La costante perdita di risorse capaci e professionali deve portare l’Amministrazione a valutare favorevolmente la necessità di interventi volti a gratificare taluni particolari impieghi

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Roma, 18 febbraio 2020

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI

OGGETTO: La costante perdita di risorse capaci e professionali deve portare l’Amministrazione a valutare favorevolmente la necessità di interventi volti a gratificare taluni particolari impieghi.

Nonostante vi sia un forte senso di appartenenza tra gli operatori della Polizia di Stato, ogni anno un’aliquota crescente di personale è indotto ad intraprendere un nuovo percorso di carriera, fuori dai ranghi dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.

Ad aggravare ulteriormente questa situazione si aggiungono le stime tratte dell’ultimo concorso per Commissario Tecnico della Polizia di Stato, ove sono stati ricoperti l’83% dei posti riservati agli ingegneri meccanici, il 62% dei posti inerenti il profilo di ingegnere TLC e soltanto il 23% dei posti banditi per fisico.

Questo fenomeno è ancor più presente tra i colleghi che espletano funzioni di Polizia che in tanti abbandonano l’Amministrazione di appartenenza per intraprendere percorsi alternativi quali: magistratura, carriera prefettizia, avvocatura ecc., ma anche i colleghi che espletano funzioni tecnico-scientifiche che vincono concorsi presso la Banca d’Italia, l’ANAC, AGCOM ecc., tutti Enti che valorizzano diversamente il capitale umano rispetto a quel poco che purtroppo oggi fa la nostra Amministrazione.

La scarsa attenzione verso le aspirazioni del personale interno rappresenta una grave perdita per l’Amministrazione che si ritrova sempre più sguarnita di risorse vitali e di conseguenza meno incisa nella propria attività di tutela del Paese e dei cittadini tutti.

Basterebbe poco per porvi rimedio.
Si potrebbe, ad esempio, applicare i vari benefit già previsti dalla normativa vigente quali quelli per le funzioni tecniche previsti dall’art.113 del Codice degli Appalti riservati a chi riveste il ruolo di RUP, DEC, collaudi, ecc.., così da valorizzare il personale interno ed evitare la fuga delle eccellenze verso altre realtà italiane o ancor peggio estere.
Si potrebbero altresì creare delle indennità ad hoc collegate alle funzioni, agli incarichi (ad esempio: R.S.P.P., D.P.O, ecc.), oppure al raggiungimento di obiettivi personali e/o “di gruppo” (sviluppo di un sistema informatico a costo “0”, ottimizzazione di flussi di lavoro, etc..).

Sono interventi verso i quali l’Amministrazione deve muoversi, perché le perdite di risorse capaci e professionalmente preparate costano molto in termini di funzionalità ed efficienza.
Per quanto difficili da misurare, se facciamo alcune semplici considerazioni come gli investimenti fatti in termini di costo e tempo, i corsi di formazione erogati e l’esperienza acquisita che andrebbe persa, è evidente che si ottiene di certo un grave nocumento per la Polizia di Stato ogni qualvolta nostri colleghi lasciano la nostra Amministrazione per altri Enti o anche aziende private.

Per compensare a questa grave problematica, come detto, basterebbero pochi interventi ed a basso impatto economico, dai quali si conseguirebbero non pochi vantaggi, tra cui una maggiore soddisfazione e produttività, una crescente aspirazione per le carriere di Polizia, una maggiore efficienza della nostra Amministrazione.

In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.
La Segreteria Nazionale del COISP

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