Poliziotti marchiati come le bestie.. COISP: Manganelli non tutela i suoi uomini!! le agenzie

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SCONTRI CORTEI: COISP, MANGANELLI NON TUTELA I SUOI UOMINI . Roma, 21 nov. (Adnkronos) – ''Le dichiarazioni di Manganelli sulla possibile introduzione dei numeri di identificazione per i poliziotti in servizio di ordine pubblico sono inaccettabili. E' evidente che il Capo della Polizia non rappresenta i suoi uomini, ne' e' capace di tutelarli''. E' quanto afferma, in una nota, Franco Maccari, Segretario generale del Coisp, il sindacato indipendente di Polizia. ''Perche' il Capo della Polizia, anziche' accettare che i suoi uomini vengano marchiati come le bestie, non pretende che vengano dotati di adeguati strumenti di difesa?", aggiunge. "Mentre si portano ad esempio le polizie europee per chiedere l'applicazione dei numeri di riconoscimento, perche' non si pretende che anche la Polizia italiana venga dotata di telecamere sui caschi e sulle auto come avviene in ogni parte del mondo, per consentire di identificare gli autori di reati? Perche' il Capo della Polizia non chiede che i suoi uomini, pagati (loro si'…) una miseria al mese, vengano quantomeno dotati di moderne tute protettive, come quelle del polizie degli altri Paesi, per proteggerli meglio dagli assalti dei manifestanti?". E ancora: "perche' il Capo della Polizia – chiede ancora il sindacalista – non pretende che i suoi uomini rimasti feriti negli scontri, non siano costretti a pagare il ticket in ospedale per ricevere le cure mediche? Perche' non spiega come mai da gennaio non ci saranno i soldi per comprare i caschi, i manganelli, divise idonee?". "Dimentica Manganelli – aggiunge – che in tre anni, oltre 1.500 tra poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti durante lo svolgimento di servizi di ordine pubblico. Uomini e donne che sono entrati in Polizia per fare i poliziotti, non per fare i guerriglieri o per prendere botte e insulti durante le manifestazioni", conclude. (Sin/Ct/Adnkronos) 21-NOV-12 18:47 NNNN 

SCONTRI CORTEI: MANGANELLI, DAREMO SEGNALI CHIARI DI INDIVIDUAZIONE VIRTUOSI. Napoli, 22nov. – (Adnkronos) – Le rimostranze espresse dal sindacato Coisp "sono nate da un equivoco di fondo: ritenere che il segnale che noi abbiamo dato sia un segnale debole. Ma noi abbiamo detto che lavoreremo per dare segnali molto chiari di forza, di individuazione delle persone che sanno mediare, che hanno un percorso virtuoso". E' quanto dichiara Antonio Manganelli, capo della Polizia. "Noi – ricorda Manganelli – dialoghiamo con sedici organizzazioni sindacali, probabilmente una di queste non si sente sufficientemente protetta. Riteniamo che la tutela di queste persone sia al di sopra di tutto e facciamo il tifo siano opportunamente tutelate". "Lo stiamo facendo – ha sottolineato Manganelli – e ieri mattina ho insediato una commissione, un gruppo di lavoro, con il compito di individuare tutti i momenti di sforzo che i poliziotti hanno fatto negli ultimi tempi nei servizi di ordine pubblico". (Zca/Col/Adnkronos) 22-NOV-12 12:51 NNNN 

Polizia/ Coisp: Manganelli non tutela suoi uomini No ai numeri identificativi per agenti, in 3 anni in 1500 feriti Roma, 21 nov. (TMNews) – "Le dichiarazioni di Manganelli sulla possibile introduzione dei numeri di identificazione per i poliziotti in servizio di ordine pubblico sono inaccettabili. E' evidente che il Capo della Polizia non rappresenta i suoi uomini, né è capace di tutelarli: se non ha più voglia di fare questo lavoro, abbia il coraggio di andarsene a casa". E' quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, il Sindacato indipendente di Polizia. "Le scuse inopportune, le affermazioni incredibili di Manganelli – aggiunge Maccari – sono peggio dei calci tirati dai manifestanti contro il nostro collega rimasto a terra. Perché il Capo della Polizia, anziché accettare che i suoi uomini vengano marchiati come le bestie, non pretende che vengano dotati di adeguati strumenti di difesa?" "Il Capo della polizia – prosegue ancora il segretario del Coisp – mentre denuncia un'escalation di tensioni sociali e il pericolo di scontri di piazza, fa il gioco di chi contro la Polizia sta conducendo una lunga guerra di fango e violenza! Dimentica Manganelli che in tre anni, oltre 1.500 tra poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti durante lo svolgimento di servizi di ordine pubblico". "Chi chiede i numeri di riconoscimento sulle divise, – conclude – dimentica i tanti morti tra le Forze dell'Ordine, vittime del terrorismo brigatista con la sola colpa di avere il proprio nome riportato su una lista in mano agli assassini". Red/Nes 21-NOV-12 17:06 NNNN 

Polizia/ Manganelli: Tutela di chi lavora al di sopra di tutto Coisp? Credo cosa possa essere nata da equivoco Napoli, 22 nov. (TMNews) – I vertici della polizia lavoreranno affinché ci siano "segnali molto chiari di forza" e per individuare persone che sanno mediare e che hanno "un percorso virtuoso" perché è prioritaria la tutela di chi lavora. È la posizione del capo della polizia, Antonio Manganelli, che da Napoli ha risposto ad una domanda circa le rivendicazioni del sindacato Coisp soprattutto in merito alle questioni di ordine pubblico. "Noi dialoghiamo con 16 organizzazioni sindacali, probabilmente una di queste non si sente sufficientemente protetta – ha detto Manganelli – credo che la cosa possa essere nata da un equivoco di fondo cioè ritenere che il segnale che noi abbiamo dato sia debole. Abbiamo detto che lavoreremo – ha proseguito – per dare segnali molto chiari di forza e per l'individuazione delle persone che sanno mediare e che hanno un percorso virtuoso". Per il numero uno della polizia "la tutela di queste persone è al di sopra di tutto. Facciamo il tifo affinché – ha aggiunto – queste persone siano opportunamente tutelate. Lo stiamo facendo e ieri mattina ho insediato una commissione – ha ricordato Manganelli – con il co0mpito di individuare tutti i momenti di sforzo che i poliziotti hanno fatto negli ultimi tempi nei servizi di ordine pubblico". Psc/Lva 22-NOV-12 12:29 NNNN 

LIBERO REPORTER – Poliziotti marchiati come le bestie. “Le dichiarazioni di Manganelli sulla possibile introduzione dei numeri di identificazione per i poliziotti in servizio di ordine pubblico sono inaccettabili. E’ evidente che il Capo della Polizia non rappresenta i suoi uomini, né è capace di tutelarli: se non ha più voglia di fare questo lavoro, abbia il coraggio di andarsene a casa!”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che spiega: “Le scuse inopportune, le affermazioni incredibili di Manganelli sono peggio dei calci tirati dai manifestanti contro il nostro collega rimasto a terra. Perché il Capo della Polizia, anziché accettare che i suoi uomini vengano marchiati come le bestie, non pretende che vengano dotati di adeguati strumenti di difesa? Mentre si portano ad esempio le polizie europee per chiedere l’applicazione dei numeri di riconoscimento, perché non si pretende che anche la Polizia italiana venga dotata di telecamere sui caschi e sulle auto come avviene in ogni parte del mondo, per consentire di identificare gli autori di reati? Perché il Capo della Polizia non chiede che i suoi uomini, pagati (loro sì…) una miseria al mese, vengano quantomeno dotati di moderne tute protettive, come quelle in dotazione alle polizie degli altri Paesi, per proteggerli meglio dagli assalti dei manifestanti? Perché il Capo della Polizia non pretende che i suoi uomini rimasti feriti negli scontri, non siano costretti a pagare il ticket in ospedale per ricevere le cure mediche? Perché non spiega come mai da gennaio non ci saranno i soldi per comprare i caschi, i manganelli, divise idonee? Anziché difendere e tutelare con forza i suoi uomini, a maggior ragione mentre denuncia un’escalation di tensioni sociali e il pericolo di scontri di piazza, Manganelli fa il gioco di chi contro la Polizia sta conducendo una lunga guerra di fango e violenza! Dimentica Manganelli che in tre anni, oltre 1.500 tra poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti durante lo svolgimento di servizi di ordine pubblico. Uomini e donne che sono entrati in Polizia per fare i poliziotti, non per fare i guerriglieri o per prendere botte e insulti durante le manifestazioni. Uomini e donne che finiscono continuamente sotto accusa per presunti abusi che si rivelano inesistenti, ma soltanto dopo lunghi e costosi processi, che rovinano la vita di intere famiglie, perché significano spese legali insostenibili, carriere interrotte e preoccupazioni che rovinano la serenità personale e familiare. Nessuno si preoccupa di come risarcire i poliziotti rimasti feriti negli scontri, mentre tutti fanno a gara per garantire una serena possibilità di delinquere ai teppisti. Chi chiede i numeri di riconoscimento sulle divise, dimentica i tanti morti tra le Forze dell’Ordine, vittime del terrorismo brigatista con la sola colpa di avere il proprio nome riportato su una lista in mano agli assassini”.

Informareonline.com – “MANGANELLI INCAPACE DI TUTELARE I SUOI UOMINI, VADA A CASA. CHIEDE L’IDENTIFICAZIONE ANZICHE’ STRUMENTI PER DIFENDERSI DAI VIOLENTI. IN TRE ANNI 1500 AGENTI FERITI NELLA MANIFESTAZIONI.  “Le dichiarazioni di Manganelli sulla possibile introduzione dei numeri di identificazione per i poliziotti in servizio di ordine pubblico sono inaccettabili. E’ evidente che il Capo della Polizia non rappresenta i suoi uomini, né è capace di tutelarli: se non ha più voglia di fare questo lavoro, abbia il coraggio di andarsene a casa!”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che spiega: “Le scuse inopportune, le affermazioni incredibili di Manganelli sono peggio dei calci tirati dai manifestanti contro il nostro collega rimasto a terra. Perché il Capo della Polizia, anziché accettare che i suoi uomini vengano marchiati come le bestie, non pretende che vengano dotati di adeguati strumenti di difesa? Mentre si portano ad esempio le polizie europee per chiedere l’applicazione dei numeri di riconoscimento, perché non si pretende che anche la Polizia italiana venga dotata di telecamere sui caschi e sulle auto come avviene in ogni parte del mondo, per consentire di identificare gli autori di reati? Perché il Capo della Polizia non chiede che i suoi uomini, pagati (loro sì…) una miseria al mese, vengano quantomeno dotati di moderne tute protettive, come quelle in dotazione alle polizie degli altri Paesi, per proteggerli meglio dagli assalti dei manifestanti? Perché il Capo della Polizia non pretende che i suoi uomini rimasti feriti negli scontri, non siano costretti a pagare il ticket in ospedale per ricevere le cure mediche? Perché non spiega come mai da gennaio non ci saranno i soldi per comprare i caschi, i manganelli, divise idonee? Anziché difendere e tutelare con forza i suoi uomini, a maggior ragione mentre denuncia un’escalation di tensioni sociali e il pericolo di scontri di piazza, Manganelli fa il gioco di chi contro la Polizia sta conducendo una lunga guerra di fango e violenza! Dimentica Manganelli che in tre anni, oltre 1.500 tra poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti durante lo svolgimento di servizi di ordine pubblico. Uomini e donne che sono entrati in Polizia per fare i poliziotti, non per fare i guerriglieri o per prendere botte e insulti durante le manifestazioni. Uomini e donne che finiscono continuamente sotto accusa per presunti abusi che si rivelano inesistenti, ma soltanto dopo lunghi e costosi processi, che rovinano la vita di intere famiglie, perché significano spese legali insostenibili, carriere interrotte e preoccupazioni che rovinano la serenità personale e familiare. Nessuno si preoccupa di come risarcire i poliziotti rimasti feriti negli scontri, mentre tutti fanno a gara per garantire una serena possibilità di delinquere ai teppisti. Chi chiede i numeri di riconoscimento sulle divise, dimentica i tanti morti tra le Forze dell’Ordine, vittime del terrorismo brigatista con la sola colpa di avere il proprio nome riportato su una lista in mano agli assassini”.

 

 

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