Roma, 17 settembre 2020
SIGNOR MINISTRO DELL’INTERNO
PREFETTO LUCIANA LAMORGESE
OGGETTO: Il Sistema Sicurezza del Paese quale infrastruttura indispensabile per il rilancio
economico.
Preg.ma Prefetto Lamorgese,
lo stato di grave emergenza sanitaria, che tutti abbiamo dovuto affrontare durante gli scorsi mesi e che tuttora perdura seppur in misura minore, ha ancora una volta evidenziato l’importante ruolo svolto dalle Donne e dagli Uomini della Polizia di Stato, chiamati, pure a rischio della salute propria e dei propri familiari, a tutelare il bene primario della salute di tutti i Cittadini, facendo assicurare il rispetto del lockdown, che è stato imposto per mesi, e salvaguardando il tessuto sociale, commerciale ed industriale del nostro Paese.
Ciò premesso, facendo seguito e ad integrazione di quanto diremo nel corso dell’odierno incontro, preme puntualizzare le preminenti questioni, relativamente alle quali le Donne e gli Uomini della Polizia di Stato chiedono un sollecito riscontro, essendo stanchi di non ricevere, da anni, la giusta attenzione.
■ CONTRATTO DI LAVORO
L’ultimo CCNL, che ci ha riguardato, concerneva il triennio 2016-2018 ed ha lambito solo la parte economica, mentre la parte normativa, bloccata da 11 anni, non è stata affatto disciplinata e ciò ha comportato che quella specificità del lavoro dei Poliziotti, normata per l’appunto dall’art. 19 della L.4 novembre 2010, n. 183, non sia stata fino ad oggi mai riconosciuta in via di fatto, anche sotto il profilo economico.
Il successivo Contratto di Lavoro, relativo al triennio 2019-2021 (periodo, quindi, già in essere), non ancora in fase di negoziazione, dovrà consentire di recuperare gli enormi gap, sia normativi sia economici, che ci sono stati imposti in via assoluta e persino rispetto al trattamento medio tempore riservato al restante pubblico impiego.
In sintesi, chiediamo che vengano avviate in tempi rapidissimi le trattative per il rinnovo del Contratto dei Poliziotti, scaduto oramai da 2 anni … dopo aver previsto idonei appostamenti economici nella prossima Legge di Bilancio, risorse adeguate, che permettano di consentire realmente il riconoscimento della specificità del nostro lavoro rispetto a quello di chiunque altro.
I fondi, attualmente assegnati dal Governo per il rinnovo del Contratto, sono difatti non confacenti alle aspettative del personale della Polizia di Stato: circa 600 milioni di euro di stanziamento a regime dal 2021 che fanno prevedere il medesimo incremento stipendiale del precedente Contratto (circa 40 euro mensili) che noi abbiamo definito inaccettabile, poiché, toccando solo la parte fissa della retribuzione, non ha consentito di aumentare nemmeno di un centesimo le indennità accessorie e neppure l’importo, già estremamente esiguo, percepito per ogni ora di lavoro straordinario effettuata (anche meno di 6 euro netti per un Agente…).
Da parte Sua, quindi, Preg.mo Signor Ministro, ci attendiamo un impegno concreto e fattivo volto a garantire quel giusto Contratto di Lavoro che i Poliziotti meritano.
La grave inadeguatezza del potere di acquisto degli stipendi dei Poliziotti e addirittura le forti sperequazioni con il restante pubblico impiego, rispetto al quale dovremmo trovare riconosciuta la peculiarità della nostra professione (anche economicamente!), mentre invero accade l’esatto contrario, dovrebbero obbligare il Governo all’immediata apertura del tavolo di contrattazione e, ancora prima, all’assegnazione di risorse che permettano di riconoscere giusti compensi per i gravosi e rischiosi compiti che i Poliziotti sono chiamati a svolgere.
Dovranno essere garantiti idonei incrementi non solo della retribuzione fondamentale, ma anche degli emolumenti accessori (lavoro straordinario, indennità di compensazione per l’impiego in servizio nel giorno di riposo; indennità di ordine pubblico in sede e fuori sede; indennità di missione; indennità di presenza nei giorni festivi e c.d. superfestivi; indennità oraria di presenza notturna; indennità di impiego per il personale del NOCS; indennità per il personale delle UOPI, indennità di bilinguismo;
premio di disattivazione per artificieri; indennità per operatori subacquei; indennità di impiego operativo per attività di aeronavigazione, di volo, di pilotaggio, di imbarco; indennità per il servizi operativi di controllo del territorio, coperture sufficienti per una reale tutela legale e sanitaria, etc…).
Parimenti, al fine di ridurre il danno sugli aspetti previdenziali causati dalla mancata messa a disposizione delle risorse necessarie, dovrà anche essere avviato un tavolo per la definizione della previdenza complementare, come peraltro stabilito negli impegni sottoscritti in sede di chiusura dell’ultimo contratto di lavoro.
■ TUTELA DELL’INCOLUMITÀ DEGLI APPARTENENTI ALLE FORZE DI POLIZIA
Preg.mo Signor Ministro, auspichiamo che il Governo non indietreggi rispetto alla tutela
dell’incolumità delle Donne e degli Uomini appartenenti alle Forze di Polizia, con particolare riguardo alle innovazioni normative introdotte dal Parlamento in sede di conversione del c.d. decreto Sicurezza bis (D.L. 14 giugno 2019, n. 53, convertito con modificazioni dalla L. 8 agosto 2019, n. 77) le cui norme erano state a lungo attese e che riteniamo imprescindibili per difendere la dignità e l’incolumità di chi tutela la sicurezza dei Cittadini.
È opportuno che eventuali modifiche (con frequenza paventate) delle norme, statuite dal citato provvedimento, passino prima attraverso un confronto con chi ogni giorno è chiamato ad applicarle.
Chiediamo, inoltre, una definitiva parola di chiarezza rispetto alle previsioni dei decreti sicurezza che riguardano le tutele delle Forze dell’Ordine in occasione delle manifestazioni. Passi indietro rispetto alle garanzie in essi previste sarebbero inaccettabili: significherebbe diffondere nuovamente l’idea che chi aggredisce un poliziotto possa farla franca impunemente.
■ CORRETTIVI AL RIORDINO DELLE CARRIERE
Il 29 maggio 2017 sono state emanate disposizioni in materia di revisione dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.
Tale Riordino delle Carriere, atteso da oltre vent’anni, è stato finanziato con risorse che non sono bastate a garantire appieno quell’auspicato riconoscimento della professionalità e dell’abnegazione delle Donne e degli Uomini “in divisa”.
Le molteplici questioni, rimaste purtroppo irrisolte, hanno reso necessaria l’emanazione di un primo e poi di un secondo decreto “correttivo”, ma entrambi non sono risultati ancora bastevoli ad appianare le tante disomogeneità, a causa, anche e soprattutto, delle insufficienti risorse economiche destinate e della pretesa di riservarne parte per misure che dovevano restare estranee al Riordino, essendo afferenti alla contrattazione collettiva.
Da parte Sua, quindi, Preg.mo Signor Ministro, ci attendiamo la volontà e la disponibilità di reperire ulteriori risorse economiche, affinché siano assecondate le legittime aspettative dei Poliziotti attraverso un ulteriore correttivo al Riordino delle Carriere del 2017.
È altresì chiesto, Preg.mo Signor Ministro,
■ il Suo deciso intervento finalizzato all’adozione di idonei correttivi legislativi che rendano certa l’espiazione della pena impedendo ai criminali già condannati in via definitiva di continuare a delinquere;
■ lo stanziamento di adeguate risorse economiche per l’equipaggiamento dei Poliziotti al fine di tutelarne l’incolumità in maniera quanto più possibile efficace;
■ un adeguato finanziamento dell’Area Negoziale Dirigenziale, relativa al triennio 2018/2020, tuttora mai aperta, così da riconoscere la giusta importanza a chi ha la responsabilità di gestire l’ordine e la sicurezza pubblica;
■ la separazione del Comparto Difesa dal Comparto Sicurezza in quanto, come testimoniato anche dall’ultimo Contratto di Lavoro e dal Riordino delle Carriere ed i conseguenti decreti correttivi, l’attuale composizione costituisce uno dei maggiori intralci al conseguimento di migliori risultati economici e normativi per il personale della Polizia di Stato, nonché per la stessa funzionalità delle Amministrazioni che lo compongono e che si distinguono per modelli ordinamentali, gestionali ed organizzativi diversi.
Signor Ministro, non chiediamo null’altro che il rispetto del nostro lavoro e della dignità delle nostre funzioni.
Anche nel piano di rilancio che il Governo dovrà predisporre, pure con l’utilizzo del recovery fund, non ci si dimentichi della necessità di ridare slancio anche al Sistema Sicurezza del Paese, così estremamente sofferente dopo decenni di cura dimagrante quanto costantemente collocato in prima linea per porre rimedio a tutte le varie grandi questioni, così come accadrà, ancora una volta davanti a tutti, per salvaguardare la ricostruzione economica della nostra Italia da una sicura aggressione della criminalità.
In attesa di cortese riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.
Con profonda stima,
Il Segretario Generale della Federazione COISP-MOSAP-UPLS
Domenico PIANESE