Pro Pal, impegno politico non può diventare alibi per attaccare lo Stato – Rassegna stampa

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M.O., Coisp: impegno politico non può diventare alibi per attaccare lo Stato
ROMA, 23 SET – “In queste ore stiamo assistendo a: cortei pro-Pal e pro-Gaza che, pur autoproclamandosi portatori di pace e di diritti, di fatto si sono trasformati in teatri di violenza contro le forze dell’ordine e contro i cittadini. Uomini e donne in divisa presi di mira, spintonati, insultati, bersagliati da oggetti. Questa non è libertà di manifestare, ma squadrismo travestito da attivismo. Chi scende in piazza per invocare la libertà altrui, e lo fa aggredendo chi quella libertà è chiamato a difenderla per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, mostra il vero volto di un estremismo intollerante che sfrutta ogni pretesto per mettere a ferro e fuoco le città, trasformando la retorica dei diritti in un’arma contro lo Stato. Impedire agli studenti di entrare nelle università, ai cittadini di accedere alle stazioni ferroviarie o bloccare le strade rappresenta una distorsione intollerabile del diritto di manifestare. La Costituzione del nostro Paese, che molti invocano troppo spesso a sproposito, sancisce diritti ma anche doveri. Tra questi uno fondamentale: poter dissentire da chi manifesta e accedere liberamente a luoghi pubblici senza subire imposizioni, blocchi o intimidazioni.
Colpisce poi il silenzio, o peggio il sostegno, di alcune sigle sindacali che invece di tutelare i lavoratori di fatto si schierano al fianco di chi alimenta tensione sociale e mette a rischio la sicurezza pubblica. È inaccettabile che i poliziotti diventino il bersaglio fisso di chi dietro slogan finto-solidali cerca solo lo scontro. Chi fomenta queste aggressioni e strizza l’occhio ai violenti va isolato con fermezza e non giustificato con l’alibi dell’impegno politico”. Lo dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario del Sindacato di Polizia Coisp.

M.O., Coisp: caschi poliziotti bucati da sassi, manifestanti colpivano per uccidere
ROMA, 23 SET – “Venticinque poliziotti del Reparto Mobile di Milano sono finiti in ospedale, altri trenta sono stati refertati per ferite più lievi; mezzi devastati, caschi spaccati da pietre lanciate con la forza e la mira di chi voleva uccidere. Altro che manifestazioni pro-Pal e per Gaza: questa è violenza organizzata, lucida, scientifica. Non è protesta, è un’aggressione allo Stato, e chi continua a giustificare o minimizzare se ne assume la responsabilità morale e politica. I colleghi sono stati bersagliati da oggetti contundenti come spranghe e pietre che hanno perforato perfino i caschi d’ordinanza. Uno di quei sassi, pochi centimetri più in basso, avrebbe spaccato la testa di un agente. Questo è tentato omicidio, non dissenso. Questa non è militanza, è criminalità. Nessuna causa può diventare un lasciapassare per mettere a ferro e fuoco le città e colpire chi ogni giorno garantisce la sicurezza di tutti. È necessario introdurre immediatamente norme efficaci che prevedano pene certe per chi mette a rischio la vita dei poliziotti”. Lo dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario del Sindacato di Polizia Coisp.

Le dichiarazioni del Segretario Generale del COISP, Domenico Pianese, riprese dai quotidiani e dalle agenzie stampa.

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