Una targa per ricordare i fatti presso la caserma Bolzaneto in occasione del G8 di Genova … che risulta chiaramente inopportuna

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Roma, 17 febbraio 2022

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Lamberto Giannini

OGGETTO: Una targa per ricordare i fatti presso la caserma Bolzaneto in occasione del G8 di Genova … che risulta chiaramente inopportuna.

Preg.mo Signor Capo della Polizia,
lo scorso 31 gennaio il Consiglio del Municipio V Valpolcevara del Comune di Genova, ha approvato una «mozione relativa all’apposizione di una targa alla memoria dei tragici fatti del G8 avvenuti presso la caserma “Nino Bixio” di Bolzaneto nel luglio 2001».

Tale targa, che dovrà riportare la dicitura «G8 2001 – Perché tutto questo non accada mai più», negli intenti dei promotori e di chi ha approvato la mozione (a quanto pare tutti i gruppi consiliari) dovrà essere posizionata «sul muro della caserma», che adesso ospita il VI Reparto Mobile della Polizia di Stato, «o comunque nei pressi», così – lo scrive qualche giornalista che ha pubblicizzato l’approvazione della ridetta mozione – «che qualche ragazzo che passa di lì si incuriosisca di quella scritta e cerchi di saperne di più» … e «per prendere le distanze da chi quelle violenze le praticò indossando una divisa che avrebbe dovuto significare garanzia e sicurezza. Tra l’altro: nessuno dei condannati per Bolzaneto ha mai fatto un giorno di carcere».

Ora, Signor Capo della Polizia, è certamente superfluo sottolineare quanto gli accadimenti presso la caserma Bolzaneto in occasione del G8 di Genova abbiano profondamente ferito le decine di migliaia di Poliziotti onesti che quotidianamente si spendono per tutelare le leggi di questo Paese e salvaguardare l’incolumità ed i beni di tutti i Cittadini, così come è superfluo ribadire che detti fatti costituiscono un amaro ricordo indelebile in ciascuno di noi e di insegnamento per l’adempimento dei compiti istituzionali che siamo chiamati a garantire 24 ore al giorno.

Pure eccessivo è rammentare quanto il Suo predecessore si sia speso per “riappacificare” la Polizia di Stato con quella parte di società che, ancora a distanza di 20 anni, ritiene che la commissione dei citati fatti appartenga e sia responsabilità di ciascuna Donna e Uomo che indossa la divisa della Polizia di Stato, anche quelli che all’epoca avevano pochi anni o nemmeno erano nati, quando invece detti fatti hanno riguardato pochi operatori.

Non meno inutile è di certo ricordare che la Polizia di Stato, per assolvere ai propri compiti istituzionali, ha lasciato a terra centinaia di Poliziotti, assassinati, caduti mentre combattevano la mafia, il terrorismo e l’eversione, morti in incidenti stradali, in conflitti a fuoco, per malori occorsi durante i servizi di ordine pubblico, mentre adempievano ai propri doveri seppur liberi dal servizio …e che nessuno dei signori politici che a Genova ancora oggi vogliono chiaramente etichettare tutti i Poliziotti hanno mai proposto una targa a favore di tali nostri caduti, potendo essi invero essere ben dimenticati come le azioni delittuose di chi li ha privati ai loro familiari.

Non è invece superfluo sottolineare l’evidenza dell’approvazione della mozione finalizzata all’apposizione della citata targa, ovvero il chiaro intento di proseguire a criminalizzare tutta la Polizia di Stato, tutti i Poliziotti, e di farlo in maniera finanche disinvolta, apponendo la ridetta targa sul muro di una caserma di Polizia, a significare (coscientemente o meno, poco importa) che chi ci lavora è senz’altro un delinquente da odiare e da aggredire.

Questo sarà difatti il risultato della citata «pietra d’inciampo», come la chiama anche la proponente della mozione, «che permetta alla collettività di ricordare quanto la democrazia sia un’entità fragile e quanto sia importante un impegno condiviso per tutelarla e farla prosperare», … proprio come in ogni manifestazione di piazza, da decenni a questa parte, ivi compreso il G8 di Genova, hanno provato e provano a farla «prosperare» quei manifestanti che si organizzano con l’unico intento di aggredire i Poliziotti.

Concludendo, Gent.mo Signor Capo della Polizia, noi siamo sicuri che l’apposizione della targa in questione non esacerberà gli animi dei Poliziotti (possono anche metterla nel piazzale della caserma come ad ogni angolo del muro perimetrale e all’ingresso, finanche al posto di quella che indica il Reparto Mobile che vi è di stanza) ma siamo altrettanto certi che porterà a far pensare, al «ragazzo che passa di lì», che i Poliziotti sono il male da combattere di questo Paese.

Vorremmo però soltanto che analoghe targhe si apponessero nei palazzi di chi governa sia a livello centrale che territoriale. Si potrebbero usare targhe che ricordano l’estremo sacrificio delle donne e uomini della Polizia di Stato che hanno donato la loro vita per difendere i cittadini e le Istituzioni dall’eversione terroristica e mafiosa .. – Perché tutto questo non accada mai più”.

A Lei, Signor Capo della Polizia, le opportune valutazioni in merito ad un eventuale intervento per far comprendere ai signori politici del Consiglio del Municipio V Valpolcevara del Comune di Genova l’errore della targa che vorrebbero apporre … e per eventuali interventi verso altre sedi per far capire l’assoluta inopportunità di tale gesto.
Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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