Roma,1°giugno 2020
Regione del Veneto
Signor Presidente, On. Luca Zaia
OGGETTO: Regione Veneto – Edilizia residenziale pubblica a favore delle Forze dell’Ordine.
Preg.mo Presidente,
nella regione da Lei governata le norme in materia di edilizia residenziale pubblica sono dettate dalla Legge regionale 03 novembre 2017, n. 39, la quale all’art. 25 statuisce i requisiti per l’accesso a tale edilizia e all’art. 29 stabilisce “una riserva del 10 per cento degli alloggi da assegnare annualmente a favore delle Forze dell’Ordine in servizio nel Veneto, sulla base di uno specifico bando e della conseguente graduatoria approvati dalla prefettura territorialmente competente”.
Quanto sopra, chiaramente, viene posto in essere dalle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale (ATER) che, a mente dell’art. 6 della citata Legge regionale, sono “enti pubblici economici strumentali della Regione che operano nel settore dell’edilizia residenziale pubblica, dotati di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile” e che “hanno sede nel comune capoluogo di ogni provincia e nella Città Metropolitana di Venezia ed operano nel territorio della stessa”.
Ebbene, se una delle finalità per cui è stato deciso di riservare una parte degli alloggi di edilizia residenziale al personale delle Forze di Polizia è stata quella, così come dichiarato nel tempo da vari esponenti politici e qualche presidente di A.T.E.R., di aumentare la sicurezza, contrastare il rischio degrado che proviene dalle occupazioni abusive, garantirsi una permanente presenza di Poliziotti, Carabinieri, etc., quale deterrente per qualsivoglia azione criminale, … oggi pare che si stia agendo in contrapposizione a detta finalità.
La situazione che ci viene segnalata da un nostro collega che dal 2004 fruisce di un alloggio nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica del comune di Villafranca di Verona, ha del paradossale e coinvolgerebbe a Verona nove appartenenti alle Forze dell’Ordine, non escludendo analoghe situazioni in altre province del Veneto.
A decorrere dallo scorso mese di febbraio il canone mensile degli alloggi assegnati ai citati appartenenti alle Forze dell’Ordine è stato raddoppiato, raggiungendo, nel caso del nostro collega, quasi un terzo dello stipendio, tutt’altro che munifico, che lo Stato attribuisce per svolgere un servizio a tutela di tutti i cittadini e delle Istituzioni di questo Paese, con l’obbligo di porre quotidianamente a rischio la propria vita per salvaguardare quella degli altri.
Detto irragionevole aumento è avvenuto senza alcun preavviso e senza la rescissione del contratto di locazione in essere, né la proposizione e la sottoscrizione di un nuovo contratto. È stato
fatto probabilmente nella inconsapevolezza delle enormi difficoltà che avrebbe comportato nell’economia familiare di quei nostri colleghi il pagamento di un canone d’affitto di tale natura.
I tentativi di confrontarsi con l’A.T.E.R. territoriale chiaramente non ha portato ad alcunché di positivo… ed alcuni colleghi hanno pensato di lasciare l’alloggio e con quel canone comprarsi una casa.
Ora, Preg.mo Presidente Zaia, la Sua vicinanza al personale delle Forze di Polizia è ben noto ed è per questo che a Lei ci stiamo rivolgendo.
La preghiamo di porre in essere un urgente approfondimento sulla questione e di rimediare a quello che riteniamo sia stato un chiaro errore da parte dell’A.T.E.R. di Verona e di quelle altre che eventualmente dovesse risultare che abbiano adottato il medesimo incremento del canone di locazione, in misura pressappoco doppia al precedente.
In attesa di cortese riscontro, Le inviamo i più cordiali saluti.
Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese