Roma, 02 agosto 2024
AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Vittorio Pisani
Al Signor Capo della Segreteria del Dipartimento
della Pubblica Sicurezza
Dott. Diego Parente
Al Signor Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Maria De Bartolomeis
OGGETTO: Il Questore della provincia di Vercelli Giuseppe Mariani.
Preg.mo Signor Capo della Polizia,
mi permetto di disturbarla per una vicenda che probabilmente meriterebbe spazio esclusivamente in altre sedi, ma la Sua sensibilità nei confronti del personale e di chi lo rappresenta, tra cui questa Organizzazione Sindacale, esige uguale correttezza da parte nostra, come peraltro sempre avvenuto.
Ritengo che il Sindacato COISP che ho l’onore di guidare al massimo livello si contraddistingui, ovunque, per il “rispetto”, nei confronti di chi rappresenta l’Amministrazione, con cui centinaia di propri dirigenti sindacali assolvono ai vari momenti che caratterizzano le c.d. “relazioni sindacali” …… e tale “rispetto”, come Lei sa bene, non si traduce certo in una nostra accondiscendenza ad ogni posizione dell’Amministrazione, atteso il fatto che invero sappiamo proteggere con i denti (… e lo dimostriamo di continuo) i diritti dei nostri iscritti e di tutti i poliziotti in generale. Tale “rispetto” non è null’altro che una forma di sana educazione da parte di chi, Noi, non abbiamo mai ritenuto che la nostra naturale controparte, ovvero l’Amministrazione, sia un nemico da combattere ma siamo invece fermamente convinti che costituisca quel soggetto con cui collaborare e confrontarsi nell’interesse degli appartenenti alla Polizia di Stato, interesse che poi dovrebbe sempre coincidere con le esigenze della Polizia di Stato.
Ora, fatta tale breve ma doverosa premessa, Le puntualizzo la profonda amarezza che ci ha determinato l’incomprensibile condotta del Questore della provincia di Vercelli Giuseppe Mariani, che si sta manifestando in un inaccettabile impegno volto a negare le prerogative di questo Sindacato COISP e, cosa assai più grave, a screditarne l’operato e l’impegno sindacale del proprio Segretario Generale Provinciale di Vercelli, volgarmente denigrato tanto quale sindacalista che a livello personale.
Probabilmente mai in passato abbiamo avuto a che fare con tanto livore e mai ce lo saremmo aspettati da un Questore della Repubblica, al cui incarico abbiamo sempre ipotizzato venissero destinati quei funzionari che hanno innanzitutto dimostrato di saper essere da esempio positivo per tutti.
Vengo ai fatti ….
Lo scorso 26 luglio, alle ore 11,50 circa, ricevo una telefonata sul mio cellulare da parte di una persona che si qualifica come il Questore di Vercelli Mariani il quale inizia a lamentarsi dell’attività sindacale posta in essere dal nostro Segretario Generale Provinciale, colpevole, secondo il predetto, di essersi permesso di avergli inviato cinque lettere in due giorni, i precedenti 16 e 17 luglio, inerenti varie articolazioni della Questura e problematiche.
Il citato Questore si inalberava nei confronti del Segretario Provinciale COISP riferendomi che avrebbe rispedito al mittente le cinque lettere perché contenevano degli errori di scrittura e pertanto le giudicava irrispettose nei suoi confronti e non degne di risposta. Si lasciava andare, inoltre, anche ad “apprezzamenti” che attengono alla sfera personale e privata del mio Segretario Generale Provinciale, rispetto alle quali questo Sindacato si riserva ogni opportuno ulteriore intervento.
Dopo averlo ascoltato, ricordavo al Questore di Vercelli, con chiarezza ed energia, quali fossero i suoi compiti e soprattutto il modo con cui si deve relazionare con le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale della Polizia di Stato. Puntualizzavo inoltre al predetto che il tenore della sua telefonata era sgarbata ed inopportuna nei modi e nel contenuto, gli chiarivo che in alcun modo si poteva permettere di avere tale atteggiamento nei confronti del Sindacato e gli specificavo che la sua attività, cosi come da egli stesso rappresentata, rivestiva chiari connotati antisindacali nei confronti del COISP.
Salutavo infine il citato funzionario chiarendogli che era libero di fare quello che riteneva più opportuno, così come il COISP, affatto intimorito dal suo atteggiamento minaccioso, avrebbe intrapreso ogni iniziativa ritenuta appropriata a propria tutela e di chi lo rappresenta.
Preg.mo Signor Capo della Polizia, in allegato alla presente ci sono le 5 missive che la Segreteria Provinciale del COISP di Vercelli ha indirizzato al Questore Mariani. Nessuna di esse presenta dei contenuti offensivi nei confronti di alcuno e men che meno del dott. Mariani. Sono tutte indirizzate “Al Sig. Questore”, seppur l’appellativo “Signore” non trovi alcun obbligo nei rapporti tra Amministrazione e Sindacato (è quel modo rispettoso di fare sindacato che ci caratterizza), e si concludono con un “…si porgono distinti saluti”, “Grazie dell’attenzione …”, con un “invito ad un attento controllo”.
Chiaramente non è mia intenzione entrare nel merito delle rivendicazioni del COISP Vercelli, peraltro tutte legittime seppur, come si dirà appresso, svicolate dal Questore nella nota di risposta che il predetto, alla fine, in data 31 luglio u.s., ha inteso produrre riguardo tutte le lettere della nostra Segreteria Provinciale, così rimangiandosi la sua dichiarata decisione iniziale di rispedirle indietro perché da lui giudicate ‘irrispettose nei suoi confronti e non degne di risposta’.
Non entro nel merito perché è giusto che vi sia un seguito direttamente da parte della mia Segreteria Provinciale di Vercelli e soprattutto perché, come avrà compreso, non la sto qui scomodando per questioni che non sono problematiche di tal gravità da disturbare la Preg.ma S.V..
Le trasmetto tali lettere solo per darle un quadro completo della vicenda.
È la condotta incomprensibile ed inaccettabile del Questore Giuseppe Mariani l’oggetto di questa mia …. ed oltre alla telefonata del 26 luglio vi sono altre circostanze che devo rappresentarle.
Lo stesso 26 luglio, prima della ridetta telefonata, il Questore Giuseppe Mariani si è messo a leggere le lettere del COISP durante un briefing con i funzionari, dileggiando l’attività di questo Sindacato, ridendo e affermando che tre lettere le rispediva indietro. Con riferimento al Segretario Generale Provinciale del COISP Gian Mario Morello, che presta servizio alla Polizia Stradale, ha poi aggiunto anche che “quello è della Stradale, che c…. vuole dalla Questura”.
Come se non bastasse, il 31 luglio u.s. detto Questore, mentre parlava di un servizio di accompagnamento di un cittadino straniero al CPR di Gradisca e degli orari da adottare per il personale della Polizia di Stato, diceva: “… chiediamo a Morello che ne capisce, cosi se ci dice che si può fare vuol dire che non si può fare…”.
L’intento continuo di cercare di ridicolizzare l’attività di questa Organizzazione Sindacale ed i suoi rappresentanti fa però il pari anche con una volontà di gerarchizzare le “relazioni sindacali” e di elevare la propria persona in una evidente visione antiquata e classista.
Nella sua menzionata risposta del 31 luglio alle lettere del COISP Vercelli, il ridetto Questore concludeva con la richiesta (“si richiede”), “per i successivi comunicati, di adottare una forma più consona alla qualifica del destinatario”.
Anche tale frase, fortemente ermetica, chiaramente faceva il pari con l’atteggiamento minaccioso e intimidatorio desumibile dai fatti sopra resocontati, salvo che si riferisse a qualche errore di battitura nelle lettere della nostra Segreteria Provinciale. Fosse però così, l’accento a tali errori sarebbero stati posti da chi, il Questore di Vercelli, nella sua lettera del 31 luglio ha fatto diventare Lei il “Capo della Polizioa”, ha inteso scrivere “trait-d’union” mettendo un trattino (“-“) che nulla ci azzecca ed ha dato dimostrazione di una discutibile conoscenza delle norme che regolamentano le questioni affrontate dalla nostra Segreteria Provinciale.
Lo ribadisco, è Lei Signor Capo della Polizia, non potrà che convenire: tutto quanto sopra esposto raffigura chiaramente un tentativo di indurre il COISP di Vercelli, che nell’ultimo quinquennio è stato sempre il primo o il secondo sindacato più rappresentativo nella provincia, a non espletare appieno il proprio mandato di rappresentanza del personale. Si tratta di un’opera di delegittimazione posta in essere dal Questore di Vercelli ai danni del COISP, con azioni ripetute e plateali.
Una attività gravemente antisindacale nei confronti di questa Organizzazione Sindacale e di chi la rappresenta …. comportamenti da controriforma, intollerabili ed anacronistici che non possono trovare spazio in una Amministrazione moderna con 43 anni di storia sindacale e che richiedono un Suo urgente intervento.
Con sincera e profonda stima,
Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese