COMUNICATO STAMPA DEL 24 NOVEMBRE 2012
Oggetto: Piovono sempre più denunce sui Poliziotti, il Coisp: “La grave, dolosa e diffusa disinformazione, unita alla volontà di avere sempre un capo espiatorio per tutto, ha trasformato il nostro lavoro in una trappola mortale. Colleghi mai così demotivati e istigati a chiudere non uno ma due occhi”
“Fare il Poliziotto è diventato un inferno di trappole, ansie, dubbi, rischi, emotività repressa, mortificazioni. Sì è vero, l’abbiamo detto già altre volte, ma tempi così bui non si attraversavano dall’epoca delle campagne terroristiche contro chi, indossando la divisa, incarnava l’immagine dello Stato e delle Istituzioni. Oggi la grave, dolosa e diffusa disinformazione, unita alla volontà di trovare in noi sempre un capo espiatorio per tutto, e soprattutto alla moda del momento di ‘dare addosso ai Poliziotti’, sta facendo precipitare la situazione. Piovono ogni giorno più denunce sui colleghi, già dichiarati colpevoli senza appello ogni volta che qualcuno si alza dal letto con l’intenzione di distruggerne vite e carriere, senza che nessuno si preoccupi neppure di capire come stanno davvero le cose, o più semplicemente di coprire i propri censurabili comportamenti inventando il caso del Poliziotto più cattivo di lui. I Poliziotti italiani non sono mai stati più demotivati di così, e indotti a scansare non solo pallottole, sprangate, sputi e botte, ma anche grane strumentali a qualcun altro, rogne immotivate, processi mediatici ingiusti, denigranti ‘scarica barili’ istituzionali e scuse preventive, chiudendo non solo uno ma tutti e due gli occhi al momento opportuno. Chissà se gli italiani tutti, dai politici ai governanti, dai cantanti ai tifosi di calcio, dagli industriali ai giornalisti ne saranno contenti e si sentiranno più tranquilli…”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia, interviene così, nuovamente, a proposito delle continue notizie riportate da tutti gli organi di informazione di Poliziotti finiti nell’occhio del ciclone per vicende nelle quali vengono additati come presunti autori di abusi, violenze, negligenze. Vicende divenute veri e propri casi mediatici per il coinvolgimento di una divisa, “ancora prima – lamenta ancora il Segretario Generale del Coisp – che si potesse anche solo comprendere esattamente quale fosse veramente la notizia”.
Vicende che hanno visto finire alla ribalta delle cronache, tra gli altri, due Poliziotti in servizio a Vicenza, tra i quali Luca Prioli, Segretario del Coisp Veneto, denunciato da un automobilista che ha raccontato di essere stato malmenato a causa di un diverbio scoppiato per “questioni di circolazione”. “Una vicenda tutta da definire e da chiarire – sottolinea Maccari -, e sulla quale ‘incombenti’ e serie questioni di servizio hanno imposto il riserbo massimo al malcapitato protagonista ma non, evidentemente, a ‘frettolosi investigatori’ che hanno già stabilito cosa sia accaduto, come, quando e perché, emettendo la propria sentenza di massima riprovazione possibile come fosse verità assoluta. Siamo abituati a tutto questo – insiste Maccari -, sono mesi che assistiamo a crocifissioni in pubblica piazza di colleghi trascinati nel fango per vicende assolutamente equivoche, strumentali e dolose, e ‘gettati a mare’, quasi sempre, dal Capo di turno, a tutti i livelli. Sono mesi che ci battiamo come leoni contro questa infamia di voler dipingere i componenti della Polizia di Stato come bruti, violenti, dissennati e incompetenti. Sono mesi che sottolineiamo l’ovvio, o almeno ciò che dovrebbe essere ovvio… Si può sbagliare, e chi sbaglia deve risponderne. Ma c’è chi è deputato a giudicare, ed a trarre conseguenze, e non è possibile lasciare l’intero Corpo di Polizia alla mercè di giustizieri mascherati che gridano allo scandalo perché gli fa comodo, per i più vari motivi. Sappiamo che nella maggior parte dei casi i colleghi sono in perfetta ragione, ma sappiamo anche, tristemente, che quando questo sarà accertato nessuno gli darà il peso necessario, e nessuno chiederà loro scusa… perché questo non è funzionale alla moda del momento di ‘dare addosso ai Poliziotti’……”.
“Sappiamo – conclude Maccari – che Luca e tutti gli altri dovranno avere le spalle forti, ancora, e ancora di più di quanto chiunque altro potrebbe mai, perché non possono essere l’ignoranza, la superficialità, il cinismo, l’ingiustizia, ad averla vinta. Sappiamo, e anche tutti loro sanno, che portare la divisa perché si crede profondamente in alcuni valori ed in alcuni principi costringe a rimanere coerenti, a non chiuderli mai gli occhi, anche se c’è chi ci guarda dentro e poi, senza alcuna esitazione, mente tentando di calpestare la dignità dell’Uomo e del Poliziotto”.
Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale – Responsabile: Olga Iembo Collaboratori: Antonio Capria, Piero Affatigato