Roma, 3 febbraio 2020
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
Segreteria del Dipartimento
Ufficio per le Relazioni Sindacali
OGGETTO: Convenzione tra Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza
e la Telecom Italia S.p.A. – Servizi di telefonia mobile. Seguito.
Con nota prot. 1324/19 S.N. del 5 dicembre u.s., che si allega per pronto riferimento, questa Organizzazione Sindacale ha messo in luce un insieme di disservizi relativi al funzionamento della convenzione specificata in oggetto, chiedendo un intervento urgente di codesto Ufficio presso le sedi competenti.Ad oggi non è ancora pervenuta alcuna comunicazione circa:
1. i tempi di attivazione del nuovo profilo tariffario “Top7”, che è stato nel frattempo stranamente attivato ai più, ma per moltissimi solo per la fonia, con esclusione della parte relativa alla connessione dati, che viene ancora tariffata a 6 euro IVA esclusa mensili, in luogo di 1,5 euro IVA esclusi mensili;
2. i tempi e le modalità di restituzione di quanto fatturato in eccedenza dal 1° agosto fino al momento dell’attivazione del nuovo profilo, in considerazione dei ritardi ingiustificabili accumulati dalla società Telecom Italia S.p.A., di cui non si devono far
carico i poliziotti;
3. l’attivazione in modalità internet del portale mobile Tim, da cui si accede tramite Doppiavela.
A queste problematiche, tuttora insolute, si aggiungono altri disagi segnalati medio tempore:
1. Alcuni operatori del call center dedicato hanno suggerito a taluni di effettuare una nuova registrazione sul portale my business per poter visualizzare le nuove condizioni contrattuali e il dettaglio dei consumi, poiché l’operazione di attivazione del nuovo profilo tariffario sarebbe stata, in verità, realizzata come apertura di un vero e proprio nuovo contratto. Ciò ha comportato, tuttavia, che le vecchie fatture non siano più
visualizzabili. Si chiede, pertanto, di ripristinare la possibilità di prendere visione delle fatture pregresse e di fornire indicazioni univoche circa la reale necessità di completare una nuova registrazione sul portale my business.
2. È stato segnalato che nel passaggio siano state spedite le fatture in formato cartaceo, con addebito di 3.9 euro, nonostante si fosse opzionato per la dematerializzazione della fatturazione. Si rappresenta ciò, al fine di richiedere alla società erogatrice la restituzione integrale di quanto indebitamente fatturato per tutti coloro che abbiano subito questo disservizio.
3. Nell’analisi del dettaglio dei consumi del bundle dati1, è emerso che, in effetti, la quantità totale disponibile non corrisponde a 20 GB, ma a circa 17 GB, peraltro variabili da persona a persona, in palese violazione delle condizioni contrattuali, situazione inaccettabile e da risolvere al più presto.
4. Appare evidente che molto spesso gli operatori del call center dedicato siano molto spesso non messi nelle condizioni di risolvere problemi e disservizi e ancora più spesso adottano atteggiamenti poco disponibili e in alcuni casi anche fortemente sgarbati, peraltro non identificandosi in alcun modo. Anche per questa situazione è necessario adottare delle adeguate risposte.
Si chiede un intervento urgente e risolutivo di tutte le suddette questioni e si resta in attesa di sollecito riscontro, poiché non è più tollerabile un atteggiamento così spregiudicato e indifferente da parte di una società, che tratta i poliziotti come clienti di serie B.
La Segreteria Nazionale del COISP