidente scarsa capacità organizzativa del Questore di Milano di gestire un Ufficio di tale importanza e di come tale carenza era fortemente emersa con riguardo all’accoglimento degli Agenti in prova del 216° corso di formazione, assegnati agli Uffici e Reparti di destinazione lo scorso 1° luglio per la frequenza del tirocinio pratico-applicativo che avrà termine il prossimo 19 agosto.
Le rappresentammo che i Colleghi che erano stati assegnati alla Questura di Milano
– hanno ricevuto dalla citata Questura l’indicazione che avrebbero dovuto presentarsi presso la Caserma ‘Garibaldi’ se fossero arrivati entro le ore 18:00;
– che alle ore 18:00 la fila di Colleghi era tale che ci sono volute alcune ore per tutte le procedure di “presa in forza” degli stessi e all’ultima navetta per portarli al ‘Residence Ripamonti’ gli stessi erano ammassati in maniera indicibile (come anche nelle precedenti);
– che al menzionato ‘Residence’ i predetti hanno poi dovuto sopportare un’altra estenuante fila per l’assegnazione dell’alloggio;
– che di fatto gli Agenti in prova più fortunati sono riusciti ad avere la camera alle 00:48. Tanti altri hanno dovuto aspettare anche ben oltre le 3:00 di notte (qualcuno ha avuto l’alloggio anche alle 5:00!) per poi essere comandati tutti quanti di servizio con orario 08:00-14:00 (come loro anche personale della Questura che li ha accolti e che, con incredibile abnegazione, ha cercato di rimediare quanto meglio poteva a quella che era una disorganizzazione inaccettabile) quando invece potevano e dovevano essere chiamati a svolgere il turno pomeridiano per garantire loro un minimo di riposo;
– che taluni dei predetti Agenti in prova, pur permanendo il loro alloggio presso il citato ‘Residence Ripamonti’, sono stati assegnati a Commissariati che si trovano anche ad oltre 30 km dallo stesso (vedasi il Commissariato di Lorenteggio, di Villa San Giovanni e altri), con ciò rendendo oltremodo difficoltoso il raggiungimento del luogo di lavoro … e che anche in questo caso sarebbe stata sufficiente una preventiva pianificazione da parte della Questura di Milano con la comunicazione al Dipartimento della
mancata presenza, presso taluni Commissariati, di alloggi per il personale, o di alloggi per il personale femminile, che la grave problematica sopra accennata si sarebbe evitata;
per poi concludere che questo è stato il biglietto da visita offerto ai nostri nuovi Colleghi (… ed è inaccettabile!) e che i fatti inaccettabili prima descritti sono frutto – come detto – di indifferenza e scarsa capacità del Questore di Milano di gestire consapevolmente un Ufficio di tale importanza. Sono però anche il risultato di una mancata considerazione che il predetto funzionario ha delle Organizzazioni Sindacali.
I precedenti Questori convocavano i Sindacati e con loro discutevano e da loro acquisivano suggerimenti e proposte, creando quell’importante sinergia che rientra tra le attività proprie di ogni Dirigente cui sono assegnati compiti di gestione degli Uffici Territoriali … mentre l’attuale Questore ritiene – è evidente – che il Sindacato è un peso piuttosto che una ricchezza per la Polizia di Stato.
Le risparmiammo infine le fotografie dei Colleghi ammassati, spossati, addormentati nelle sedie, sulle scrivanie o altrove in attesa di essere chiamati … per il solo fatto che ci vergognavamo noi stessi di offrire uno spettacolo così sconveniente della nostra Amministrazione ai tantissimi Cittadini che seguono la nostra Organizzazione Sindacale e quotidianamente prendono atto dell’attività da noi espletata tanto a favore dei Poliziotti che dell’efficienza della Polizia di Stato.
La risposta a quanto lamentato perveniva già il giorno successivo, 5 luglio scorso, da parte dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali del Dipartimento, il quale partecipava “le informazioni fornite dalla Questura di Milano sulle complesse modalità di accoglienza e successivo alloggiamento degli Agenti del 216° corso”.
Ci viene detto
– che «… i 296 Agenti in prova sono stati assegnati ai vari Uffici secondo criteri preventivamente e simultaneamente condivisi con tutte le OO.SS.» …… quando invero per questa tornata di mobilità e assegnazioni non c’è stata alcuna riunione preventiva con le OO.SS per stabilire dei criteri ma di fatto il Questore di Milano ha applicato in automatico quelli della scorsa tornata che già avevano creato non pochi problemi;
– che «Sugli orari di arrivo … hanno inciso non solo le distanze da coprire, ma anche altri fattori (per esempio, alcune Scuole avrebbero messo in libertà i rispettivi allievi solo in tarda mattinata; alcuni allievi avrebbero ritenuto, per loro stessa ammissione, di effettuare soste logistiche presso i rispettivi domicili prima di giungere a destinazione); pertanto, in maniera del tutto imprevedibile, la maggior parte degli arrivi è stata gestita nel tardo pomeriggio/serata del 1° luglio … e, nei confronti degli allievi
presentatisi oltre le ore 21.00 – preso atto del loro arrivo a Milano – le formalità di rito sono state rinviate al giorno seguente» …… quando invero tale imprevedibilità degli orari è assolutamente falsa.
La Questura di Milano, difatti, sapeva bene cosa si sarebbe potuto creare tanto che aveva dato disposizione che i colleghi che arrivavano prima delle 18:00 si sarebbero dovuti presentare presso la Caserma ‘Garibaldi’ mentre quelli che sarebbero arrivati dopo tale orario si sarebbero dovuti presentare direttamente al ‘Residence Ripamonti’ e sarebbero stati presi in forza il giorno dopo. Quindi per ovviare alle problematiche che ci sono state e che erano ampiamente preventivabili sarebbe stato sufficiente anticipare il suddetto orario alle 14:00. In tal modo i Colleghi, recandosi direttamente al ‘Residence’ fin dalle 14:00 non avrebbero dovuto subire quelle lunghissime ore di attesa per avere l’alloggio;
– che «Dopo la presa in carico, fatta eccezione per il personale destinato al Commissariato distaccato di Rho-Pero – alloggiato, come di consueto, in un B&B convenzionato in quel territorio – tutti gli Agenti in prova sono stati ospitati presso il Residence Ripamonti dove, effettivamente, in considerazione degli arrivi concentrati nelle ultime ore della giornata, per procedere alla assegnazione delle camere … si sono determinati lunghi tempi d’attesa, in alcun modo preventivabili né evitabili adottando altre modalità organizzative» …… quando invero – come prima detto – sarebbe stato sufficiente anticipare alle ore 14:00 l’orario oltre il quale gli Agenti avrebbero dovuto presentarsi direttamente al ‘Residence Ripamonti’ piuttosto che essere costretti a recarsi dapprima presso la Caserma ‘Garibaldi’ per l’espletamento di «formalità di rito» che ben potevano essere espletate il giorno successivo non soltanto per coloro che sono giunti a Milano oltre le ore 21:00;
– che «I collegamenti con il Residence Ripamonti, nella giornata del 1° luglio, sono stati garantiti dal servizio ordinario di navette, al quale è stata affiancata, in relazione all’ipotizzata maggiore esigenza, la reperibilità di autisti per l’utilizzo di mezzi dell’Amministrazione. In tal senso, verso le ore 21.00, un mezzo è stato utilizzato per accogliere presso la Stazione Centrale nr. 9 Agenti provenienti da Vibo Valentia, per poi accompagnarli, unitamente ad altri “ritardatari”, presso il Residence Ripamonti» …… quando invero, a fronte di 296 arrivi sarebbe stato opportuno pianificare un numero ancora superiore di mezzi. Ne sono riprova le accertate condizioni di assurdo ammassamento in cui si trovano trovati i nuovi Colleghi all’interno delle navette che li hanno portati al ‘Residence Ripamonti’ dalla Caserma ‘Garibaldi’;
– che «Il successivo 2 luglio, sono state programmate navette aggiuntive con mezzi dell’Amministrazione da e per il Residence Ripamonti alle ore 7.00, 9.00 e 15.30, mentre la società che gestisce il Residence ha garantito navette aggiuntive alle ore 7.00 e alle ore 14.30» …… quando invero tali affermazioni non fanno altro che testimoniare l’assoluta scarsa capacità organizzativa da parte della Questura di Milano che abbiamo denunciato. Le due navette delle ore 9:00 e delle ore 15:30 erano praticamente inutili perché i colleghi sono stati comandati di servizio con orario 08/14 dando atto – lo si ripete – di estrema approssimazione organizzativa e di una inaccettabile insensibilità nei confronti dei nuovi Colleghi nei cui riguardi si potevano e dovevano scaglionare le presentazioni, prevedendo, ad esempio, che quelli che aveva preso possesso dell’alloggio prima delle 20:00 sarebbero stati comandati in servizio con orario 8/14 il giorno dopo, mentre quegli altri che hanno avuto l’alloggio dopo le 20:00, il giorno seguente 2 luglio sarebbero stato comandato di servizio 13/19 o 14/20. Peraltro alcuni colleghi che hanno subito il supplizio dell’ulteriore lunghissima attesa al ‘Residence Ripamonti’ subito dopo il turno 08/14 del giorno dopo sono stati anche chiamati ad espletare il turno di servizio notturno.
– che «Il Vicario della Questura ha comunque fornito puntuali riscontri su problematiche segnalate per le vie brevi dal Segretario provinciale di codesta 0.S.» …… quando invero con la nostra Segreteria Provinciale di Milano c’è stato solo un confronto per i problemi relativi al Commissariato RHO dovuti anche qui ad una mancata preventiva organizzazione.
Concludendo, Gent.mo Signor Capo della Polizia, le giustificazioni fornite dalla Questura di Milano sono assolutamente fuorvianti, elusive e capziose. Quanto da noi denunciato non è minimamente smentito, né poteva esserlo perché abbiamo rappresentato i fatti così come accaduti.
Ma non solo.
Il palpabile tentativo di addossare ai Sindacati una compartecipazione della maldestra organizzazione di accoglimento dei nostri 296 Colleghi è l’ennesima condotta di un Questore che in realtà non vuole avere nulla a che fare con le Organizzazioni Sindacali, che delega ad altri qualsivoglia momento di incontro/confronto formale o informale con le Organizzazioni Sindacali, in quanto – è del tutto evidente
– ritiene che le “relazioni sindacali” siano una seccatura.
Ora, poiché Lei ha sempre dato dimostrazione di ritenere che il rispetto dei diritti del personale ed il loro benessere è imprescindibile per la funzionalità della nostra stessa Amministrazione, La preghiamo di valutare ogni utile iniziativa affinché il Questore di Milano riesca come la quasi totalità dei Questori italiani a rispettare le regole che disciplinano l’impiego del personale della Polizia di Stato, che riesca ad avviare un reale, corretto, leale e costruttivo confronto con il COISP e le altre OO.SS., …. così che alla prossima tornata di trasferimenti e assegnazioni non si ripetano i fatti assurdi e inaccettabili occorsi tanto lo scorso 1° luglio quanto a febbraio con le assegnazioni di altro precedente Corso di formazione per Agenti di Polizia.

Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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