Questura di Pordenone, evidente incapacità organizzativa e intollerabili rappresaglie nei confronti dei colleghi e dei quadri sindacali del COISP

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Roma, 31 gennaio 2024

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Questura di Pordenone – Evidente incapacità organizzativa e intollerabili rappresaglie nei confronti dei colleghi e dei quadri sindacali del COISP.
Richiesta di intervento urgente

A conclusione dello scorso anno la situazione dell’Ufficio Passaporti della Questura di Pordenone certamente era divenuta tra le più tragiche d’Italia.

Le difficoltà di riuscire a garantire il rispetto delle tempistiche dettate dalla normativa vigente per il rilascio del passaporto ai cittadini che ne facevano richiesta, risalivano comunque a tempo addietro. Già ad aprile del 2022 la nostra Segreteria Provinciale di Pordenone indirizzava all’allora Questore una missiva con la quale sottolineava la propria profonda preoccupazione riguardo la grave mancanza di personale, dovuta ai numerosi pensionamenti, che aveva colpito la Questura, evidenziando che tale carenza pesava in particolare sull’Ufficio Passaporti, il cui personale, sebbene profondesse un immane sforzo, non riusciva a far fronte alla gestione delle numerose richieste di rilascio del passaporto.

Anche l’iniziativa del Questore – aggiungeva la nostra Segreteria – di aggregare alcuni colleghi presso il predetto Ufficio Passaporti, non stava aiutando a risolvere la grave problematica (presso la predetta Questura, forse anche a causa della ‘Brexit’, si era registrato un incremento delle richieste di passaporti pari a circa tre volte rispetto al periodo pre-Covid), tant’è che si rendeva necessario valutare favorevolmente (in tal senso la richiesta della nostra Segreteria Provinciale) un ulteriore incremento di personale presso il ridetto Ufficio e la temporanea esenzione degli stessi da altri servizi di istituto.

Chiaramente nulla di quanto chiesto veniva fatto ed i pochi colleghi assegnati al predetto Ufficio Passaporti venivano costantemente distolti per altri servizi, anche fuori sede, … e se qualcuno osava ammalarsi o non dare la propria disponibilità a lavorare finanche la domenica si ritrovava per brevi o lunghi periodi assegnato in altro reparto o veniva invitato, per le vie brevi ovviamente, a fare istanza di trasferimento interno.

Era questo il giusto sistema per fronteggiare le continue rimostranze di cittadini comprensibilmente arrabbiati che esplicitavano la loro insoddisfazione circa le lunghe tempistiche di rilascio del passaporto sia nei giornali che in qualche televisione locale?
Beh, sicuramente no … ma tant’è che l’allora Questore, o qualcuno tra i suoi collaboratori, ha pensato di risolverla in questo inaccettabile modo.
Ad agosto dello scorso anno, dopo un brevissimo periodo di “legittima” assenza dal servizio
(e chiaramente a causa di questa assenza), un collega del menzionato Ufficio Passaporti si ritrova aggregato per un mese all’UPGeSP anche se non di rado veniva impiegato in altri servizi, con turnazioni del tutto lontane dai dettami dell’ANQ.

Chiaramente il collega non si è dannato l’anima ed ha fatto tranquillamente la nuova esperienza lavorativa. A rimetterci è stato l’Ufficio Passaporti che, già carente di personale, per un mese ha avuto un dipendente in meno.

Medesima “cura” è stata poi applicata nei confronti di altro personale. A chi si ammalavano i figli ed era costretto a prendere dei giorni di congedo, spettavano poi alcuni giorni di cura impiegato nei servizi più disparati, etc. etc.…
Insomma, non bastava, in capo ai colleghi del ridetto Ufficio Passaporti, l’attribuzione di carichi di lavoro spropositati, l’impiego continuo in servizi di vigilanza, O.P., nonché l’aggregazione per le esigenze al confine di Trieste e Gorizia … ma nemmeno dei propri diritti potevano (e possono) avvalersi… nemmeno quelli propri della rappresentanza sindacale.
Il 3 dicembre 2023 sul Gazzettino di Pordenone usciva un articolo riguardante il “Caso passaporti”. Veniva data voce all’Amministrazione locale che cercava di tranquillizzare i cittadini sul fatto che “chiunque avrà il passaporto in tempo per partire”. Non veniva nemmeno taciuto il fatto che “servirebbe il triplo delle persone e dei macchinari” …in altre parole si affermava che ciascun collega dell’Ufficio Passaporti si trovava caricato del lavoro di tre persone.

Pochi giorni dopo, il 10 dicembre, la nostra Segreteria Provinciale di Pordenone predisponeva un comunicato stampa, denunciando di essere rimasta spiazzata delle rassicurazioni
dell’Amministrazione evidenziate nell’articolo stampa del precedente giorno 3, visto che il personale dell’Ufficio Passaporti continuava ad essere distolto dai propri compiti ed impiegato in altri servizi.

Nel contempo il COISP Pordenone inviava una missiva al Questore dal seguente tenore:

Ancora risuona l’eco delle dichiarazioni rilasciate al Gazzettino dal Dirigente della Divisione P.A.S. per rassicurare in merito ai rilasci dei passaporti per i viaggi delle imminenti festività natalizie; ancora risuonano e al locale ufficio passaporti vengono tolte risorse per esigenze legate all’emergenza immigrazione e per servizi di istituto.
La decisione di aggregare ad altra Questura un dipendente dell’ufficio passaporti lascia quantomeno spiazzati; contemporaneamente poi, altro personale del medesimo ufficio, viene impiegato in altri servizi rendendo complicata la sola gestione dello sportello.
Se la sente ancora il Dirigente della Divisione P.A.S., alla luce di queste scelte, di garantire ancora i passaporti ai viaggiatori di Natale? Ma soprattutto si potrà fare senza ulteriori insostenibili carichi di lavoro per il personale addetto all’ufficio passaporti che già da mesi è sotto pressione?
Questa Segreteria Provinciale del COISP ritiene che qualcuno, cittadini o colleghi, sarà scontentato; msi vigilerà pertanto se a rimetterci saranno i colleghi in termini di carico burocratico, orari di servizio e rischio stress-lavoro correlato.

Il risultato è stato che ad un giorno dal suo pensionamento il Questore di Pordenone ha ben pensato di decretare gli ultimi movimenti di personale della sua vita lavorativa e, tra i tanti, ha disposto il trasferimento del nostro Segretario Generale Provinciale dall’Ufficio Armi all’Ufficio Passaporti e di un altro collega (uno di quelli che era stato sottoposto ad un periodo di “cura” dopo una legittima assenza) dall’Ufficio Passaporti all’Ufficio Armi. In breve i due venivano alternati.

Che tali movimenti siano stati fatti come ritorsione per il comunicato stampa del COISP è testimoniato dall’evidente irrazionalità degli stessi. Oltre al fatto che il Questore è intervenuto direttamente nella gestione di un Ufficio, la Divisione P.A.S.I., sostituendosi al suo dirigente e di fatto umiliandone le funzioni, il nostro Segretario aveva un’esperienza di oltre 10 anni presso l’Ufficio Armi mentre il collega che è andato a sostituirlo non aveva alcuna competenza in tale settore …tant’è che per giorni, a movimento concretizzato, al predetto Segretario COISP sono state fatte continue richieste di continuare a svolgere le precedenti mansioni che esercitava presso l’Ufficio Armi.

L’evidenza di una volontà di attuare rappresaglie nei confronti del COISP si era avuta anche due giorni dopo il citato comunicato stampa della nostra Segreteria Provinciale.
Una richiesta di fruizione di permesso sindacale per il giorno 12 dicembre (2 giorni dopo il ridetto comunicato stampa) nei confronti di un dirigente sindacale COISP, veniva bellamente ignorata da quell’Amministrazione periferica la quale, alle proteste della nostra Segreteria, ha risposto pretendendo una relazione da parte del collega interessato per poi arrivare ad affermare che quest’ultimo aveva rinunciato lui stesso al permesso sindacale.

Ebbene, nulla di più falso. A parte il fatto che la citata richiesta di permesso sindacale avrebbe dovuto avere il Sindacato come interlocutore dell’Amministrazione e non direttamente il collega, nella propria relazione quest’ultimo non fa altro di puntualizzare di non aver fruito del ridetto permesso in quanto era stato comandato di servizio. Ben altro che aver chiesto lui stesso di non fruirne!!!

Tutto ciò premesso, appare evidente la necessità di un intervento da parte di codesto Ufficio volto a censurare e far cessare immediatamente le inaccettabili rappresaglie nei confronti del COISP di Pordenone da parte della dirigenza della Questura … ed a sollecitare una migliore organizzazione dell’Ufficio Passaporti che tenga conto dei carichi di lavoro, significando altresì che non sono tollerabili provvedimenti punitivi nei confronti di quei colleghi che si avvalgono dei propri diritti.
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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