PLAY ULTRAS, COISP: LE FAMIGLIE DEVONO VIGILARE E I COMMERCIANTI NON PARTECIPARE A QUESTA VERGOGNA

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COMUNICATO STAMPA DEL 16 NOVEMBRE 2012

Oggetto: Play Ultras, il Coisp insiste a dare l’allarme: “Siamo alla deriva del senso civico e della legalità. Le famiglie devono vigilare a tutela dei propri figli e i commercianti rifiutarsi di essere complici di questa vergogna!”

“I genitori ed i commercianti italiani devono fare di tutto per bloccare il devastante messaggio che il Play Ultras diffonde. Tutti abbiamo il dovere di fare la nostra parte per avere la società che vogliamo, che abbia il volto migliore possibile, e dove i nostri figli possano crescere liberi, con serenità.

Noi rappresentiamo Uomini e Donne della Polizia di Stato, e la nostra parte cerchiamo di farla, in ogni modo. Ma il ruolo determinante è e rimane quello dei genitori. E’ nelle famiglie che i giovani ricevono il loro imprinting e sono i genitori i primi veri garanti della bontà di ciò che i figli fanno, vedono, ascoltano, praticano in ogni senso. A loro, quindi, il primo vero dovere di sorveglianza… con la speranza che non approvino un passatempo che richiede di fare a pezzi, nel vero senso della parola, avversari e Poliziotti”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna alla carica contro la vendita in Italia del gioco in scatola dedicato al mondo del tifo più radicale che si chiama Play Ultras, in cui tifosi arrabbiatissimi sfidano poliziotti per conquistare lo stadio o finire all’ospedale. Ci sono ultrà con cinghie e catene, altri armati di mazze e spranghe, oppure immortalati nel gesto di lanciare sassi verso invisibili nemici. E qualche casella più avanti, schierati in tenuta antisommossa, reparti della celere pronti ad arginare, con caschi e manganelli, l’assalto delle varie fazioni inviperite e violentissime. Dopo aver chiesto il ritiro dal commercio della scatola, in vendita a 49 euro, ed aver ottenuto che Gianluca Vialli, in qualità di Presidente della fondazione “Vialli e Mauro per lo sport”, prendesse totalmente le distanze dagli ideatori del gioco, che impropriamente hanno sbandierato ai quattro venti di riservare all’Ente parte degli introiti, il Coisp rivolge ora un accorato appello alle famiglie dei giovani che dovrebbero utilizzare il gioco, ed ai commercianti che dovrebbero venderlo.

“Purtroppo – aggiunge Maccari – a ciascuno di noi, in ciascuna delle nostre famiglie, si è verificato qualcosa di brutto, di doloroso o di tragico. Ecco, basterebbe a tutti riflettere cosa si potrebbe provare se qualcuno ideasse un gioco che si beffa del nostro dolore, del nostro lutto, della nostra sofferenza. Questa infamia in scatola è anche di peggio, perché oltre a calpestare il dolore personale di tutti quelli che allo stadio ci hanno rimesso la salute o la vita, calpesta completamente il senso civico, il buon gusto, l’idea di legalità che dovrebbe governare le nostre città. I commercianti sono spesso anche genitori – conclude il Segretario del Coisp -, ma che lo siano oppure non possono tirarsi indietro, al pari di una qualsiasi madre o padre devono fare la propria parte se vogliono che la società in cui vivono e operano sia civile e non somigli ad un bronx senza regole, senza sicurezza, senza principi, e senza dignità alcuna. Devono decidere se assumersi la responsabilità di contribuire a diffondere idee criminali valga 49 euro”.

Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale – Responsabile: Olga Iembo Collaboratori: Antonio Capria, Piero Affatigato

 

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