Espletamento dei servizi rafforzati a bordo treno – Criticità riguardo l’indennità da corrispondere al personale impiegato. Richiesta di intervento urgente

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Roma, 04 ottobre 2024

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Espletamento dei servizi rafforzati a bordo treno – Criticità riguardo l’indennità da corrispondere al personale impiegato. Richiesta di intervento urgente.

Il personale in forza alla specialità della Polizia Ferroviaria è chiamato ad effettuare frequentemente dei servizi dedicati di scorta a bordo di quei treni che vengono appositamente selezionati sulla base di una valutazione di criticità indicata direttamente dalla società del Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane ovvero dagli Uffici della Polizia Ferroviaria interessati, in considerazione di specifichi episodi incresciosi o consumazione di reati realizzatisi a bordo treno.
Nella convenzione stipulata tra il Ministero dell’Interno con la predetta società è peraltro prevista una particolare indennità a favore dei poliziotti comandati di scorta a bordo treno, che viene retribuita nel limite massimo di tre operatori per ogni convoglio scortato.
Ora, ci viene rappresentato che in considerazione dei recenti episodi di criminalità diffusa che coinvolgono le stazioni ferroviarie e le aree ad esso pertinenti, sono state predisposte attività di controllo a bordo dei treni con il coinvolgimento di un numero di operatori superiori ai tre previsti dalla convenzione.
Proprio nell’applicazione della precitata direttiva sono tuttavia sorte le prime problematiche e dubbi interpretativi circa le indennità economiche che devono essere retribuite ai nostri colleghi impiegati negli argomentati servizi rafforzati di scorta a bordo treno.
La società del Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane pare abbia affermato che la convenzione prevede che solamente tre operatori per convoglio possono beneficiare della prevista indennità ed avrebbe pertanto scartato l’ipotesi di estendere il predetto emolumento all’ulteriore personale impiegato; il Servizio Polizia Ferroviaria, dal canto suo, pare aver disposto che, nell’attesa di determinazioni definitive da parte della predetta società, tanto i citati servizi già espletati che quelli da effettuare devono essere contabilizzati ai fini di una eventuale corresponsione ad una parte del personale, superate le tre unità, verrebbe attribuita l’indennità di missione, più penalizzante economicamente e non cumulabile con l’indennità di scorta sopra accennata.
Ora, ipotizzare di dover scegliere tra i vari colleghi chi dovrebbe percepire l’una o l’altra indennità (di minore entità) è chiaramente impensabile. Né può l’Amministrazione prevedere diverse retribuzioni a fronte di una identica prestazione lavorativa.
La situazione esige un immediato chiarimento volto a garantire piena parità di trattamento.
Nel caso in cui la società Ferrovie dello Stato non intenda ampliare, per questi specifici servizi, il numero degli operatori da retribuire con l’indennità di scorta a bordo treni, stante anche l’assonanza con altre tipologie di servizi e considerata la specificità e particolarità dell’impiego, la cui programmazione, a quanto ci risulta, è subordinata ad un preventivo interessamento delle locali Questure e degli Uffici Stranieri (attraverso apposite ordinanze), si potrebbe ben optare con l’attribuzione a tutti gli operatori impiegati, dell’indennità di ordine pubblico.
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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