>>>ANSA/ A FUOCO CIE PONTE GALERIA, IMMIGRATI IN RIVOLTA SU TETTI SOMMOSSA CONTRO ESPULSIONE NIGERIANO. DUE AGENTI FERITI, 8 ARRESTI (di Lorenzo Attianese) (ANSA)– ROMA, 18 FEB – Una sommossa con materassi e tavolini in fiamme, immigrati sui tetti, con una poliziotta e un finanziere feriti nel tentativo di sedare gli animi. Brucia il Cie di Ponte Galeria a Roma, durante la rivolta degli extracomunitari contro l'espulsione di un nigeriano. Un episodio, per il quale otto africani sono stati arrestati, che avviene a distanza di pochi giorni dalla protesta di un ivoriano all'aeroporto di Fiumicino, che contro la sua espulsione si era dato fuoco. La violenza nel Cie e' partita dal rifiuto, da parte di un ospite nigeriano, Victor di 29 anni, del centro, di essere rimpatriato per effetto di un decreto di espulsione: l'uomo ha opposto resistenza alle forze dell'ordine, provocando la reazione di altri ospiti nigeriani del Centro che hanno messo a ferro e fuoco il settore maschile, causando danni per 100 mila euro. E' stato dato fuoco a suppellettili e materassi e in poco tempo una nube si e' alzata dal Cie, tanto da richiedere l'intervento dei vigili del fuoco. Per tutta la durata degli incidenti, progressivamente sedatisi nel corso della mattinata, gli ospiti non nigeriani, sono rimasti indifferenti all' accaduto. Durante le tensioni una funzionaria di polizia, vice-questore, si e' rotta e lussata una mano mentre un finanziere in servizio nel Cie e' rimasto lievemente ferito. La rappresentanza nigeriana – come ha spiegato il garante dei detenuti Angiolo Marroni – e' attualmente la piu' folta, circa il 40% della popolazione maschile ospite (43 su 132 ospiti). E proprio questa mattina era prevista la presenza di una delegazione di giornalisti di diverse testate nazionali. Sull'episodio e' intervenuto anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il quale in un'intervista a Radio Radio ha detto che ''il Cie e' un luogo sicuramente brutto e non entusiasmante, ma necessario per contrastare l'immigrazione abusiva e illegale degli extracomunitari, mentre i comunitari, i romeni e gli appartenenti all'Ue hanno un altro regolamento. In questa rivolta ci sono due componenti: una sara' legata alle condizioni di vita nel Cie di Ponte Galeria, che probabilmente non saranno soddisfacenti come purtroppo non sono soddisfacenti le condizioni di vita in altri luoghi di restrizione della nostra Repubblica: c'e' un momento di crisi e si tende a risparmiare sulla pelle di chi non puo' difendersi. Ma – ha proseguito il Sindaco – insieme a questo aspetto ce n'e' uno ideologico e culturale, l'idea di combattere contro i limiti che ci sono verso l'immigrazione clandestina. Su questo piano non si puo' dare alcuna solidarieta' verso atteggiamenti di questo genere''. E c'e' anche chi si scaglia contro la struttura, additandola come un ''lager''. ''Lo scorso 6 febbraio – ha riferito il candidato governatore del Lazio per la lista Amnistia Giustizia Liberta', l'avvocato Giuseppe Rossodivita – ho fatto formale richiesta al Ministero degli Interni, anche nella mia qualita' di Consigliere Regionale ancora in carica, di poter far visita al Cie di Ponte Galeria di Roma per verificare le condizioni di detenzione di questo vero e proprio lager''. E poi ricorda: ''In quel Cie e' detenuto uno dei cittadini stranieri, da me difeso, al quale lo Stato italiano deve ancora corrispondere il risarcimento dei danni che gli e' stato riconosciuto dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo con la recente e nota sentenza pilota''.(ANSA). Y4J-RO 18-FEB-13 20:20 NNN
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