COMUNICATO STAMPA DEL 24 GENNAIO 2013
Oggetto: E’ un bugiardo il pentito che accusò quattro Poliziotti scaraventandoli in un lunghissimo inferno giudiziario e umano. Il Coisp: “Delle accuse si liberarono già tempo fa, ma oggi torniamo a ricordare a tutti con forza la loro correttezza!”
“Nessuno potrà cancellare i lunghi anni di sofferenze e sacrifici vissuti da quattro colleghi per un procedimento giudiziario interminabile che, comunque, li ha visti uscire a testa alta quando ogni accusa che gli era stata mossa è crollata. Nessuno potrà ripianare le conseguenze personali, morali, familiari, professionali e, non ultimo, patrimoniali, che hanno subito, ma non possiamo negare il nostro grande compiacimento per il fatto che oggi, sia pur dopo tanto tempo, il pentito che ha puntato il dito contro di loro, è stato definitivamente riconosciuto come un bugiardo dallo Stato. E per quanto questa pronuncia giudiziaria sia stata collegata a fatti specifici diversi da quelli per i qualii Poliziotti sono stati indagati, il risultato finale è comunque che il collaboratore è stato ritenuto complessivamente inaffidabile e le sue dichiarazioni inutili ed anzi fuorvianti per l’accertamento della verità. Una cosa che noi potevamo dire ed abbiamo già detto anni fa, quando abbiamo urlato senza se e senza ma, la certezza della correttezza e della caratura morale dei nostri colleghi, esposti alla gogna mediatica per un tempo irragionevole, assurdo per qualunque cittadino, certo, ma ancor di più per chi, vestendo la divisa, rappresenta un intera Istituzione, con tutte le ombre che ciò può portare su di essa”.
Franco Maccari, Segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia, interviene così a seguito delle notizie di stampa che hanno raccontato di come un pentito siciliano, che da anni conduceva a Vicenza una nuova vita che lo Stato italiano gli ha fornito, con le immaginabili altissime spese necessarie, sia stato escluso dal programma di protezione dopo che la Magistratura, a seguito di approfonditi accertamenti, ha stabilito che le sue dichiarazioni sono state in diverse occasioni non veritiere.
Si tratta dello stesso pentito di mafia che accusò quattro Poliziotti, all’epoca dei fatti contestati impiegati nell’ufficio scorte di viale Mazzini, facendoli finire tutti sotto inchiesta. Abuso d’ufficio e truffa aggravata le ipotesi che gravarono su di loro per i fatti che il collaboratore gli attribuiva, risalenti agli anni 2005, 2006 e 2007 durante i quali, a dire del pentito, i quattro gli avrebbero fatto sostenere le spese dei viaggi in Sicilia per poi intascare loro i relativi rimborsi. Racconti dimostratisi completamente falsi, di cui alla fine Luca Prioli (Segretario Generale Regionale Coisp Veneto) e Adriano Davi, e poi Giuliano Carniello e Luciano Dellai, si liberarono una volta per tutte a febbraio 2010, con l’archiviazione delle ipotesi d’accusa a loro carico.
“Certamente quelle ignobili, infamanti accuse mosse ai colleghi sono state uno dei campanelli d’allarme della falsità delle dichiarazioni di un uomo a cui è troppo convenuto fingere collaborazione – aggiunge Maccari -. E purtroppo ben tre anni sono trascorsi da quando quelle calunnie pesantissime avrebbero dovuto avere conseguenze più pesanti, mettendo seriamente in dubbio l’affidabilità di questa persona. Invece, dopo un calvario giudiziario e disciplinare già fin troppo difficile da sopportare, i protagonisti di quella terribile vicenda (ma con loro tutti i colleghi ed anche i cittadini), hanno atteso ancora molto per sentire dire da una voce autorevole, finalmente, che l’allegro accusatore di Poliziotti è un bugiardo con la patente”.
“Per Luca, Adriano, Giuliano, Luciano e tanti, troppi altri colleghi che hanno subito un ‘massacro’ pur essendo innocenti, non è il giusto risarcimento, ma è comunque una soddisfazione che tutti gli altri sappiano ciò che loro sapevano già: che ad accusare ingiustamente un Poliziotto non di rado sono ex mafiosi che risultano nullatenenti tanto da farsi pagare la difesa dallo Stato italiano. Nulla può restituire ad un Poliziotto onesto le notti insonni tormentate dal dispiacere, ma sapere che la giustizia ha fatto il suo corso nella maniera più funzionale al prestigio loro e dell’Istituzione che rappresentano, fa bene”.
Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale – Responsabile: Olga Iembo Collaboratori: Antonio Capria, Piero Affatigato