COISP: continuare ad effettuare il nostro lavoro oppure girarci dall’altra parte quando viene commesso un reato?

1057

Prot. 92/13 S.N.

Roma, 27 gennaio 2013

MINISTERO DELL'INTERNO

UFFICIO AMMINISTRAZIONE GENERALE

DIPARTIMENTO DELLA P.S.

UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI

00184 ROMA

OGGETTO: Continuare ad effettuare il nostro lavoro oppure girarci dall’altra parte quando viene commesso un reato?

Con circolare del 18 marzo 2009, recante prot. 557/RS/CN.10/0734 ed avente ad oggetto “Istituti riguardanti il personale della Polizia di Stato”, il Signor Capo della Polizia ha fornito, a tutti gli Uffici centrali e periferici, chiarimenti in ordine ad alcuni istituti che sovente, nel tempo, era stati sottoposti alle più svariate ed incredibili interpretazioni.

Relativamente al “Trattamento di missione” è stato ricordato in particolare quanto segue:

In ordine alla citazione del personale della Polizia di Stato in procedimenti civili, penali o amministrativi, anche su richiesta delle parti private del processo, si chiarisce che, previa valutazione delle eventuali preminenti esigenze di servizio, l’ufficio di appartenenza deve considerare il dipendente in servizio, con eventuale conseguente corresponsione del trattamento di missione, qualora l’attività di testimonianza consegua a fatti connessi all’espletamento del servizio stesso o all’assolvimento di obblighi istituzionali.

Ciò ricordato, il 13 e 14 ottobre 2009, un collega allora in servizio presso la Polizia Stradale di Bologna, veniva comandato in missione presso il Tribunale di Sala Consilina (SA) per assolvere ad attività di testimonianza conseguente a fatti connessi al servizio espletato presso la Polizia Stradale.

Il dipendente si vedeva corrisposta dall’Ufficio Amministrativo e Contabile della Questura di Bologna la somma di € 280,00 a fronte delle spese effettuate e tutte documentate (trasporti, albergo, vitto).

In seguito, nel febbraio del 2012, detto collega è stato trasferito al Compartimento Polizia Ferroviaria di Verona. Nei primi giorni dello scorso mese di dicembre, lo stesso telefonava all’Ufficio Amministrativo e Contabile della Questura di Bologna per avere informazioni in merito alla corresponsione delle indennità autostradali maturate nei mesi di novembre e dicembre 2010, il cui pagamento – veniva a sapere – era stato effettuato a tutti i colleghi interessati già 3 mesi prima (settembre 2012).

Apprendeva quindi, informalmente, che le sue spettanze erano state trattenute in quanto l’Amministrazione non aveva ricevuto dal Tribunale di Sala Consilina il rimborso delle spese relative alla testimonianza citata ed aveva intenzione di rivalersi su di lui, recuperando dallo stesso la somma di € 176,57.

La vicenda, assolutamente paradossale, può avere solo due risvolti:

1. codesto Ufficio interviene con celerità imponendo il pagamento delle spettanze relative all’attività autostradale espletata dal collega e disponendo altresì all’Ufficio Amministrativo e Contabile della Questura di Bologna di non permettersi mai più di intentare, nei confronti de predetto e di tutti i poliziotti, procedure di recupero di somme che devono essere corrisposte da altri Ministeri e non certo dal personale della Polizia di Stato;

2. codesto Ufficio ci risponde che la procedura attuata dal menzionato Ufficio Contabile è corretta e che le norme sul trattamento di missione per i Poliziotti, così come peraltro richiamate dalla circolare del Capo della Polizia sopra riportata, non valgono un fico secco.

È ovvio che ci aspettiamo una risposta conforme a quanto esplicitato al punto 1.

Non vorremmo informare difatti di tale vicenda l’opinione pubblica, né vorremmo spiegare a tutti i poliziotti che a fare il proprio dovere si rischia di prenderla in quel posto, con la conseguenza che soltanto gli idioti (e riteniamo che sarà difficile trovarne) porranno ancora più in essere un’attività che di certo li condurrà a spendere soldi propri per testimoniare durante un processo in merito a quanto hanno fatto nell’esercizio delle loro funzioni.

Ci sarebbe un bel decremento di reati …… di quelli accertati!

Si attende un cortese urgentissimo riscontro.

Cordiali saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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