Centro di Coordinamento Servizi a Cavallo e Cinofili della Polizia di Stato di Ladispoli. Il trattamento dei rifiuti speciali mette a rischio le falde acquifere. Esposto-querela

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Roma, 6 dicembre 2022

PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE CIVITAVECCHIA

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO
ROMA

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
UFFICIO CENTRALE ISPETTIVO
ROMA

MINISTERO DELL’INTERNO
DIREZIONE CENTRALE DI SANITÀ ROMA
AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE AMBIENTALE
DEL LAZIO
ROMA

ASL ROMA
SERVIZIO VETERINARIO CERVETERI

OGGETTO: Violazione D.lgs. nr.152/2006 – Smaltimento rifiuti speciali (liquami e letame equini) con rischio inquinamento falde acquifere di superfice e profondità Centro di Coordinamento Servizi a Cavallo e Cinofili della Polizia di Stato di Ladispoli. ESPOSTO-DENUNCIA

Il COISP ha indirizzato innumerevoli segnalazioni alle articolazioni competenti del Dipartimento della P.S. e alla Asl 4 competente per territorio, per rappresentare le gravi condizioni in cui versa il Centro di Coordinamento Servizi a Cavallo e Cinofili della Polizia di Stato, di stanza a Ladispoli (Roma), che si riverberano negativamente sia sul personale della Polizia di Stato in servizio presso la predetta articolazione, sia sui circa 50 cavalli ivi ospitati in condizioni non appropriate.

Il COISP ha evidenziato situazioni degne di tutela che riguardano sia l’impiego difforme degli appartenenti alla Polizia di Stato, esposti peraltro a rischi per l’incolumità e la salute, raffigurando anche con rappresentazioni video fotografiche (allegate) la condizione degli equini che sostanzialmente affondavano nel fango e nel letame o, ancor peggio, lasciati in campi disconnessi e pieni di massi che li espongono a probabili infortuni.

Le drammatiche situazioni del Centro in parola purtroppo non riverberano i loro effetti solo contro gli operatori della Polizia di Stato e sui cavalli presenti nel Centro, ma si ripercuotono nocivamente anche sull’ambiente.

Questa Organizzazione Sindacale, sul punto, ha rilevato che nel predetto compendio del Centro Nazionale per i Servizi a Cavallo i liquami ed il letame prodotto dalla pulizia delle scuderie, viene accatastato in un vascone in cemento che, a prima vista, sembra non rispondere ai requisiti di legge (le immagini allegate sono più che mai eloquenti). La struttura cementizia in parola, infatti, non disponendo di sistemi di impermeabilizzazione e di raccolta dei citati liquami, dei liquidi di sgrondo e delle eventuali acque di lavaggio della platea, consente la percolazione delle predette sostanze nel terreno adiacente, compromettendo con tutta probabilità le falde acquifere di superfice e di profondità.

Quanto fin qui rappresentato si somma alle problematiche gestionali rilevate con apposite note di questa O.S. che ha denunciato che dallo scorso mese di giugno i Poliziotti (cavalieri ed istruttori) stanno di fatto provvedendo in prima persona al quotidiano svuotamento e pulizia delle lettiere, per evitare che i cavalli siano costretti a stare nei box spesso con i loro stessi escrementi per giorni, distolti quindi dalle proprie mansioni di addestramento degli equidi e di formazione del personale e obbligati a lavori altamente usuranti senza alcuno strumento (DPI) di tutela ai sensi del D.lgs. 81/08. Non rientrando, infatti, nei loro incarichi provvedere a tali incombenze.

Da ultimo è d’obbligo evidenziare che in data 2 dicembre 2022 la competente Asl 4, su segnalazione del COISP e di alcune associazioni di protezione degli animali, ha inviato proprio personale per effettuare una verifica dello stato di salute dei cavalli ospitati presso il Centro Nazionale Servizi a Cavallo della Polizia di Stato ma è stato loro inibito l’accesso.

Lo scrivente è a disposizione per eventuali audizioni nel merito di quanto esposto. Distinti saluti.

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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