Carabiniere aggredito a Varese. Maccari: quante vittime servono per avere rispetto?

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COMUNICATO STAMPA DEL 09 NOVEMBRE 2012

Oggetto: Carabiniere di quartiere aggredito oggi a Varese, il Coisp: “Quante vittime servono fra le Forze dell’Ordine prima di avere un po’ di rispetto?”

“Un altro Carabiniere di quartiere, solo in strada, è rimasto vittima dell’insensata e inumana logica che risponde alla convenienza dell’Amministrazione e non alle esigenze degli Uomini e delle Donne che la compongono, costretti in condizioni lavorative insostenibili che li espongono all’inutile aggravio dei rischi per la loro salute. La domanda a questo punto è una sola: la responsabilità di quante vittime deve ricadere su questo Stato-apparato prima che qualcuno decida di avere un po’ di rispetto per gli Operatori del Comparto Sicurezza?”.

E’ il duro intervento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo che questa mattina, a Varese, un Carabiniere di quartiere è rimasto vittima di un’aggressione avvenuta in piazza della Repubblica. Secondo quanto si è appreso il militare, che era da solo, ha assistito ad un presunto episodio di spaccio ed, intervenuto per interromperlo, è stato aggredito dal soggetto sospettato, che lo ha brutalmente malmenato. Il militare è comunque riuscito a chiamare rinforzi, e poco dopo sul posto sono giunti i colleghi che sono riusciti a fermare ed arrestare l’autore del pestaggio. Il Carabiniere di quartiere è stato invece condotto in ospedale, dove gli sono state prestate le cure del caso, prima che fosse dimesso con una prognosi di ben trenta giorni a causa delle numerose ferite riportate.

“E’ paradossale – aggiunge Maccari – ma ci troviamo a dover ringraziare il Cielo che anche questo Carabiniere non abbia incontrato la morte da solo e senza alcun aiuto, sorte cui invece non è sfuggito il povero Sali, ucciso a Lodi pochi giorni fa. Dobbiamo affidare dunque al fato le sorti nostre e delle nostre famiglie? Purtroppo in questo Paese pare proprio di sì – si infuria il Segretario del Coisp -.

Un Paese in cui ogni giorno abbiamo la triste conferma di quanto poco valgano la vita e la salute di un Servitore dello Stato costretto ad eseguire ordini e provvedimenti emanati puntualmente nell’indifferenza più assoluta per la sua incolumità e la sua dignità. Un Paese in cui, ancora, un Carabiniere è costretto ad andare in servizio per le strade da solo, alla mercè di chiunque voglia infierire su di lui. Un Paese dove ancora, e nonostante tutto, si continua a parlare di limitazioni, tagli, penalizzazioni, per gli Operatori di un Comparto in ginocchio, in cui stentiamo ad assolvere ai nostri compiti, in cui solo a costo dei nostri immani sacrifici personali, non riconosciuti ed anzi bistrattati, minimizzati e strumentalizzati, riusciamo ancora a rispondere quando i cittadini chiamano”.

“Un Paese – conclude Maccari – in cui dobbiamo sentirci dire che ‘anche noi dobbiamo fare la nostra parte di fronte alla crisi’ da un Ministro che così osa quasi una bestemmia mentre un Carabiniere muore solo come un cane in un vicolo, e che sarà responsabile insieme agli altri rappresentanti del Governo ed ai Vertici delle Forze dell’Ordine di tutte le altre Vittime che si conteranno tra le nostre fila quando, grazie alla Fornero, dei sessantenni si troveranno a fronteggiare la prossima orda di violenti in mezzo alla strada”.

Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale – Responsabile: Olga Iembo Collaboratori: Antonio Capria, Piero Affatigato

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