Roma, 19 giugno 2020
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
c.a. Signor Direttore, Vice Prefetto Maria De Bartolomeis
OGGETTO: Trapani, un Questore che appare stranamente lontano dai diritti del personale, anche quelli attinenti l’assistenza a persone disabili.
Preg.mo Direttore,
dall’11 novembre dello scorso anno il Questore di Trapani è il Dirigente Superiore della Polizia di Stato Salvatore La Rosa.
I trascorsi sindacali dello stesso hanno fatto ben sperare il personale in servizio nella provincia trapanese ma il predetto Questore appare purtroppo molto lontano dai diritti dei Poliziotti (iscritti ad alcuni Sindacati) e finanche distante dalle norme che lo Stato si è dato per offrire adeguata assistenza alle persone disabili, quali il divieto di discriminazione anche nei confronti di chi (iscritto ad alcuni Sindacati) quell’assistenza deve garantirla.
Il 5 giugno u.s. il Sovrintendente E.A. (una collega) in servizio presso la 2a Sezione della Squadra Mobile di Trapani, con 32 anni di servizio, viene convocata dal proprio dirigente il quale le chiede quale ufficio fosse a lei gradito. Alla richiesta delle motivazioni di tale domanda, il funzionario glissava che era solamente un sondaggio in vista di possibili movimenti per poi sottolineare la “situazione” della collega (fruizione di permessi mensili per l’assistenza del padre disabile grave) e proporgli una movimentazione all’Ufficio Segreteria della Squadra Mobile. Il Sovrintendente risponde che aveva tamponato la situazione col padre grazie all’aiuto degli assistenti sociali e alla presenza di una signora che lo avrebbe accudito. Quindi non avrebbe più necessitato di assentarsi dal servizio.
In data 12.06.2020 la collega è nuovamente convocata e le viene riferito che a seguito delle sue troppe assenze (permessi mensili ex art. 33 L. 104/1992) sarebbe stata trasferita all’Ufficio Denunce con decorrenza 16.06.2020 … e viene invitata a liberare immediatamente l’ufficio.
Il Sovrintendente precisa che le assenze erano dovute esclusivamente per assistere il proprio padre e ne rammentava le condizioni (una grave malattia, di quelle che non si augurano nemmeno al più stolto) … ma per il dirigente la cosa era chiaramente poco importante.
Con nota recante prot. n. 1.2.2/1043 del 15.6.2020 il Questore Salvatore La Rosa disponeva il trasferimento della citata collega dalla Squadra Mobile all’U.P.G.S.P. – Ufficio Denunce, infischiandosene di specificare una qualche giustificazione, sebbene il Dipartimento, da anni, sottolinea l’obbligo di motivazione nella mobilità interna, anche quella riguardante il personale iscritto ad uno di quei Sindacati non in linea con il Questore!
Ebbene, la legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) stabilisce all’art. 33, co. 3, che “il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità … ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile…”; il decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 (Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19), convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27, ha statuito all’art. 24 che “Il numero di giorni di permesso … di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di marzo e aprile 2020 e di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020”.
Il Sovrintendente in argomento fruisce di permessi per l’assistenza al padre disabile grave dal mese di ottobre 2018. Complessivamente, guardando al periodo da ottobre 2018 a giugno 2020, in tali 21 mesi, la nostra collega avrebbe avuto diritto a fruire di 87 giorni di permesso: 3 per ciascun mese ex art. 33 citato, più 24 aggiuntivi (12+12) nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020, ex menzionato art. 24.
Ebbene, le “troppe assenze” della collega per la legge 104/92 ammontano a giorni 37, degli 87 che avrebbe potuto fare!
Per la precisione, nell’anno 2018 la citata collega, punita perché il padre è disabile grave, ha fruito di 1 giorno di permesso ex art. 33 legge 104/1992 nel mese di ottobre, di 1 giorno nel mese di novembre e di 0 (zero) giorni nel mese di dicembre. Nell’anno 2019 ha fruito di 2 giorni di permesso ex art. 33 legge 104/1992 nel mese di gennaio, di 0 (zero) giorni nel mese di febbraio, di 3 giorni nel mese di marzo, di 1 giorno nel mese di aprile, di 2 giorni nel mese di maggio, di 2 giorni nel mese di giugno, di 0 (zero) giorni nel mese di luglio, di 0 (zero) giorni nel mese di agosto, di 0 (zero) giorni nel mese di settembre, di 0 (zero) giorni nel mese di ottobre, di 3 giorni nel mese di novembre e di 3 giorni nel mese di dicembre. Dal 1 gennaio 2020 ad oggi ha fruito di 3 giorni di permesso ex art. 33 legge 104/1992 nel mese di gennaio, di 3 giorni nel mese di febbraio, di 3 giorni nel mese di marzo, di 1 giorno nel mese di aprile, di 7 giorni nel mese di maggio (compresi alcuni giorni ex art. 24 d.l. 18/2020), di 2 giorni nel mese di giugno.
La media delle assenze per assistere il padre è leggermente maggiore nel 2020 perché il padre in data 21.02.2020, a seguito di caduta, ha riportato la rottura del femore con conseguente allettamento …e forse anche di questo la nostra collega è stata punita!
A quanto sopra, Preg.mo Direttore, si aggiunge che il Sovrintendente (punito perché assiste il padre disabile) in 32 anni di servizio non ha mai fruito di lunghi periodi di malattia (se il Dipartimento ha una statistica di tali periodi relativa ai Poliziotti la collega è tra quelli che contribuisce a tenere basso il dato). Quest’anno, poi, ha fruito di alcuni giorni di congedo ordinario relativi all’anno 2018, ad ulteriore conferma che le sue “troppe assenze” sono pura invenzione!
Ciò puntualizzato, in merito a tale trasferimento la nostra Segreteria Provinciale è intervenuta nei confronti del Questore La Rosa il quale per tramite del suo Capo di Gabinetto ha risposto che il movimento era fatto e doveva essere ottemperato.
Il COISP di Trapani non si aspettava risposta diversa ed è in attesa di vedere quale poliziotto e seguendo quali criteri ( siamo certi che non si farà influenzare dall’appartenenza sindacale…….) verrà trasferito al posto della collega, iscritta COISP, punita perché assiste il padre disabile.
Dal canto proprio questa Segreteria Nazionale auspica un immediato intervento risolutivo da parte della S.V. e si riserva di agire in altre opportune sedi.
Chiaramente, come si evince dall’oggetto della presente, l’azione del Questore di Trapani e di alcuni suoi collaboratori non si esaurisce con quella posta in essere contro il Sovrintendente prima citato, ma riguarda molti altri aspetti.
Sinteticamente è da sottolineare che personale in servizio all’Ufficio Scorte deve scontare
centinaia di giorni di ferie arretrate tranne quelli iscritti al COISP che si sono visti collocati in ferie azzerando alcuni anche i giorni relativi all’anno in corso. Stante poi il fatto che detto Ufficio verrà quasi del tutto smantellato, “casualmente” i colleghi iscritti ad un determinato sindacato sono stati accontentati nella scelta del nuovo settore dove prestare servizio.
In alcuni uffici il personale (iscritto ad altri Sindacati) impiegato nello svolgimento dello straordinario programmato viene comandato in tutt’altre mansioni di quelle previste dall’informazione preventiva relativa al citato istituto.
In data 17 u.s. veniva disposta una aggregazione, fino a cessate esigenze, dalla Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo all’Ufficio Affari Generali-Personale e Servizi dello stesso ufficio distaccato. È superfluo evidenziare la fede sindacale del collega aggregato.
Non lo è sottolineare che alcuni giorni prima, il 4 giugno, altro dipendente (iscritto ad altro Sindacato) in servizio presso la Polizia Scientifica del Commissariato in argomento, che da tempo chiedeva di essere trasferito dal citato settore, veniva aggregato all’Ufficio Denunce in quanto nessun altro ufficio del Commissariato bisognava di ulteriore personale. In particolare il collega aveva chiesto di essere assegnato proprio all’Ufficio Affari Generali ed il dirigente gli aveva risposto che lo stesso, composto da 4 unità, non abbisognava affatto di altro personale. Dopo poco più di due settimane le esigenze sono cambiate e naturalmente anche il sindacato di appartenenza del collega assegnato al citato Ufficio Affari Generali … dove prima in 4 erano in numero adeguato e adesso in cinque avranno tempo da perdere.
Quanto si sta verificando presso la Questura di Trapani, evidenzia un gestione parziale e superficiale, scadendo in evidenti violazioni dei principi di buona amministrazione e di equidistanza dalle Organizzazioni Sindacali.
La S.V., Preg.mo Direttore, è pregata di intervenire risolvendo le questioni sopra descritte e al fine di evitare che altre di tal genere ne vengano attuate.
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.
Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese