Roma, 11 gennaio 2021
AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Franco Gabrielli
OGGETTO: I Poliziotti del Lazio svenduti alla società Trenitalia S.p.a.? SEGUITO
Preg.mo Signor Capo della Polizia,
lo scorso 31 dicembre ci trovammo costretti, con l’unita lettera (All. n. 1), a rivolgerci nuovamente alla S.V. per denunciare quello che a parere nostro è apparso come una incomprensibile svendita dei Poliziotti che si vorrebbero far diventare i vigilanti della società privata Trenitalia S.p.A..
Le rappresentammo di aver appreso da una nota del precedente 28 dicembre a firma del Questore di Roma che quest’ultimo aveva sottoscritto un accordo con la predetta società “finalizzato all’incremento del fattore sicurezza a bordo treno nell’ambito della Regione Lazio” che consentirebbe il “libero accesso ai servizi regionali per le Forze dell’Ordine” e che detto Questore si sarebbe impegnato per una maggiore attività di prevenzione a bordo dei treni in ambito regionale, confermando ciò che norme vigenti già prevedevano, ovvero il gratuito utilizzo dei pubblici servizi di trasporto da parte dei Poliziotti, ma obbligando le Donne e gli Uomini della Polizia di Stato a fornire a Trenitalia il proprio indirizzo email istituzionale e il proprio numero di cellulare nonché a scaricare un’applicazione sul proprio smartphone che consentirà alla citata società privata anche di effettuare una “profilazione” dei Poliziotti, con conservazione dei dati “per un periodo di tempo non superiore a 10 anni dalla scadenza dell’accordo”.
Nel ricordare, quindi, che nella Regione Lazio la gratuità dei pubblici servizi di trasporto in capo ai Poliziotti è garantita dall’art. 45, comma 18, della L.R. 16 giugno 2003, n. 16, sottolineammo che detta Regione, poi, con un “Contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale”, aveva previsto la corresponsione di una somma di denaro in favore della predetta società, con ciò significando che i Poliziotti e gli altri appartenenti alle Forze di Polizia viaggiano sì gratuitamente ma il loro biglietto è pagato dalla Regione Lazio con il preciso obiettivo di incentivare l’uso del trasporto pubblico regionale da parte degli appartenenti alle FF.PP..
Stante quanto sopra, evidenziammo come il menzionato accordo stipulato dal Questore di Roma avesse l’odore di un incomprensibile atto di sottomissione nei confronti di Trenitalia e – come prima detto – di una inaccettabile svendita dei Poliziotti che si vorrebbero far diventare i vigilanti di una società privata cui peraltro verrebbe garantito di sommare benefici a guadagno: la presenza sui treni, monitorata, di Poliziotti pronti ad intervenire ed il guadagno di ingenti somme di denaro pagate dalla Regione Lazio per consentire tale presenza.
Pertanto, nel rammentare che i Poliziotti del Lazio hanno sinora fruito di detta gratuità (pagata dalla Regione Lazio) semplicemente mostrando la tessera di servizio al momento del controllo da parte del personale addetto di Trenitalia e che adesso invece, a partire dal 10 gennaio, si vorrebbe obbligarli a fornire mail e proprio numero di cellulare nonché a scaricare sul proprio telefono un’applicazione della quale si sconosce il proprietario, chi la gestisce e le condizioni di rispetto della privacy, puntualizzammo quanto fosse inaccettabile che adesso si vorrebbe obbligare le Donne e gli Uomini della Polizia di Stato a farsi schedare da una società privata (la “profilazione” ipotizzata è a parer nostro del tutto contraria alla legge) ed anche eventualmente a cedere il posto ad altri utenti “paganti”, quando anche per il posto dei Poliziotti sui treni c’è chi paga più che profumatamente (!) … finendo con il lamentare l’inaccettabile mancato preventivo coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali.
Concludemmo la nostra lettera chiedendoLe di valutare positivamente un Suo intervento finalizzato a restituire ai Poliziotti quella dignità che è stata fortemente offesa.
Ebbene, lo scorso 2 gennaio la Questura di Roma ha indirizzato una missiva (All. n. 2) alla nostra Segreteria Provinciale di Roma, ove, in relazione all’accordo tra Trenitalia S.p.A. e Forze di Polizia, si afferma che “il Questore di Roma è stato incaricato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza a sottoscrivere per conto del Dipartimento, il nuovo accordo con Trenitalia S.p.A. sull’incremento del fattore sicurezza a bordo treno nell’ambito della Regione Lazio” e che “Il Dipartimento della P.S. ha incaricato il Questore esclusivamente per la sola firma dell’Accordo, senza alcun mandato a negoziare il contenuto ovvero la forma, che hanno evidentemente trovato realizzazione a livello centrale”.
Ora, Gent.mo Signor Capo della Polizia, nel sottolineare ancora la rabbia ed il rammarico dei Poliziotti che si vedono sviliti dalla propria Amministrazione, non possiamo mancare di rappresentarLe anche che in molti si chiedono se dietro il citato accordo non ci sia qualcuno che abbia interessi specifici…. e da parte nostra è forte l’interrogativo su chi abbia incaricato il Questore di Roma di sottoscrivere l’accordo in questione e su chi, nel Dipartimento della P.S., si è assunto la responsabilità di inibire il confronto con coloro che rappresentano il personale della Polizia di Stato ed i circa ventimila Poliziotti del Lazio.
Con pari intensità vi è poi l’interrogativo su quali sono le motivazioni di un tale accordo che – è di tutta evidenza – assume i contorni di un sostanzioso regalo a Trenitalia, … una società privata che oltre a percepire un apposito indennizzo dalla Regione Lazio ottiene adesso anche il controllo diretto sugli appartenenti alle Forze di Polizia che fruiscono del trasporto regionale.
Signor Capo della Polizia, molti colleghi ci segnalano che è già iniziata una particolare attenzione nell’attività di controlleria da parte del personale di Trenitalia nei loro confronti e non escludiamo l’insorgere di innumerevoli contenziosi anche per le attività di servizio ed attività infoinvestigative che necessitano di un livello di riservatezza che questo inopportuno Accordo non assicura affatto.
Chi ha ordinato al Questore di Roma di sottoscrivere un patto che prevede molteplici obblighi per i Poliziotti e non ne tutela la dignità prevedendo addirittura che devono lasciare il posto ad altri viaggiatori come si tratta il più becero dei “portoghesi”, … che obbliga il personale della Polizia di Stato, che ne è sprovvisto, all’acquisto di apparecchi cellulari che consentono l’utilizzo dell’applicazione imposta dal citato accordo?
Il sentimento espresso da molti è che qualcuno abbia deciso e fatto tutto e poi, per celare una qualche incompatibilità o inopportunità etica, abbia incaricato della formale sottoscrizione dell’accordo con Trenitalia il Questore di Roma … che qualcuno abbia orchestrato il tutto ma abbia evitato di apparire per chissà quale ragione.
Eppure si parla di un patto che ha valore fino al 2032 del quale, quantomeno proprio per la sua durata, ben dodici anni, che dovrebbe testimoniarne una importanza rilevantissima, se non ci fosse alcunché da nascondere ci si dovrebbe vantare mettendo manifesti in ogni Ufficio di Polizia e chiedendone la pubblicazione su ogni quotidiano …. cosa che chiaramente non è accaduto e non è avvenuto perché detto accordo nulla porta alla Polizia ed ai Poliziotti mentre consentirà a Trenitalia, in base alle statistiche di presenza sul trasporto regionale degli appartenenti alle Forze di Polizia, finanche di calibrare l’impiego di personale di controlleria e di protezione aziendale conseguendo ulteriori risparmi economici che si andranno a sommare con le importanti risorse economiche che riceve annualmente dalla Regione Lazio.
Si ritorna quindi alla stessa domanda: chi ha avuto interesse a fare questo generoso regalo a Trenitalia? Chi ha avuto interesse a stipulare una convenzione che di fatto consentirà al personale di tale società privata di disporre degli appartenenti alla Polizia di Stato in luogo del proprio personale di controlleria e vigilanza?
Signor Capo della Polizia, riteniamo che sia indispensabile bloccare il citato accordo e conoscendo il Suo profondo affetto nei confronti delle Donne e degli Uomini della Polizia di Stato siamo certi che vorrà fare chiarezza sulla questione qui rappresentata, disponendo l’avvio urgente di un corretto confronto con chi rappresenta i Poliziotti.
Con sincera e profonda stima,
Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese