Una scorta sul web per il Presidente della Camera. Il Coisp: “La Polizia è al sevizio dei cittadini, non possono esserci privilegi per chi può arrivare prima”– “Nel massimo del rispetto e della considerazione di chi ritiene di aver subito un torto e dei validi motivi per cui richiede l’intervento delle Forze dell’Ordine, ci troviamo di fronte ad una situazione che ci costringe a porre l’accento su come la Polizia di Stato NON sia al servizio di tutti i cittadini, indistintamente e senza preferenze per chi può arrivare prima degli altri seguendo diverse strade. Ancora più importante, quanto sconfortante, è dover evidenziare che, nella drammatica carenza di uomini, mezzi e risorse in cui già operiamo dovendo fornire la migliore risposta a quanti hanno diritto di vedere tutelati i propri diritti, anche solo pensare di poter avere a propria esclusiva disposizione parte di quei già pochi uomini, mezzi e risorse, rappresenta un privilegio intollerabile, che nessuno si dovrebbe concedere e meno che mai un Rappresentante Istituzionale chiamato a dare l’esempio e che ha da subito ha voluto connotare il proprio impegno come una lotta alla casta nel rispetto degli italiani. Parlare così, e poi pretendere una ‘scorta’ anche sul web è qualcosa che lascia ben più che perplessi”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito di una vicenda che ha riguardato l’Onorevole Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, in merito ad alcune foto comparse su un social network ritenute lesive della sua immagine anche e soprattutto istituzionale. Il Coisp, per bocca del suo Segretario Generale, ha voluto esprimere la massima solidarietà all’Onorevole Boldrini per le offese subite, lamentando tuttavia l’evoluzione della vicenda che ha portato a un repentino intervento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni sguinzagliata a caccia di chi ha avuto a che fare con le foto in questione, con una sorta di sconvolgimento dell’attività del Compartimento nella giornata di domenica 14 aprile e, soprattutto, alla successiva creazione di una task force a disposizione del Presidente della Camera, che impegna una intera sezione del Compartimento della Polizia Postale del Lazio, che scandaglia la rete alla ricerca di eventuale materiale offensivo. In pratica una sorta di “scorta” sul web, che si aggiunge alla vasta tutela già assicurata al Presidente della Camera dei Deputati, presso cui opera anche un Ispettorato di Ps il cui dirigente, Gaudenzio Truzzi, appena ieri è stato messo fulmineamente in “disponibilità”. “Sembrerebbe inutile evidenziare l’inopportunità di una tale situazione – aggiunge Maccari -, ma evidentemente inutile non è! La Polizia Postale svolge indagini delicatissime a contrasto di crimini atroci, che calpestano nella maniera più vile ed insidiosa beni tra i più preziosi di questa società, e la lotta alla pedofilia ne è il migliore degli esempi. Senza contare anche la mole di denunce legittime e giustificate di cittadini che subiscono i torti più vari. Tra queste migliaia di denunce, non c’è, incomprensibilmente, anche quella dell’Onorevole Boldrini, la cui vicenda, forse, si è pensato di poter gestire diversamente da come avviene per tutti gli altri italiani, che attendono pazientemente i frutti dell’instancabile ed encomiabile lavoro dei colleghi. Ebbene, gravare di un incarico senza precedenti questa preziosa ed oberata articolazione della Polizia di Stato, come tutte le altre assillata da carenze gravissime, e oltre tutto a fronte di pericoli e soprusi che i cittadini subiscono e che spesso sono ben più gravi di quello in questione, è quanto di più irresponsabile si potesse fare. Lo diciamo con il tutto il rispetto possibile nei confronti della figura istituzionale, ma con tutte le giustificate perplessità che il caso impone”. “Il primo di aprile – ricorda Maccari in conclusione – avevamo scherzosamente inventato una vicenda simile. Avevamo anche detto, con amara ironia, che forse sarebbe potuto accadere veramente… non ci aspettavamo che succedesse così presto”.