Istituzione di una unità UOPI presso l’Ispettorato di P.S. “Vaticano” – Parere

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Unità Operative di Primo Intervento (UOPI)
Unità Operative di Primo Intervento (UOPI)

Roma, 28 febbraio 2020

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI

OGGETTO: Istituzione di una Unità Operativa di Primo Intervento (U.O.P.I.) della Polizia di
Stato presso l’Ispettorato di Pubblica Sicurezza “Vaticano”. Informazione preventiva ex art. 25, comma 2, DPR 164/2002. OSSERVAZIONI

In merito all’informazione preventiva in oggetto indicata, trasmessa da codesto Ufficio con nota datata 24 febbraio u.s. e recante prot. 557/RS/01/58/0239/, il COISP esprime rappresenta di condividere la costituzione di una Unità Operativa di Primo Intervento (U.O.P.I.) presso l’Ispettorato di Pubblica Sicurezza “Vaticano”, in considerazione del perdurare della minaccia terroristica internazionale e a potenziamento del dispositivo a protezione dell’ordine e della sicurezza pubblica dell’area prossima allo Stato Città del Vaticano e del Sommo Pontefice.
Relativamente alle U.O.P.I. in generale, e quindi anche di questa di nuova costituzione, non si può comunque non rimarcare quanto già rappresentato da questa O.S. con nota del 17 gennaio u.s., con particolare riferimento a tutta una serie di problematiche rilevate e mai risolte dall’Amministrazione:
− taluni dirigenti, non volendo assumersi alcuna responsabilità, contravvengono a quanto chiaramente previsto nel decreto istitutivo delle U.O.P.I., non autorizzando certe attività peculiari, quali, ad esempio, i sopralluoghi e le mappature dei siti, sostenendo di non aver ricevuto indicazioni chiare in tal senso: i sopralluoghi e le mappature sono fondamentali nella attività ordinaria e non si comprende il timore di autorizzare il personale qualificato ad espletare il servizio de quo, indossando abiti civili, in modo da consentire il mantenimento di un basso profilo, che permetta di effettuare attente analisi e valutazione dei siti interessati;
− molto spesso il personale qualificato U.O.P.I. viene impiegato al pari degli altri operatori dei Reparti Prevenzione Crimine, laddove il transito dello stesso nei citati Reparti non era stato definitivo per potenziarli ma era uno spostamento finalizzato a garantire un coordinamento delle U.O.P.I. in caso di criticità nell’area di competenza territoriale dei R.P.C., per una maggiore tutela dell’incolumità sia degli operatori sia della popolazione;
− sebbene sia stato più volte ribadito che le U.O.P.I. debbano intervenire anche per il contrasto di reati di grave entità, non necessariamente riconducibili al terrorismo, questa potenziale possibilità di impiego non è stata mai attuata;
− si è rilevato un arretramento nelle modalità di addestramento e di mantenimento fisico. Sebbene le circolari che disciplinano le predette attività prevedono che si devono svolgere “almeno” una volta al mese, tale limite è diventato ormai rigido ed insuperabile, fatta eccezione per qualche illuminato Dirigente, riducendo i predetti spazi addestrativi ad una giornata al mese che dovrebbe consentire sia le esercitazioni al tiro con le armi in dotazione che nelle tecniche operative, ignorando le reali esigenze formative del personale delle U.O.P.I.;
− nonostante un incremento disposto a decorrere della mensilità di luglio 2019, continua ad essere inadeguato il monte ore del lavoro straordinario emergente dei R.P.C. con il quale si dovrebbe far fronte anche alle esigenze delle U.O.P.I.. Parimenti viene negato alle predette Unità Operative l’istituto della reperibilità e quindi la certezza di una squadra pronta ad intervenire h24, come in precedenza accadeva quando dette Unità erano alle dipendenze delle Questure. Stessa cosa dicasi per lo straordinario programmato relativamente al quale sono sorte numerose difficoltà e criticità oltre all’illegittimità del suo utilizzo per i viaggi di trasferimento per i servizi fuori sede dei RPC e la sua mancata destinazione ad attività peculiari della U.O.P.I.;

Tutte le suesposte criticità evidenziano, come peraltro chiesto dal COISP, la necessità
di un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali, finalizzato a porre immediato rimedio alle negazioni dei diritti dei Poliziotti impiegati in questo settore così delicato.

In attesa di cortese riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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