Problematiche riconoscimento matricolare corsi di aggiornamento professionale per gli operatori U.O.P.I. – Lettera al capo della Polizia

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Roma, 10 gennaio 2022

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Lamberto Giannini

OGGETTO: Problematiche riconoscimento matricolare corsi di aggiornamento professionale per gli operatori delle Unità operative di primo intervento della Polizia di Stato (U.O.P.I.).

Preg.mo Signor Capo della Polizia,
questa O.S. si vede costretta, ancora una volta, a segnalare alla Sua attenzione la totale chiusura ad un dialogo costruttivo (sempre cercato da parte nostra) da parte della Direzione centrale per gli affari generali e le politiche del personale e dell’Ispettorato delle scuole della Polizia di Stato già Direzione Centrale per gli istituti di istruzione, da tempo immemorabile abbarbicate su posizioni ritenute dogmatiche e definite da “circolari” criptiche, generiche, lacunose e anacronistiche.
Nel caso di specie, questa O.S., in data 6 settembre 2021, con nota prot. 423/21 S.N. (All. n.1), sulla base di una ricostruzione giuridica attenta e propositiva, ha richiesto alla Segreteria del Dipartimento – Ufficio per le relazioni sindacali un chiarimento sulle ragioni poste a fondamento del mancato riconoscimento matricolare dei corsi di aggiornamento professionale per operatore U.O.P.I., ponendone in risalto la “specificità” funzionale e contenutistica.
Con nota interlocutoria e, sostanzialmente, apodittica del 3 dicembre 2021 (All. n. 2), l’Ufficio interessato, limitandosi a richiamare la circolare della ex Direzione centrale per gli istituti di istruzione del 19 novembre 2013, ha riferito che la D.A.G.E.P. ritiene non condivisibile la posizione sostenuta da questa O.S., perché i predetti corsi si limitano a prevedere “un mero giudizio finale di idoneità o non idoneità allo svolgimento della specifica mansione”.
Tanto premesso, questa O.S., nel riproporre integralmente la tesi della “specificità” dei citati corsi (la cui frequenza risulta peraltro imposta dall’art. 5 del decreto del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza pro-tempore del 1 giugno 2018) sulla base delle ragioni giuridiche poste a fondamento della nostra nota del 6 settembre 2021 e nient’affatto confutate dal riscontro della D.A.G.E.P., segnala come le perifrasi usate (“mero giudizio di idoneità”, “valutazione finale complessa”, etc.) per bocciare in modo preconcetto un’analisi seria e costruttiva in punto di diritto proposta dalla scrivente Segreteria fa fare un passo indietro all’Amministrazione su posizione autoritarie e lesive di un dialogo cooperativo serio con le OO.SS. che – si ricorda – rappresentano le istanze legittime del personale della Polizia di Stato, anche in un’ottica deflattiva del contenzioso.
Alla luce di quanto sopra, si richiede alla S.V. Ill.ma, un intervento affinché si avvii un reale e costruttivo confronto, anche in punto di diritto, volto a consentire a chi scrive di fornire agli appartenenti una spiegazione comprensibile dello stato dell’arte ed a valutare i conseguenti comportamenti da porre in essere, anche eventualmente in sede contenziosa.
Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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