Coronavirus, il Segretario Generale del Coisp intervistato dalla Adnkronos sulla decisione del Governo di concedere i benefici della detenzione domiciliare a chi ha condanne residue fino a 18 mesi
CORONAVIRUS: PIANESE (COISP), ‘SFORZO FORZE DI POLIZIA E’ ENORME, NON SIAMO SUFFICIENTI’
Roma, 18 mar. – (Adnkronos) – “Lo sforzo dei poliziotti in questo momento di grave crisi è enorme: gli agenti sono impegnati nei controlli sul territorio, chiamiamoli di routine, controlli di sicurezza per coloro che sono ai domiciliari ed ora si sono aggiunto quelli per il contenimento del contagio da coronavirus che vanno ad appesantire un impegno già importante”. L’appello che lancia Domenico Pianese, segretario generale del Coisp attraverso l’Adnkronos è che “le forze in campo sono tante ma non bastano per un impegno così grande da portare avanti”. “Potrebbe passare inosservato ma i controlli sul territorio e di sicurezza quotidiani non sono diminuiti e non possono neanche essere messi da parte – spiega Pianese – quindi i controlli per il rispetto delle misure per il contenimento del contagio e le ulteriori restrizioni aggravano il lavoro degli agenti. In particolare quelle misure che provengono dal settore carcerario”. “Con l’introduzione degli arresti domiciliari a chi a condanne fino a18 mesi – evidenzia Pianese – si va ad aggravare ancora di più il lavoro delle forze di polizia che devono sottoporre a controllo il detenuto ai domiciliari.
E vorrei sottolineare che coloro che hanno condanne anche residue fino a 18 mesi sono persone che hanno commesso reati gravi, molto gravi, efferati, stupro, rapine, atti di violenza, per no parlare degli spacciatori che una volta a casa troverebbero comunque il modo per ricominciare a spacciare”.
(segue)
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(Adnkronos) – “Avevamo lanciato allarme che dietro alle rivolte carcerari vi era una strategia e forse proprio quella di ottenere arresti domiciliari, quindi uscire – sostiene Pianese – e decidere di sottoporli ai domiciliari credo sia stato un segnale negativo per lo stato di diritto”.”Le forze di polizia in campo non sono sufficienti per affrontare un carico così pesante conclude Pianese – ed è necessario tenere conto che i concorsi che dovevano svolgersi adesso sono stati, giustamente, bloccati. E è necessario anche tenere ben presente che gli agenti, in particolare chi lavora per strada, anche con le tutele del caso, è comunque esposto al pericolo del contagio” (Giz/AdnKronos)