Accordo con Trenitalia finalizzato al libero accesso ai treni regionali del Lazio per gli appartenenti alle Forze di Polizia. Continue problematiche e inaccettabile uso dei dati sensibili dei Poliziotti

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Roma, 23 marzo 2021

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
c.a. Signor Direttore, Vice Prefetto Maria De Bartolomeis

OGGETTO: Accordo con Trenitalia finalizzato al libero accesso ai treni regionali del Lazio per gli appartenenti alle Forze di Polizia – Continue problematiche e inaccettabile uso dei dati
sensibili dei Poliziotti.

Gent.mo Direttore,
lo scorso 17 dicembre il Questore di Roma ha sottoscritto, per conto del Dipartimento, un accordo con Trenitalia per la fruizione gratuita, da parte dei Poliziotti e del personale delle altre Forze di Polizia, dei servizi ferroviari regionali.

Tale accordo prevedeva, da parte dei nostri colleghi intenzionati a fruire della predetta gratuità dei treni, l’obbligo di fornire a Trenitalia il proprio indirizzo email istituzionale e il proprio numero di cellulare nonché di scaricare un’applicazione sul proprio smartphone che avrebbe consentito al PdA (Personale di Accompagnamento) della predetta società privata, presente sui treni per le attività di controllo sulla regolarità degli utenti, «di rilevare in tempo reale la presenza sul convoglio di appartenenti alle FF.PP.», significando che l’eventuale «richiesta di intervento» sarebbe dovuta avvenire «attraverso la predetta “App” e, successivamente, in forma generica attraverso il sistema interfono installato a bordo treno, ovvero per la chiamata diretta».

Ebbene, come già evidenziato nel corso dei vari incontri che questa O.S. ha avuto con il vertice del Dipartimento a seguito della sottoscrizione del citato Accordo, relativamente al quale si ottenne l’impegno ad effettuare modifiche tecniche al sistema di «profilazione» del personale così da garantire la completa anonimizzazione dei dati forniti all’atto della registrazione ed anche dell’attestazione di inizio e fine viaggio, garantendo altresì la completa cancellazione al termine di ogni viaggio, ciò che è accaduto lo scorso 17 marzo a bordo del treno regionale che collega Grosseto a Roma testimonia come la menzionata società Trenitalia assolva all’accordo con l’Amministrazione in maniera oltremodo offensiva.
In viaggio sul predetto treno dopo aver regolarmente attestato la propria presenza tramite la ben nota applicazione “Board Support”, un nostro collega, superata da poco la stazione di Ladispoli-Cerveteri, ha iniziato a ricevere, in rapida successione, una serie di chiamate sul proprio cellulare personale provenienti da un’utenza cellulare a lui del tutto sconosciuta e segnalata dal suo smartphone, tra l’altro, come probabile spam.

Il collega non dato alcun peso a tali chiamate, anche perché, per sana abitudine personale, non risponde a chiamate da sconosciuti, tantomeno in treno, in presenza di altri tranquilli viaggiatori. Successivamente, però, ha udito una richiesta di intervento di personale delle Forze dell’Ordine diffusa tramite interfono, evidentemente ad opera del Capotreno e si è quindi alzato e avviato verso la testa del convoglio dove lo ha raggiunto.

Il Capotreno ha rappresentato che era stato lui a chiamare al telefono e – qui c’è davvero da riflettere attentamente sul danno che certi accordi possono causare alla nostra stessa Amministrazione e alla dignità dei suoi appartenenti – ha anche paventato al nostro collega la sua intenzione di “segnalare” quello che riteneva fosse un omesso immediato intervento, causato dall’aver ignorato le telefonate.

Ben sapendo che sono altre le modalità con cui il PdA ha ampio modo per raggiungere sul convoglio l’operatore di Polizia “in caso di reato o imminente aggressione o pericolo”, regolate, tra l’altro in modo chiarissimo dal manuale elaborato da Trenitalia e disponibile per tutte le figure chiamate in causa (personale Trenitalia e Forze di Polizia), il nostro collega ha espresso in maniera decisa le proprie perplessità al PdA sulla modalità adottata di richiesta di intervento (avrebbe dapprima dovuto utilizzare l’app “Board Support”, poi l’interfono ed in ultimo l’utenza telefonica).

La risposta è stata che è la stessa azienda Trenitalia che indice i propri PdA a privilegiare questo tipo di chiamata … anche per mezzo del loro cellulare personale.
Ora, premesso che rimane il forte dubbio sull’effettivo utilizzo che viene fatto delle nostre utenze cellulari personali da parte di Trenitalia, nella circostanza di cui sopra sarebbe emerso in modo lampante che sui tablet degli operatori Trenitalia i numeri di telefono dei Poliziotti non sono affatto criptati e rilevabili nelle sole tre cifre finali, ma sono interamente visibili.

Il citato Capotreno, difatti, ha potuto rilevare, acquisire, utilizzare e probabilmente memorizzare il numero di telefono del nostro collega sul suo telefono cellulare personale (da lì sarebbero state fatte le chiamate!) … e se vorrà successivamente potrà accedere al suo profilo telegram e whatsapp nel cui “stato” vi è la sua foto con moglie e figlia.

Beh, tutto questo è decisamente grave ed è inaccettabile!

Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, al termine della giornata lavorativa, il predetto Poliziotto ha utilizzato per il ritorno a casa un treno regionale della stessa linea e in tale occasione ne ha approfittato per chiedere alcuni chiarimenti al PdA incaricato su tale convoglio … il quale pure ha confermato che da parte di Trenitalia vi sono direttive operative a loro rivolte con le quali si indicherebbe l’utilizzo della chiamata al cellulare dei Poliziotti come primissima opzione, chiamata che – veniva confermato – il CdA farebbe dal loro telefono personale non essendo dotato da Trenitalia di apparecchio di servizio.

Quindi i numeri di telefono dei Poliziotti sarebbero del tutto visibili al Personale di Accompagnamento di Trenitalia che dovrebbe utilizzarli chiamando i predetti con il proprio cellulare personale … e se i Poliziotti non rispondono ad un numero sconosciuto sarebbero anche oggetto di “segnalazione”!

Preg.mo Direttore, La invitiamo a voler rappresentare con ogni urgenza alle competenti articolazioni del Dipartimento della P.S. l’esigenza di far cessare l’uso improprio dei dati personali dei Poliziotti che Trenitalia sta evidentemente facendo.

In attesa di urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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