Roma, 05 febbraio 2025
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO
OGGETTO: Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Gradisca d’Isonzo (GO).
Basta all’incuria e all’indifferenza dell’Amministrazione.
Questa Segreteria Nazionale è più volte intervenuta presso codesto Ufficio per denunciare la grave situazione in cui si trovano ad operare i Poliziotti comandati di servizio presso il Centro di Permanenza per Rimpatri (CPR) di Gradisca d’Isonzo ed in risposta ad una delle nostre numerose missive ha ricevuto rassicurazioni (nota recante prot. 0015745 del 23.7.2024) circa il fatto che la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere ha “attuato iniziative volte a limitare i tempi di permanenza nei centri, favorendo l’adesione volontaria al rimpatrio da parte degli stranieri trattenuti, al fine anche di ridurre il rischio di azioni violente ea danno degli operatori di polizia in servizio di vigilanza” e che “in tal senso … è stato consegnato ai CPR il materiale informativo multilingue da distribuire in modo capillare a tutti gli ospiti”.
Al C.P.R. di Gradisca d’Isonzo, come verosimilmente in altre analoghe strutture, la situazione è divenuta oltremodo complicata da gestire.
Alla fine dello scorso mese di gennaio le Segreterie Provinciali COISP di Gorizia e di Padova sono ancora una volta intervenute formalmente presso i rispettivi Questori e altre Autorità locali, per rendere noto il bollettino dell’ultima guerriglia al C.P.R. di Gradisca d’Isonzo.
A seguito dell’ennesimo incidente, avvenuto dopo che alcuni ospiti del Centro erano saliti sul tetto della struttura del Centro cercando la fuga, è esplosa una guerriglia durata ore, con i migranti ad appiccare incendi, demolire parti della stessa struttura e lanciare addosso ai Poliziotti calcinacci, sbarre di ferro e quant’altro.
Il risultato è stato di 11 appartenenti alle Forze dell’Ordine feriti (4 del Reparto Mobile di Padova e gli altri della Questura di Gorizia e dell’Arma dei Carabinieri).
Ora, prescindendo dal vero motivo per cui oramai quotidianamente si verificano tali ribellioni, deve essere chiaro che nel momento in cui si chiede alle donne e agli uomini della Polizia di Stato di vigilare la permanenza di citati soggetti nei predetti Centri, l’Amministrazione deve (!) attuare tutte le misure possibili per garantire che i nostri colleghi al termine del servizio facciano ritorno dalle loro famiglie camminando sulle proprie gambe.
È assolutamente vero che la nostra professione ci espone ad innumerevoli imprevedibili situazioni ma qui non c’è nulla di inaspettato. C’è una struttura, il Centro di Permanenza per Rimpatri, ed una enorme facilità per gli ospiti di tale Centro di creare situazioni di pericolo per sé stessi e di armarsi di oggetti vari (facilmente reperibili grazie all’incuria in cui versa la struttura) da utilizzare per aggredire e ferire i Poliziotti.
L’Amministrazione ha l’obbligo di adoperarsi e porre in essere con estrema urgenza i necessari accorgimenti alla struttura del C.P.R. di Gradisca d’Isonzo che riescano ad impedire il ripetersi di quanto sinora sta accadendo di continuo.
Deve inoltre garantire una adeguata manutenzione dei locali destinati alle attività del personale della Polizia di Stato che è chiamato a prestare servizio nel Centro, … locali che adesso non sono nelle condizioni di offrire né sicurezza e nemmeno decoro.
Non è accettabile che si prosegua con l’attuale totale assenza di interventi significativi in termini di sicurezza dei luoghi e delle attività lavorative all’interno del C.P.R. di Gradisca d’Isonzo.
In attesa di cortese urgentissimo riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.
La Segreteria Nazionale del COISP