Il COISP scrive al Ministro dell’Interno, “Il Governo riconosca realmente l’impegno e la dedizione delle donne e uomini della Polizia di Stato”

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Roma, 21 ottobre 2021

SIGNOR MINISTRO DELL’INTERNO
PREFETTO LUCIANA LAMORGESE

OGGETTO: Il Governo riconosca realmente l’impegno e la dedizione delle donne e uomini della Polizia di Stato.

Preg.ma Prefetto Lamorgese, lo stato di grave emergenza sanitaria che tutti quanti abbiamo dovuto sopportare ha ancora una volta evidenziato l’importante ruolo svolto dalle Donne e dagli Uomini della Polizia di Stato, che, pure nei momenti peggiori della pandemia, sono stati chiamati, anche a rischio della propria salute e dei propri familiari, a tutelare il bene primario di tutti i Cittadini, assicurando il rispetto del lockdown che è stato imposto per mesi e salvaguardando il tessuto sociale, commerciale ed industriale del nostro Paese.

Ciò premesso, facendo seguito e ad integrazione di quanto diremo nel corso dell’odierno incontro, nonché anche a Sua cortese memoria, preme puntualizzare le preminenti questioni relativamente alle quali le Donne e gli Uomini della Polizia di Stato chiedono una doverosa attenzione da parte del Governo.

GREEN PASS PER ACCEDERE AI LUOGHI DI LAVORO
È innanzitutto opportuno rammentare che ai Poliziotti, come anche al personale delle altre Forze di Polizia e Armate, è stato messo a disposizione esclusivamente il vaccino della casa farmaceutica AstraZeneca, che le prescrizioni su tale vaccino sono state spesso contraddittorie e poco chiare (tant’è che non viene neppure più menzionato dalle autorità competenti), che conseguentemente non pochi appartenenti al Comparto Sicurezza hanno scelto, in assenza di un preciso obbligo di vaccinarsi, di proseguire a tutelare la propria salute utilizzando gli altri dispositivi che lo Stato ha indicato, ritenendoli, per lungo tempo, sufficientemente idonei ad evitare il contagio (uso delle mascherine, distanziamento sociale, etc..).

Ebbene, l’estensione anche alla Polizia di Stato, a decorrere dallo scorso 15 ottobre, dell’obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde Covid-19 (cosiddetto green pass) per accedere ai luoghi di lavoro e, conseguentemente, per lo svolgimento dell’attività lavorativa, ha stimolato alcuni colleghi a farsi somministrare il vaccino. Altri invece hanno proseguito nella loro decisione di non farlo seppur consapevoli che sarebbero stati chiamati a farsi carico dei costi di un test antigenico ogni 48 ore pur di poter proseguire a svolgere la propria attività a tutela della cittadinanza e delle Istituzioni di questo Paese.

Ora, Preg.mo Signor Ministro, è di tutta evidenza che prima di attribuire ai Poliziotti l’obbligo del possesso del green pass per lavorare, è mancato qualsiasi forma di confronto con il Governo su come detto obbligo avrebbe inciso su quelle migliaia di Donne e Uomini “in divisa” che per scelta, consentita dalla legge, non hanno inteso vaccinarsi.
Le questioni difatti sono due: una è pertinente ai costi e alle difficoltà di garantirsi un test antigenico nei tempi giusti, l’altra, ancora più importante, è di ordine morale.

Quanto ai costi, enormi saranno le difficoltà di giungere a fine mese dovendo togliere anche oltre 200 euro al mese da uno stipendio che già costringe le nostre famiglie ad una vita particolarmente morigerata. A ciò si aggiunge la difficoltà, già registrata in più parti del Paese, di riuscire ad effettuare detti test antigenici a causa dell’elevatissimo numero di persone che ne fa richiesta ogni giorno e conseguente allungamento dei tempi per realizzarli, ed è presto detto come sarebbe stato più opportuno, potendolo fare (e lo si poteva e lo si può fare), garantire tali esami attraverso i vari Uffici Sanitari di Polizia presenti in ogni provincia.

Quanto alla più importante questione di ordine morale Gent.mo Signor Ministro, che dopo aver chiesto ai Poliziotti, nel periodo più buio di questa pandemia, di rischiare la propria salute e anche quella di moglie, marito, figli, genitori, nonni, etc.., andando ad effettuare controlli a soggetti spesso alterati, utilizzando solamente mascherina e un paio di guanti (dispositivi che spesso dovevano acquistare a nostre spese), sia oltremodo inaccettabile adesso pretendere di assimilarli ai restanti lavoratori, quando abbiamo nella nostra Amministrazione strutture come la Direzione Centrale di Sanità con le sue strutture territoriali, che potrebbero benissimo garantire i test antigenici che sono necessari per il green pass anche eventualmente, se non proprio gratis, ad un prezzo assolutamente inferiore rispetto a quello previsto da farmacie e altri enti accreditati?

E che dire poi dei colleghi vaccinatisi in questi giorni, o che lo faranno in quelli a venire, che dovranno comunque attendere quindici giorni dalla somministrazione del vaccino per poter ottenere la certificazione verde di cui sopra … e nel frattempo dovranno provvedere a proprie spese a sottoporsi al tampone antigenico o molecolare. Non è forse possibile prevedere, in capo ai predetti, una sorta di esenzione dal green pass fino alla data in cui il menzionato certificato non viene prodotto, come già avviene per coloro che sono esentati dalla predetta certificazione per ragioni mediche?

CONTRATTO DI LAVORO
Gent.mo Signor Ministro, l’ultimo CCNL che ci ha riguardato concerneva il triennio 2016-2018 e non ha garantito affatto quella specificità del lavoro dei Poliziotti che è peraltro normata e che tutte le Donne e gli Uomini “in divisa” auspicavano di veder finalmente riconosciuta, anche economicamente.
Il successivo Contratto di Lavoro relativo al triennio 2019-2021 (periodo addirittura quasi superato) dovrebbe consentire di recuperare gli enormi gap, sia normativi che economici, che ci sono stati imposti anche rispetto al restante pubblico impiego … ma le cose non stanno andando per questo verso.

Ad oggi abbiamo incrementi che dovrebbero incrementare la parte stipendiale in maniera pressappoco uguale, in percentuale, al restante pubblico impiego, ma le trattative per ciò che concerne la parte normativa non viaggia spedita ed i necessari doverosi incrementi per la parte salariale accessoria (lavoro straordinario e indennità varie per i servizi operativi di Polizia) sono subalterni ad un “pacchetto specificità” che la S.V. ed altri Ministri vi siete impegnati a realizzare, prevedendo al suo interno risorse che dovrebbero garantire finalmente una adeguata tutela legale, previdenza complementare e assistenza sanitaria, ma della cui consistenza ad oggi non si ha alcuna notizia.

In buona sostanza non chiediamo null’altro che il rispetto del nostro lavoro e della dignità delle nostre funzioni.
Con profonda stima,

Il Segretario Generale della Federazione COISP MOSAP
Domenico PIANESE

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