ANSA/ SOFFIANTINI: MORTE DONATONI, SI RIAPRE CASO SU 'FUOCO AMICO' MARTEDI' SOPRALLUOGO PM IN ZONA DELITTO A RIOFREDDO (ANSA) – CAGLIARI, 17 MAR – A 16 anni dai fatti si indaga ancora sulla morte di Samuele Donatoni, l'agente dei Nocs ucciso il 17 ottobre 1997 durante una sparatoria tra la banda che aveva sequestrato l'imprenditore Giuseppe Soffiantini e le forze dell' ordine. Martedi' prossimo i pm della Procura di Roma effettueranno un sopralluogo a Riofreddo, vicino a Roma, dove avvenne il conflitto a fuoco: tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c'e' quella del 'fuoco amico' e cioe' che ad uccidere Donatoni non siano stati i colpi del kalashnikov che imbracciava uno dei rapitori, ma di un'arma in dotazione ai Nocs. Una nuova accelerazione del caso che arriva anche dopo la recente pronuncia giudiziaria che ha riguardato Osvaldo Broccoli, uno dei componenti della banda che rapi' Soffiantini, e che (assistito dall'avvocato nuorese Giuseppe Luigi Cucca) ha chiesto e ottenuto in dicembre la revisione della sentenza definitiva con cui nel 2005 era stato condannato a 25 anni per il rapimento e per l'omicidio Donatoni. Il verdetto si basava sulla convinzione che l'ispettore dei Nocs fosse stato ucciso con un Kalashnikov da uno dei banditi, Mario Moro, di Ovodda, uno dei carcerieri dell'imprenditore di Manerbio, sardo poi deceduto inun successivo conflitto a fuoco con la polizia. Ma in un'altra sentenza del dicembre 2005 la quarta Corte d'assise di Roma attribui', invece, la morte di Donatoni al fuoco amico, assolvendo anche il bandito sardo Giovanni Farina dall'accusa di concorso nell'omicidio volontario (attribuito materialmente a Moro). Alla luce di questo provvedimento furono accusati di omicidio colposo l'agente Stefano Miscali, l'agente Claudio Sorrentino, il comandante di quella operazione Claudio Clemente, l'ispettore Vittorio Filipponi e l'assistente capo della polizia in servizio presso i Nocs Nello Simone, per falsa testimonianza, e l'ispettore della scientifica Alfonso D'Alfonso e la sua collega Paola Montagna, per omessa custodia delle armi usate durante il conflitto (si tratta di accuse ormai prescritte). Mentre il 7 dicembre 2011 il gip del tribunale di Roma, Massimo Battistini, ha disposto la riapertura delle indagini sul conto dei cinque agenti del reparto speciale e i due della 'scientifica' a vario titolo coinvolti nell'operazione e che, secondo le conclusioni cui giunse la Corte d'Assise di Roma nel 2005 assolvendo il bandito Farina, non avrebbero raccontato la verita' su quanto accadde quella notte. Secondo una perizia balisticae medico legale, infatti, Donatoni fu raggiunto da un colpo sparato da un'arma corta in dotazione ai Nocs, e non dai colpi del kalashnikov che imbracciava uno dei malviventi. (ANSA). AR 17-MAR-13 17:41 NNN
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