Indennità di missione per il personale della Polizia Stradale. Richiesta di incontro urgente

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Roma, 16 gennaio 2019

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
c.a. Signor Direttore, Vice Prefetto Maria De Bartolomeis

OGGETTO: Indennità di missione per il personale della Polizia Stradale – Richiesta di incontro urgente

Preg.mo Direttore,
come il Suo Ufficio ben ricorderà, la riunione del 21 dicembre 2005 della Commissione Paritetica ex art. 29 del DPR 164/2002 aveva all’ordine del giorno l’indennità di missione per il personale della Polizia Stradale.

In quella sede il COISP denunciò l’illogicità della negazione di citata indennità da parte
dell’Amministrazione che riteneva di poter ricondurre l’impiego fuori sede del personale della Polizia Stradale all’ipotesi di esclusione dell’emolumento indicata dall’art.3 della Legge 836/73 (le missioni compiute nell’ambito della circoscrizione o zona quando la missione sia svolta come normale servizio d’istituto del personale di vigilanza o di custodia). Ricordammo difatti che il citato articolo 3, dietro il quale si trincerava l’Amministrazione per negare ai poliziotti della Polstrada il diritto all’indennità di missione, si riferiva agli ufficiali e guardiani idraulici, ufficiali e guardiani di bonifica, cantonieri stradali, ecc., che è attività ben diversa da quella svolta dalla Polizia di Stato, e citammo a tal riguardo una dichiarazione dell’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza negoziale delle Pubbliche
Amministrazioni, la quale, rispondendo ad un quesito postogli in merito, aveva precisato che:

“il personale di vigilanza o custodia escluso dalla corresponsione dell’indennità di trasferta non è il personale al quale, solo in via occasionale, siano attribuiti compiti di vigilanza o di custodia da svolgere fuori sede ma il solo personale in possesso di un profilo professionale che si caratterizza proprio per lo svolgimento in via continuativa di compiti di vigilanza o di custodia tali da far sì che il dipendente, in via ordinaria, non presta servizio in ufficio, ma sul territorio compreso nella circoscrizione di competenza dell’ente.
Ne sono un esempio tipico i profili ispettivi.
In tali ipotesi, il dipendente svolge la sua normale attività lavorativa sul territorio e diventa difficile riferirgli un concetto come quello di ordinaria sede di servizio, posto a base di tutta la disciplina della trasferta; in un certo senso, è come se la sua sede di servizio fosse tutta la circoscrizione territoriale di competenza dell’ente.”

In buona sostanza dimostrammo che i poliziotti non avevano nulla a che vedere con citata ipotesi di esclusione dell’indennità di missione, e che quindi il personale della Polizia Stradale impiegato fuori dalla propria sede di servizio aveva pieno diritto a vedersi sempre riconosciuto detto emolumento.

Con il sostegno di qualche altro sindacato l’Amministrazione riuscì tuttavia in quella sede a
rimandare la questione, affermando che “essendosi riscontrate difformità applicative in tema di erogazione dell’indennità di missione al personale della Polizia Stradale” occorreva uniformare il trattamento individuando criteri oggettivi. Si impegnava quindi ad effettuare un monitoraggio sull’operato dei Compartimenti per accertare i criteri sino allora adottati, visto anche che taluni corrispondevano l’indennità di missione nel caso di utilizzo di un determinato tipo di apparecchiatura speciali, altri in caso di utilizzo di diverso tipo di apparecchiatura, etc., e rimandava la riunione ad altra data.
La questione era per noi quindi semplicemente rimandata ma da allora la stessa è stata posta solo all’ordine del giorno della riunione della Commissione Paritetica del 21 marzo 2006 (terminata con un ulteriore rinvio giustificato dalla mancata conclusione del monitoraggio) per poi venire esclusa dall’ordine del giorno dei successivi incontri … finché la Commissione terminò di essere convocata.
L’art. 23 del DPR 51/2009, difatti, aveva modificato il citato art. 29 prevedendo che la
Commissione in argomento dovesse essere dotata di “autonomo regolamento” …. e tale regolamento non è stato ancora emanato a causa della frapposizione di diverse organizzazioni sindacali o pseudo tali che hanno preteso di applicare, nelle procedure di votazione dei componenti della Commissione Paritetica in questione, un criterio non previsto dalla norma, nonché a causa della conseguente inattività da parte del Dipartimento che ha approfittato dell’opposizione di citati sindacati (chissà, forse anche concordata!) per bloccare i lavori della Commissione, così da poter continuare a negare una corretta
applicazione delle norme contrattuali …. così da poter continuare a negare i diritti dei poliziotti!
Nel merito della questione dell’indennità di missione al personale della Polizia Stradale
impiegato fuori dalla propria sede di servizio, il Dipartimento, poi, in questi anni, senza che la problematica abbia trovato soluzione concordata con il Sindacato, ha inteso fornire proprie disposizioni ad alcuni Uffici della Polizia Stradale circa le attività per le quali sarebbe attribuibile la corresponsione dell’indennità di missione.
Tale comportamento chiaramente non ha mai ricevuto la nostra approvazione!
Ebbene, nel reiterare ancora una volta, come ripetutamente fatto in questi anni, la necessità che la Commissione ex art. 29 DPR 164/2002 riprenda i lavori, La invito, Preg.mo Direttore, a voler convocare una riunione urgentissima sulla questione di cui all’oggetto.

In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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